BARI – «Contrarietà alla soppressione delle ex Sezioni distaccate del Tribunale di Bari e necessità che le sedi di Altamura, Acquaviva, Putignano, Monopoli, Modugno, Bitonto e Rutigliano restino a disposizione della funzione giurisdizionale afferente il Tribunale di Bari».
E’ questo il cuore della determinazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari riunitosi per deliberare anche sul delicato tema della riorganizzazione delle sedi giudiziarie nel territorio barese.
«La soppressione delle sette sezioni della provincia – dichiara il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Manuel Virgintino - rischia di paralizzare l’attività del Tribunale di Bari, già in sofferenza da tempo per la mole di processi che la Magistratura barese riesce a stento a gestire per le gravi carenze d’organico. Inoltre è alto il rischio che, venendo meno la prossimità della Giustizia ai bisogni del cittadino, quest’ultimo sia sempre più dissuaso dal ricorrervi».
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, che è ricorso al TAR contro i provvedimenti di soppressione delle ex sezioni distaccate, ha dato mandato al presidente Virgintino di sollecitare il sindaco di Bari a reperire con urgenza siti idonei a soddisfare le sopravvenute maggiori esigenze logistiche e organizzative del Tribunale di Bari, a seguito della soppressione delle ex Sezioni distaccate.
Nel frattempo l’Ordine auspica che, chi ne ha la responsabilità, abbia effettivamente completato i trasferimenti di tutti i fascicoli di causa dalle sedi soppresse e adeguatamente organizzato e dotato di ulteriore personale gli Uffici civili e penali del Tribunale di Bari, destinati a ricevere le sopravvenienze dell’intero Circondario, in particolare l’Ufficio del Registro Generale e della Volontaria Giurisdizione. Oltre a questo l’Ordine chiede che siano evitate defatiganti udienze di smistamento dei procedimenti pendenti presso le ex sezioni distaccate, mediante la predisposizione di calendari di udienza da comunicare alle parti a mezzo PEC.
«Si tratta – conclude Virgintino - di misure minime per assicurare il corretto svolgimento della funzione giurisdizionale e difensiva oltre che per evitare possibili casi di interruzione di pubblico servizio».
E’ questo il cuore della determinazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari riunitosi per deliberare anche sul delicato tema della riorganizzazione delle sedi giudiziarie nel territorio barese.
«La soppressione delle sette sezioni della provincia – dichiara il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Manuel Virgintino - rischia di paralizzare l’attività del Tribunale di Bari, già in sofferenza da tempo per la mole di processi che la Magistratura barese riesce a stento a gestire per le gravi carenze d’organico. Inoltre è alto il rischio che, venendo meno la prossimità della Giustizia ai bisogni del cittadino, quest’ultimo sia sempre più dissuaso dal ricorrervi».
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, che è ricorso al TAR contro i provvedimenti di soppressione delle ex sezioni distaccate, ha dato mandato al presidente Virgintino di sollecitare il sindaco di Bari a reperire con urgenza siti idonei a soddisfare le sopravvenute maggiori esigenze logistiche e organizzative del Tribunale di Bari, a seguito della soppressione delle ex Sezioni distaccate.
Nel frattempo l’Ordine auspica che, chi ne ha la responsabilità, abbia effettivamente completato i trasferimenti di tutti i fascicoli di causa dalle sedi soppresse e adeguatamente organizzato e dotato di ulteriore personale gli Uffici civili e penali del Tribunale di Bari, destinati a ricevere le sopravvenienze dell’intero Circondario, in particolare l’Ufficio del Registro Generale e della Volontaria Giurisdizione. Oltre a questo l’Ordine chiede che siano evitate defatiganti udienze di smistamento dei procedimenti pendenti presso le ex sezioni distaccate, mediante la predisposizione di calendari di udienza da comunicare alle parti a mezzo PEC.
«Si tratta – conclude Virgintino - di misure minime per assicurare il corretto svolgimento della funzione giurisdizionale e difensiva oltre che per evitare possibili casi di interruzione di pubblico servizio».