ALBERONA – Il Comune di Alberona, da giovedì 5 a domenica 8 settembre, ha partecipato con una sua delegazione e uno stand, all’ottava edizione del Festival Nazionale de “I Borghi più belli d’Italia, kermesse organizzata dalla rete dell’Anci che unisce e valorizza le eccellenze dell’entroterra italiano. L’anno scorso il Festival si tenne sui Monti Dauni, mentre nel 2013 la manifestazione è stata ospitata nei borghi di Castel del Monte, Navelli e Santo Stefano di Sessanio, tutti nella provincia de L’Aquila. In Abruzzo, Alberona ha partecipato assieme a oltre 100 comuni provenienti da tutte le regioni d’Italia in rappresentanza dei 219 paesi che si fregiano del riconoscimento de “I Borghi più Belli d’Italia”.
Anche l’ottava edizione è stata arricchita dalla presenza di importanti delegazioni internazionali: Francia, Belgio, Spagna, Germania, Grecia, Romania, Giappone, Canada e per la prima volta una delegazione della Corea del Sud. In quattro giorni, gli eventi e gli stand del Festival hanno totalizzato circa 20mila visitatori. L’Associazione, nata nel 2002 all’interno dell’Anci per iniziativa di alcuni sindaci, ha mantenuto il proprio carattere istituzionale e per questo garante della qualità dei suoi aderenti che, per essere ammessi, hanno dovuto sottostare ad un’attenta analisi e controllo di numerosi parametri di qualità. Ad Alberona, paese di poco più di mille abitanti situato a circa 30 chilometri da Foggia, il Touring Club Italiano ha assegnato la Bandiera Arancione e l’Anci ha riconosciuto il paese come uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Alberona appare come ‘aggrappata’ al Monte Stilo, a 732 metri sul livello del mare e si annuncia alla vista come un presepe. Il primo monumento che s’incontra salendo verso il paese è la Fontana Muta. Dal 1824, quest’oasi di ristoro “parla” attraverso l’eterno scrosciare dell’acqua. Più avanti, il Muro Architettonico racconta come l’arte e l’amore possano modellare anche la pietra. Pochi passi ancora e in alto, sulla sinistra, s’intravede il monumento al Tenente Andrea Nazzaro, eroe della Resistenza al terrore nazifascista. Il Muraglione sale fino alla piazza panoramica dove la vista domina tutto il Tavoliere. Quando il cielo è generoso, da questo punto si possono vedere il Castello Svevo Angioino di Lucera, i contorni delle città e perfino le Isole Tremiti. Il cuore del borgo è a pochi metri, in Piazza Civetta. La Chiesa di San Rocco svetta sull’agorà con la facciata gotica e la cuspide conica del suo campanile. All’interno del tempio, posto in alto sopra l’altare, gli occhi vanno sulla statua della Madonna Incoronata.
La Vergine, accompagnata da due angioletti, è seduta su un trono d’albero e sembra avere ali fatte di foglie. Facendosi accompagnare dalla discesa che si stende ai piedi dell’edificio sacro, si arriva alla storica abitazione di Vincenzo d’Alterio, uno dei poeti che ha contribuito a fare di Alberona un piccolo borgo dalla grande tradizione letteraria. Qualche metro più in là e, all’ombra del monumento ai Caduti, si apre lo scrigno dell’Antiquarium, un museo che raccoglie le antiche testimonianze della storia alberonese. Nei pressi dell’Antiquarium c’è la Chiesa Madre o Priorale, un tempo dimora dei Cavalieri di Malta che vi hanno fatto imprimere il proprio stemma. Anticamente, il campanile dell’edificio sacro era la torre militare dei Templari. Nell’agorà che si stende ai piedi del tempio, Piazza del Popolo, si vede la Torre del Gran Priore, costruzione risalente al dodicesimo secolo. Simbolo di potere, la Torre è parte dell’antichissimo Palazzo Priorale, dimora del signore del Feudo.
Anche l’ottava edizione è stata arricchita dalla presenza di importanti delegazioni internazionali: Francia, Belgio, Spagna, Germania, Grecia, Romania, Giappone, Canada e per la prima volta una delegazione della Corea del Sud. In quattro giorni, gli eventi e gli stand del Festival hanno totalizzato circa 20mila visitatori. L’Associazione, nata nel 2002 all’interno dell’Anci per iniziativa di alcuni sindaci, ha mantenuto il proprio carattere istituzionale e per questo garante della qualità dei suoi aderenti che, per essere ammessi, hanno dovuto sottostare ad un’attenta analisi e controllo di numerosi parametri di qualità. Ad Alberona, paese di poco più di mille abitanti situato a circa 30 chilometri da Foggia, il Touring Club Italiano ha assegnato la Bandiera Arancione e l’Anci ha riconosciuto il paese come uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Alberona appare come ‘aggrappata’ al Monte Stilo, a 732 metri sul livello del mare e si annuncia alla vista come un presepe. Il primo monumento che s’incontra salendo verso il paese è la Fontana Muta. Dal 1824, quest’oasi di ristoro “parla” attraverso l’eterno scrosciare dell’acqua. Più avanti, il Muro Architettonico racconta come l’arte e l’amore possano modellare anche la pietra. Pochi passi ancora e in alto, sulla sinistra, s’intravede il monumento al Tenente Andrea Nazzaro, eroe della Resistenza al terrore nazifascista. Il Muraglione sale fino alla piazza panoramica dove la vista domina tutto il Tavoliere. Quando il cielo è generoso, da questo punto si possono vedere il Castello Svevo Angioino di Lucera, i contorni delle città e perfino le Isole Tremiti. Il cuore del borgo è a pochi metri, in Piazza Civetta. La Chiesa di San Rocco svetta sull’agorà con la facciata gotica e la cuspide conica del suo campanile. All’interno del tempio, posto in alto sopra l’altare, gli occhi vanno sulla statua della Madonna Incoronata.
La Vergine, accompagnata da due angioletti, è seduta su un trono d’albero e sembra avere ali fatte di foglie. Facendosi accompagnare dalla discesa che si stende ai piedi dell’edificio sacro, si arriva alla storica abitazione di Vincenzo d’Alterio, uno dei poeti che ha contribuito a fare di Alberona un piccolo borgo dalla grande tradizione letteraria. Qualche metro più in là e, all’ombra del monumento ai Caduti, si apre lo scrigno dell’Antiquarium, un museo che raccoglie le antiche testimonianze della storia alberonese. Nei pressi dell’Antiquarium c’è la Chiesa Madre o Priorale, un tempo dimora dei Cavalieri di Malta che vi hanno fatto imprimere il proprio stemma. Anticamente, il campanile dell’edificio sacro era la torre militare dei Templari. Nell’agorà che si stende ai piedi del tempio, Piazza del Popolo, si vede la Torre del Gran Priore, costruzione risalente al dodicesimo secolo. Simbolo di potere, la Torre è parte dell’antichissimo Palazzo Priorale, dimora del signore del Feudo.