ROMA - "La fiducia del presidente Napolitano è ben riposta nel presidente Berlusconi che è il leader politico che da due anni sostiene governi che non sono guidati nè da lui nè da esponenti del Pdl". Lo afferma Angelino Alfano che, parlando del Governo Letta sottolinea come questo sia stato "fortemente voluto da Berlusconi mentre il leader del Pd indugiava in improbabili accordi con i Grillini e faceva di tutto per far perdere tempo al Paese''.
Napolitano non sta studiando il da farsi in caso di crisi di governo. Perchè - si sottolinea in ambienti del Colle - avendo gia' messo in massima evidenza che l'insorgere di una crisi precipiterebbe il paese in gravissimi rischi, conserva fiducia nelle dichiarazioni di Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il suo sostegno.
SCHIFANI, MEGLIO TORNARE ALLE URNE - "Il Pdl è pronto all'opposizione, lo ha già fatto nel 2006 e continuerà a fare la sua parte. E poi un governo raccogliticcio, d'aula, sarebbe il male del Paese perchè privo di coesione politica, privo di programma e non troverebbe un'intesa su nulla. Sarebbe meglio tornare alle urne". Lo ha dichiarato ai microfoni del Tg5 Renato Schifani. "Vedo l'avvicinarsi di un momento di crisi. Quando si convive in un'alleanza devono vigere le regole del reciproco rispetto" e dal Pd "non riscontriamo questo atteggiamento". Così Renato Schifani del Pdl a Radio anch'io.
"Vedo l'avvicinarsi verso un countdown che determinerà irreversibilmente scelte politiche", aggiunge."Non riscontriamo" dal Pd "questo atteggiamento di reciproco rispetto" proprio di un'alleanza politica, ha spiegato Schifani secondo il quale "il clima è quello di un alleato che, prima ancora che chi deve difendersi possa porre in campo le proprie argomentazione, afferma che voterà contro" in Giunta. "Come si può convivere in una coalizione che non solo non si ascoltano ma che tengono addirittura l'una fuori l'altra?", si chiede quindi l'esponente ai microfoni di Radio Uno.
"Quello che è successo ieri" in Giunta "non ci fa ben sperare, è un inizio pessimo" e "non mi preoccupa moltissimo l'ipotesi di un governo diverso da quello attuale. Un governo frutto di numeri raccolti in Aula, potrebbe avere sì - ammesso che riescano - una maggioranza molto risicata ma a quel governo mancherebbe quella coesione politica che lo può supportare" nelle scelte di politica economica o nella modifica della legge elettorale, prosegue Schifani. E sulla compattezza del Pdl, il capogruppo è chiaro. "Tutto il gruppo del Pdl al Senato è compatto, ieri abbiamo discusso due ore e ci siamo trovati all'unisono nella volontà di mantenere ferma l'unità , anche pronti a battaglie da opposizione", ha sottolineato Schifani. "Mi auguro, come tutti gli esponenti del Pdl, che questo governo vada avanti. Tutto il gruppo del Pdl al Senato è compatto, ieri ci siamo trovati tutti nella volontà a mantenere l'unità , pronti anche a battaglie da opposizione". Ma se il governo cade "non sarà responsabilità del Pdl ma di chi arroccandosi su posizione politiche anteporrà questi interessi all' interpretazione di una norma (la legge Severino, ndr)che necessità di approfondimenti".
Napolitano non sta studiando il da farsi in caso di crisi di governo. Perchè - si sottolinea in ambienti del Colle - avendo gia' messo in massima evidenza che l'insorgere di una crisi precipiterebbe il paese in gravissimi rischi, conserva fiducia nelle dichiarazioni di Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il suo sostegno.
SCHIFANI, MEGLIO TORNARE ALLE URNE - "Il Pdl è pronto all'opposizione, lo ha già fatto nel 2006 e continuerà a fare la sua parte. E poi un governo raccogliticcio, d'aula, sarebbe il male del Paese perchè privo di coesione politica, privo di programma e non troverebbe un'intesa su nulla. Sarebbe meglio tornare alle urne". Lo ha dichiarato ai microfoni del Tg5 Renato Schifani. "Vedo l'avvicinarsi di un momento di crisi. Quando si convive in un'alleanza devono vigere le regole del reciproco rispetto" e dal Pd "non riscontriamo questo atteggiamento". Così Renato Schifani del Pdl a Radio anch'io.
"Vedo l'avvicinarsi verso un countdown che determinerà irreversibilmente scelte politiche", aggiunge."Non riscontriamo" dal Pd "questo atteggiamento di reciproco rispetto" proprio di un'alleanza politica, ha spiegato Schifani secondo il quale "il clima è quello di un alleato che, prima ancora che chi deve difendersi possa porre in campo le proprie argomentazione, afferma che voterà contro" in Giunta. "Come si può convivere in una coalizione che non solo non si ascoltano ma che tengono addirittura l'una fuori l'altra?", si chiede quindi l'esponente ai microfoni di Radio Uno.
"Quello che è successo ieri" in Giunta "non ci fa ben sperare, è un inizio pessimo" e "non mi preoccupa moltissimo l'ipotesi di un governo diverso da quello attuale. Un governo frutto di numeri raccolti in Aula, potrebbe avere sì - ammesso che riescano - una maggioranza molto risicata ma a quel governo mancherebbe quella coesione politica che lo può supportare" nelle scelte di politica economica o nella modifica della legge elettorale, prosegue Schifani. E sulla compattezza del Pdl, il capogruppo è chiaro. "Tutto il gruppo del Pdl al Senato è compatto, ieri abbiamo discusso due ore e ci siamo trovati all'unisono nella volontà di mantenere ferma l'unità , anche pronti a battaglie da opposizione", ha sottolineato Schifani. "Mi auguro, come tutti gli esponenti del Pdl, che questo governo vada avanti. Tutto il gruppo del Pdl al Senato è compatto, ieri ci siamo trovati tutti nella volontà a mantenere l'unità , pronti anche a battaglie da opposizione". Ma se il governo cade "non sarà responsabilità del Pdl ma di chi arroccandosi su posizione politiche anteporrà questi interessi all' interpretazione di una norma (la legge Severino, ndr)che necessità di approfondimenti".