BARI - La notizia recentemente circolata sull’ipotesi di vendita a privati dell’Amgas Srl, atta a coprire il debito dell’azienda di distribuzione Amgas SPA, oltrepassa i confini pugliesi ed arriva a Roma. Sono i deputati pugliesi del MoVimento 5 Stelle (Giuseppe Brescia, Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi, Diego De Lorenzis e Francesco Cariello) i primi parlamentari a prendere una netta posizione in merito: “Giù le mani dall’Amgas. Se la giunta comunale decidesse di far cassa o di trarne chissà quale ritorno, vendendo una delle poche aziende pubbliche in attivo arrecherebbe un grave danno alla città ed a tutti i baresi. Ricordiamo che l'Amgas Srl è un’azienda che, solo negli ultimi due anni, ha generato circa 5 milioni di euro di utili netti e venderla in questo momento sarebbe oltremodo dannoso”. A supportare le dichiarazioni dei deputati 5 Stelle, ci sono le tesi degli analisti, secondo i quali le congiunture di mercato sarebbero assolutamente poco favorevoli ad un ipotesi di vendita. L’azienda che fornisce energia ad oltre 100 mila utenti, fra famiglie ed imprese, infatti, presenta un fatturato in crescita di oltre il 12% rispetto all’anno precedente (da 54 a 60,6 milioni di euro), un Margine Operativo Lordo quasi raddoppiato (da 4,4 a 8,2 milioni di euro) ed una liquidità in grado di generare oltre 300 mila euro di interessi attivi.
“Una volta terminati i soldi derivanti dallacessione dell’Amgas Srl, ci chiediamo da quali fonti attingerà il Comune per poter garantire ai cittadini del capoluogo i servizi necessari – continuano Brescia, L’Abbate, Scagliusi, DeLorenzis e Cariello – Maprobabilmente questo non interessa all’Amministrazione attuale, ormai giunta a fine mandato e probabilmente più interessata a creare una situazione di bilancio favorevole nel breve termine. Una scelta che, però, potrebbe arrecare disagi sul lungo termine alla città, con l’unico scopo di ottenerne un ritorno per l’imminente campagna elettorale agli interessati. L’Amgas è il calore dei baresi – concludono i parlamentariM5S – chiedete a loro con un referendum se vendere o meno. Magari sarebbe più corretto renderli partecipi attraverso una redistribuzione degli utili, in modo tale da abbattere le tariffe per le categorie sociali più deboli”.
“Una volta terminati i soldi derivanti dallacessione dell’Amgas Srl, ci chiediamo da quali fonti attingerà il Comune per poter garantire ai cittadini del capoluogo i servizi necessari – continuano Brescia, L’Abbate, Scagliusi, DeLorenzis e Cariello – Maprobabilmente questo non interessa all’Amministrazione attuale, ormai giunta a fine mandato e probabilmente più interessata a creare una situazione di bilancio favorevole nel breve termine. Una scelta che, però, potrebbe arrecare disagi sul lungo termine alla città, con l’unico scopo di ottenerne un ritorno per l’imminente campagna elettorale agli interessati. L’Amgas è il calore dei baresi – concludono i parlamentariM5S – chiedete a loro con un referendum se vendere o meno. Magari sarebbe più corretto renderli partecipi attraverso una redistribuzione degli utili, in modo tale da abbattere le tariffe per le categorie sociali più deboli”.