BARI - “Costruiamo un fronte comune contro la spirale della criminalità a Bari, impegniamoci a sostenere la cultura della legalità, battiamoci per assicurare più lavoro a tutti e sottrarre così manodopera alle organizzazioni criminali. Ma per favore, piantiamola col mito della ‘mala‘”. Nel dibattito sulla risposta della società civile all’escalation di gravi episodi in città interviene il capogruppo SeL in Consiglio comunale, Pierluigi Introna.
Illustra una serie di proposte e fa innanzitutto un appello: “basta con l’enfatizzare comportamenti delinquenziali, col dipingere ritratti di boss in carriera che sembrano veri spot pubblicitari. Facciamola finita con l’accreditare curriculum di ‘onorata mafiosità’. La malavita barese non è uno spettacolo. I killer spietati che sparano e uccidono tra la gente, non sono attori di una fiction, ma delinquenti comuni che non esitano a sparare raffiche di kalasnikov, nei quartieri che controllano, ma anche davanti a un parco giochi a Poggiofranco, incuranti di coinvolgere passanti e bambini.
“A questa sfida Bari deve reagire. “La nostra comunità è composta da cittadini onesti e operosi che attraverso le Istituzioni locali devono affiancare le Autorità e le Forze dell’Ordine, impegnate a fondo nell’azione di repressione e soprattutto di prevenzione, sotto la guida del prefetto . Bari peraltro attende i rinforzi che il vice premier ha promesso prima della pausa estiva: “ più agenti e maggior Intelligence”.
Oltre alle misure di pubblica sicurezza, “il contrasto alla criminalità deve nutrirsi però di una rinnovata cultura del rispetto della legge e dei valori della civile convivenza, partendo dalla scuola. E nel garantire il primato del bene comune e il significato dei diritti e dei doveri dei cittadini ha un ruolo fondamentale l’insegnamento di materie come l’educazione civica, che va incentivato, in particolare nei confronti dei più piccoli”; troppe volte il predetto insegnamento si ferma al mero acquisto del testo scolastico, per poi ingiallire riposto nella libreria di casa.
Nella battaglia per la legalità è poi indispensabile garantire la massima e più dignitosa occupazione, una risorsa in grado di indebolire l’esercito della malavita, riducendone i numeri e limitando di conseguenza l’impatto sulle carceri. L’argomento si lega al grande tema della Giustizia: processi penali più rapidi e certezza delle pene, da scontare in istituti penitenziari moderni, in modo da non essere costretti ogni tre o quattro anni a indulti e provvedimenti eccezionali per svuotare galere invivibili.
Sul piano delle misure da assumere rispetto alla realtà cittadina, è prioritario un nuovo P.U.G, “un nuovo strumento urbanistico che allinei Bari alle norme urbanistiche sopravvenute e che garantisca il minor consumo di territorio, meno speculazioni, rispondendo peraltro alla domanda di legalità e di controllo dell’Ance, l’associazione degli imprenditori che ha denunciato l’emergenza delle infiltrazioni malavitose nell’edilizia”.
Altra esigenza specifica in Città è “una mappatura di ricevitorie, sale giochi e negozietti che acquistano preziosi, con un giro di vite nei confronti di chi risulti inquinato dal malaffare, anche se il fenomeno dei Compro Oro è più legato al riciclaggio di denaro sporco che alla ricettazione: quelle baresi sono famiglie per bene - osserva Pierluigi Introna - non dispongono di tanti tesori da alimentare all’infinito un traffico clandestino di gioielli e metalli preziosi”.
“Per consentire opportunità di lavoro sul nostro territorio è necessaria un’opera di sburocratizzazione, spesso per avviare un’attività commerciale, come un Bar, sono necessari molti permessi ed autorizzazioni, di uffici diversi che tra loro non comunicano. Il risultato è lo sgomento di chi ‘ci ha provato’ e la tentazione di fare da ‘prestanome’ per chi le licenze le ha e usa le attività commerciali come ‘lavatrici per il denaro sporco’, denaro che diventa pulito e viene prontamente reinvestito in attività lecite in settori come edilizia e distribuzione”.
“Bisogna dire basta anche alla consuetudine che alcuni nostri cittadini poco educati hanno di impadronirsi di spazi pubblici per ridurli a proprio uso e consumo; penso a determinate zone di Pane e Pomodoro, di fatto ‘prenotate’ e non occupabili se non dai soliti occupanti, pena la violenta reazione dell’intero gruppo familiare occupante in pianta stabile. Penso al lungomare ridotto a pattumiera o alla prepotente ‘usurpazione’ di giardinetti e piazzette da parte di famiglie che pretendono - e spesso ci riescono - di gestire lo spazio pubblico come se fosse casa loro, con la prepotenza e l’arroganza tipica del malavitoso”.
“Su questi temi, sono certo che il sindaco Emiliano, che ha caratterizzato il suo mandato portando l’amministrazione comunale in prima linea nel contrasto all’illegalità, vorrà convocare una riunione monotematica del Consiglio o una riunione di maggioranza aperta alle associazioni e a quei cittadini che da anni si battono per la legalità e per il rispetto delle regole”.