di Andrea Stano - E l’Eden Stadium di Praga venne irrorato d’acqua, fantasia e tanto spettacolo. E’ la magica serata di Supercoppa, è l’incandescente gara tra Bayern di Monaco e Chelsea, è la sfida tra Guardiola e Mourinho. Ventidue fenomeni in campo guidati da due fantastici allenatori che hanno, però, soltanto ereditato le due squadre dopo i successi europei di Heynckes e Benitez.
La 38esima edizione dell’ambito trofeo viene vinta dal Bayern di Monaco al termine di una partita lunghissima ed estenuante conclusasi ai calci di rigore. Segnano tutti ma Neur para su Lukaku.
Le formazioni confermano le indiscrezioni della vigilia salvo le assenze di Schweinsteiger che sembrava potesse recuperare (al suo posto Lahm con Rafinha terzino destro) e de Bruyne che non si accomoda nemmeno in panchina. Entrambe vogliono darsi filo da torcere quindi, via con l’artiglieria pesante. Tre uomini di qualità, Hazard, Schurrle ed Oscar dietro a Fernando Torres per i Blues, addirittura quattro, invece, i trequartisti per il Bayern dietro all’unica punta Mandzukic. Sono Ribery (proprio ieri insignito miglior giocatore Uefa), Muller, Kroos e naturalmente Aryen Robben, l’eroe della finale di Londra del maggio scorso, quando con la sua rete all’imbrunire della gara, affossò il Borussia Dortmund consegnando la Champion’s League tra le mani dei bavaresi.
Ancora panchina, quindi, per il giocoliere Juan Mata e Mourinho rispolvera una vecchia battuta già sfornata in Spagna per la querelle Casillas, “i giornalisti inglesi sono gli unici al mondo a interessarsi di chi non gioca e non di chi gioca”.
Il match è anticipato da gioiose coreografie musicali scandite dal suono tribale dei tamburi. Nella cerimonia d’apertura hanno preso parte 150 figuranti.
Ma veniamo alla cronaca della gara, avvincente ed elettrizzante nonostante le due compagini non si esprimano ancora al massimo delle loro potenzialità. Lo stesso Pep Guardiola in conferenza stampa aveva dichiarato di rendersi conto di non poter replicare il gioco del Barcellona, quel tiki taka frastornante che aveva sbaragliato la concorrenza dell’Europa intera per diverse stagioni.
All’ottavo minuto il Chelsea passa in vantaggio. Grande discesa di Hazard che scarica a destra per Schurrle. Il tedesco non ci pensa su due volte e serve in mezzo l’aria di rigore Torres che col piattone destro impallina Neur. Gran bel gol dell’ex attaccante del Liverpool che ripaga, così, la fiducia del tecnico lusitano.
Il Bayern non accusa il colpo anzi, produce moltissima molte di gioco come la tradizione guardioliana comanda.
Il Chelsea “Catenaccio Style” è in fase attendista, pronto a pungere in contropiede.
Al 22’ magia di Ribery. Intelligente uno-due con Mandzukic e rasoterra angolatissimo del campione francese. Cech si supera, palla in angolo.
Giropalla eccellente dei tedeschi ma poco cinici in questo piacevolissimo primo tempo che si chiude sul punteggio di 1 a 0 per i ragazzi di Mourinho.
La ripresa è subito pimpante e il Bayern al secondo minuto agguanta il pareggio con Ribery. Sempre lui, il migliore in campo con un gran destro dalla distanza. 1 a 1 meritato.
Passano due minuti e per poco lo stesso francese non compie un miracolo calciando al volo sul traversone altissimo di Rafinha.
Ora il Bayern ruggisce e mette sotto un Chelsea apatico, anche Robben sfiora la rete del vantaggio.
Al 19esimo clamorosa disattenzione di Dante, non nuovo a certi errori. Il difensore brasiliano inciampa sul pallone regalando la sfera a Schurrle che appoggia per Hazard che si fa, però, ipntozizzare da Neur a tu per tu col portiere. Sulla sua respinta Lampard non inquadra la porta.
L’occasione defibrilla il Chelsea, ora più reattivo. Bellissima partita.
I Blues sono pericolosissimi sui calci piazzati. Al 78esimo il solito Ivanovic colpisce la traversa di testa su corner di Lampard; lo stesso capitano inglese al minuto 84 trova in aria David Luiz ma la sua incornata viene disinnescata da un insuperabile Neur.
Una manciata di secondi più tardi un’entrataccia di Ramires su Gotze, entrato nel secondo tempo, gli costa il secondo cartellino giallo. Il centrocampista brasiliano lascia i suoi uomini in inferiorità numerica con i supplementari in vista.
Scadono i 90 minuti. La gara sfocia negli extra-time. Il Match si sblocca nuovamente al terzo minuto. Ci pensa Hazard, fino ad adesso in ombra, con un tiro potente, per la verità poco preciso, dopo un’eccellente serpentina. Non esente da colpe in questa circostanza il portierone Neur.
Nel secondo tempo supplementare Cech si guadagna la palma di migliore in campo salvando nel giro di 30 secondi la porta del Chelsea. Miracoloso il portiere col caschetto sui due colpi di testa di Mandzukic.
Sul finire della gara lo stesso Cech si trasforma in un animale mitologico: mezzo uomo, mezzo ragno. Prima chiude lo specchio della porta a Gotze, poco incisivo, poi si esalta sulla punizione di Ribery.
Il Bayern ce la mette tutta e sciupa tantissimo ma le emozioni non finiscono mai. Al 121’, proprio all’ultimo secondo, all’ultimo istante, Javi Martinez sfrutta una mischia in aria di rigore per acciuffare il pareggio.
Per la prima volta nella storia della Supercoppa Europea si va ai calci di rigore.
Segnano Alaba, Kroos, Lahm, Ribery e Shaquiri per i bavaresi, Luiz, Oscar, Lampard e Cole per gli inglesi. Il giovane Lukaku se lo fa parare da Neur che riscatta, così, l’errore sul gol di Hazard.
Lahm alza in cielo la prima Supercoppa Europea della storia del Bayern (la terza personale per Guardiola). Non ci era mai riuscita nessuna squadra tedesca.
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