BARI - La pm della Procura di Bari, Patrizia Rautiis, ha chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, accusati della bancarotta fraudolenta della societa' Tecno Hospital. Secondo la magistratura inquirente, i due imprenditori baresi avrebbero distratto i fondi della societa' per spese e scopi privati. Oltre ai due fratelli, rischia il processo anche la madre, Maria Giovanna Tattoli, amministratrice della societa' di famiglia nei mesi precedenti il fallimento, nel giugno 2010. Il procedimento fallimentare e' stato confermato nel febbraio 2011 dalla Corte d'Appello di Bari ed oggi attende il verdetto finale della Cassazione.
Gli inquirenti avrebbero accertato tra il 2006 e il 2009 irregolarita' contabili per circa 7 milioni di euro e passaggi di denaro sospetti definiti nei bilanci 'anticipi su provvigioni'. Fu lo stesso Gianpaolo Tarantini ad ammettere, durante l'interrogatorio del 6 novembre 2009, nell'ambito delle indagini sugli appalti truccati nella sanita' pugliese, di aver "complessivamente svuotato negli ultimi anni la Tecno Hospital per un importo di circa 4 o 5 milioni di euro". Soldi che avrebbe utilizzato per pagare le presunte tangenti a politici e manager delle Asl e le donne portate a Palazzo Grazioli. (ADNKRONOS)
Gli inquirenti avrebbero accertato tra il 2006 e il 2009 irregolarita' contabili per circa 7 milioni di euro e passaggi di denaro sospetti definiti nei bilanci 'anticipi su provvigioni'. Fu lo stesso Gianpaolo Tarantini ad ammettere, durante l'interrogatorio del 6 novembre 2009, nell'ambito delle indagini sugli appalti truccati nella sanita' pugliese, di aver "complessivamente svuotato negli ultimi anni la Tecno Hospital per un importo di circa 4 o 5 milioni di euro". Soldi che avrebbe utilizzato per pagare le presunte tangenti a politici e manager delle Asl e le donne portate a Palazzo Grazioli. (ADNKRONOS)