Accesso al credito, Vendola firma convenzione con Unicredit

BARI - “Noi abbiamo la necessità di intervenire su uno dei punti più rilevanti della sofferenza economica che vive oggi l’Italia e soprattutto il Sud: la difficoltà di accesso al credito”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sottoscrivendo questa mattina in Fiera del Levante, insieme all’Assessore Loredana Capone il protocollo d’intesa tra Puglia Sviluppo e Unicredit per la realizzazione di portafogli di finanziamenti da erogare a piccole e medie imprese operanti nella Regione Puglia, in attuazione della DGR n. 2819 del 12 dicembre 2011.
“Per le banche  – ha continuato Vendola – è fondamentale frammentare il rischio, soprattutto quando gli interlocutori, gli attori economici vivono in una situazione di grande disagio”.
“Noi Regione Puglia – ha evidenziato Vendola – in questo caso con Unicredit, attraverso una nostra società in house che è Puglia Sviluppo, costruiamo un accordo che è mirato, attraverso un sistema di garanzie, a sostenere la frammentazione del rischio”.
Secondo Vendola “attraverso questi fondi si apre in maniera molto più larga la disponibilità delle banche a erogare ad una vasta platea di imprese che sono impegnate nei settori dell’innovazione, affinché il credito possa consentire lo sviluppo della nostra economia”.

IL 'TRANCHED COVER' - Aiutare le piccole e medie imprese pugliesi che operano nel campo dello sviluppo, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, ad allentare la stretta del credito con cui il sistema bancario ha generalmente reagito alla crisi economica. E’ l’obiettivo del “Tranched cover” (copertura del rischio), un innovativo strumento finanziario con il quale la Regione Puglia interviene con un budget di 20 milioni di euro, per offrire alle piccole e medie imprese le garanzie necessarie a ottenere finanziamenti dagli istituti bancari.

Il primo stock di “Tranched cover”, è stato aggiudicato a Unicredit nell’ambito di una procedura a evidenza pubblica. Per questo, è stata sottoscritta una convenzione di garanzia e portafoglio tra la Regione Puglia, per il tramite della sua società in house Puglia Sviluppo, e Unicredit. Con la convenzione saranno messi inizialmente a disposizione, quale garanzia per il sistema d’impresa, 3,2 milioni di euro con cui sarà possibile attivare sul territorio nuova finanza per 40 milioni di euro. Con il budget complessivo del “Tranched cover”, cioè 20 milioni di euro, potrà invece essere attivata nuova finanza per 250 milioni, producendo effetti sull’occupazione e sugli investimenti.

Il “Tranched cover” non interviene sulla singola azienda, ma su aggregati di più imprese (portafogli creditizi), all’interno dei quali sono presenti aziende con un diverso livello di “rating”.
A queste imprese, la Regione Puglia non solo offre  garanzie che altrimenti non avrebbero, ma consente loro di avere tassi di interesse più vantaggiosi, che nella interlocuzione singola con l’istituto bancario non sarebbero in grado di ottenere. Inoltre, il “Tranched cover” interviene su quelle imprese che investono su beni, come la conoscenza, lo sviluppo della tecnologia e l’innovazione, che di solito non sono percepiti come immediatamente monetizzabili da parte degli istituti di credito. E soprattutto non offrono garanzie immobiliari.

La Regione Puglia è il secondo Ente in Italia, insieme al Veneto, ad aver avviato uno strumento “Tranched cover”, finalizzato alla disponibilità di nuova finanza alle pmi e alla contestuale riduzione degli assorbimenti patrimoniali da parte delle banche, con benefici sul costo dei finanziamento.    

Questa nuova forma di sostegno alle pmi, rientra fra le linee programmatiche della Regione Puglia per il periodo 2007-2013. La strategia si è ispirata al Principio comunitario dell’Accesso aumentato al finanziamento, teso in particolare alla riduzione delle difficoltà che le pmi incontrano nell’accedere al finanziamento, a causa del rischio maggiore percepito in associazione al tipo di investimento, o a causa della mancanza di garanzie sufficienti. Grazie a questo piano, che mira a dare nuovo ossigeno al tessuto produttivo, sarà dunque possibile creare nuove opportunità di lavoro, in un periodo in cui il razionamento del credito da parte delle banche è stato particolarmente accentuato tra le imprese manifatturiere e quelle localizzate nelle regioni meridionali.

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