“Porre delle regole all’industria del divertimento estivo appare giusto ed opportuno, soprattutto in considerazione dello sviluppo che il turismo ha avuto negli ultimi anni in Puglia. Così come appare giusto intensificare i controlli nei luoghi di ritrovo dei giovani, maggiormente esposti ai rischi della moderna società . Ma attenzione a non trasferire nell’opinione pubblica un’immagine negativa di Gallipoli e del Salento o, peggio, a criminalizzare un intero territorio”.
Lo ha detto il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro.
“I presunti casi di stupro su cui indaga la magistratura non sono una peculiarità salentina ma sono il sintomo di un disfacimento dei costumi che riguarda tanto la riviera romagnola quanto le località turistiche della Sardegna, della Sicilia e della Puglia, come ha sottolineato anche il procuratore aggiunto di Lecce Ennio Cillo. Non vorremmo quindi che l’immagine totalmente negativa con cui in questi giorni certa stampa nazionale ha dipinto Gallipoli e il Salento fosse il tentativo di discriminare un territorio che ha saputo investire nelle sue risorse naturali e paesaggistiche, incrementando negli ultimi anni, in controtendenza con il resto del Paese, il numero delle presenze turistiche. C’è oggi un forte impegno degli amministratori e degli operatori turistici a modificare le cattive abitudini che in qualche caso hanno portato ad una degenerazione dei costumi; ma Comuni come Gallipoli, che nei mesi estivi sfiorano le 300mila presenze di turisti, non possono essere lasciati soli nella gestione e nel controllo del territorio. Occorre infatti un impegno corale delle Istituzioni per garantire il rispetto delle regole ed un ordinato sviluppo dell’industria del turismo che rappresenta ormai una voce importante nell’economia dell’intera regione.
A fronte di questi problemi però – ha concluso il presidente Negro – occorre difendere il territorio dagli attacchi di una certa stampa nazionale che potrebbe avere interessi a spostare i flussi turistici verso altri luoghi del divertimento diversi dalla Puglia, gettando discredito sull’intero territorio e ingenerando nell’opinione pubblica un’idea totalmente diversa da quello che il Salento è nella realtà , cioè terra di accoglienza e laboriosa che ha voglia di crescere e contribuire, in modo sano e nel rispetto delle regole, allo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio regionale e del Paese”. /comunicato
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