di Vittorio Polito - Nessuna meraviglia per la notizia relativa al caso di San Pietro Vernotico per lo spostamento in un reparto di bare dirette alla camera ardente.
Nell’anno 2006 un vergognoso episodio si verificò nel Policlinico di Bari, che qualcuno definisce “fiore all’occhiello della sanità pugliese” o “polo di eccellenza”. Nell’agosto di quell’anno la salma di un paziente defunto (mio fratello) fu abbandonata su una lettiga con su appoggiata una busta di plastica nera (V. foto), parcheggiata in uno stanzino-deposito tra i rifiuti, al terzo piano del padiglione ospedalieri nel reparto di Chirurgia del Policlinico di Bari.
Quanto riferito non è un caso ma una abitudine. Il solo fatto di lasciare una salma in un deposito inidoneo ed appoggiare una busta sul cadavere può inquadrarsi nel reato di vilipendio del cadavere.
Del caso se ne occupò sia la stampa locale e nazionale che i TG delle varie reti televisive. Ma i responsabili del Policlinico e le varie autorità (Ministero della Salute. PM, ecc.) non presero alcun provvedimento per quanto mi è dato di sapere.
Tra le chicche (si fa per dire) della vergogna di quel reparto c’era una sala-deposito nel quale veniva messo di tutto: materiale sanitario usato, biancheria sporca, rifiuti, sedie a rotelle, lettighe, materiale di risulta, cartoni. Insomma tutto ciò che non serve e, cosa più vergognosa e incivile, anche le salme destinate all’obitorio. Si, non esistevano in quel reparto, e non solo in quel reparto, salette decorose da adibire ad ospitare per qualche ora le spoglie di un defunto.
Insomma, situazioni a dir poco vergognose per una città e per un Policlinico che qualcuno vuol far passare per polo di eccellenza. Nel caso in oggetto poteva definirsi solo l’eccellenza della vergogna!
Nell’anno 2006 un vergognoso episodio si verificò nel Policlinico di Bari, che qualcuno definisce “fiore all’occhiello della sanità pugliese” o “polo di eccellenza”. Nell’agosto di quell’anno la salma di un paziente defunto (mio fratello) fu abbandonata su una lettiga con su appoggiata una busta di plastica nera (V. foto), parcheggiata in uno stanzino-deposito tra i rifiuti, al terzo piano del padiglione ospedalieri nel reparto di Chirurgia del Policlinico di Bari.
Quanto riferito non è un caso ma una abitudine. Il solo fatto di lasciare una salma in un deposito inidoneo ed appoggiare una busta sul cadavere può inquadrarsi nel reato di vilipendio del cadavere.
Del caso se ne occupò sia la stampa locale e nazionale che i TG delle varie reti televisive. Ma i responsabili del Policlinico e le varie autorità (Ministero della Salute. PM, ecc.) non presero alcun provvedimento per quanto mi è dato di sapere.
Tra le chicche (si fa per dire) della vergogna di quel reparto c’era una sala-deposito nel quale veniva messo di tutto: materiale sanitario usato, biancheria sporca, rifiuti, sedie a rotelle, lettighe, materiale di risulta, cartoni. Insomma tutto ciò che non serve e, cosa più vergognosa e incivile, anche le salme destinate all’obitorio. Si, non esistevano in quel reparto, e non solo in quel reparto, salette decorose da adibire ad ospitare per qualche ora le spoglie di un defunto.
Insomma, situazioni a dir poco vergognose per una città e per un Policlinico che qualcuno vuol far passare per polo di eccellenza. Nel caso in oggetto poteva definirsi solo l’eccellenza della vergogna!