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E' questa la nota del Presidente della Repubblica al termine dell'incontro questa sera con il premier Enrico Letta, durato poco più di un'ora e mezza., in cui 'e' stata attentamente esaminata la situazione che si è venuta a creare a seguito delle dichiarazioni del Presidente Berlusconi e delle dimissioni rassegnate dai ministri del PdL in adesione a quell'invito'. Nella nota diffusa dalla presidenza della Repubblica al termine dell'incontro fra Giorgio Napolitano ed Enrico Letta non si fa menzione di dimissioni del premier.
I ministri del Pdl hanno posto delle valutazioni e sento che in Parlamento c'è incertezza. Per questo vado in Parlamento a chiarire. Non voglio essere un re Travicello". Così il premier Enrico Letta, a 'Che tempo che fa', afferma che mercoledì chiederà la fiducia, sia "alla Camera che al Senato". Non dovrà, sottolinea, essere una fiducia che "dura tre giorni": "In caso contrario trarrò le conseguenze". Quanto ai numeri, Letta sottolinea che "tutto dipende dal dibattito interno al Pdl".
CAV, NO A GOVERNICCHIO - "Non credo a nessun governicchio formato da transfughi", no a un governo "dei traditori": "Non lo meriteremmo". Lo ha detto Silvio Berlusconi, in un'intervista a Studio Aperto. Il leader di Fi ha poi replicato a chi in questi giorni invoca la stabilità: "Quando ero imprenditore i governi duravano in media 11 mesi e quando cadeva noi imprenditori eravamo felici perché così per un po' non c'erano danni. Non mettiamola quindi così dura: la continuità è un imbroglio come quello dello spread".
Secondo Berlusconi "Domani decideremo insieme la linea, sono assolutamente certo che nulla e nessuno ci dividerà e spero che alle prossime elezioni i moderati italiani sapranno restare uniti".
LETTA, PREGATE PER ITALIA - "Permettetemi di dirvi che se vi scapperà qualche preghiera per l'Italia in questi giorni, sicuramente sarà utile...". Il premier Enrico Letta si è rivolto con questa battuta alla platea del convegno di S.Egidio sul dialogo fra culture e religioni, in corso a Roma.
''L'insieme di queste questioni non può non coinvolgere e avere al centro con una disponibilità di risorse minimamente adeguata il governo nazionale. E' questa un'altra delle situazioni che richiederebbero stabilità e continuità nella direzione politica del Paese e nel funzionamento delle istituzioni parlamentari". Lo afferma Napolitano parlando della questione rifiuti a Napoli.
"Cerchero' di vedere quali possibilita' ci sono per il proseguimento della legislatura". "E' una fase criptica", ha proseguito Napolitano, "io ho avuto come tutti la notizia" delle dimissioni dei ministri del Pdl "ieri dal presidente del Consiglio e dall'on. Alfano, in una telefonata di cortesia. Ora torno a Roma per discutere con il presidente del Consiglio il percorso possibile. Non posso anticipare nulla. Faro' attente verifiche sui precedenti" e in particolare "sul secondo governo Prodi". Napolitano ha anche difeso il suo operato "il presidente della Repubblica non e' che si fida di un partito o di un altro", ha scandito, "io ho seguito la strada adatta a favorire la formazione di un governo sulla base dei numeri dati non dal presidente della Repubblica, ma dagli elettori".
"E' tradizione che il presidente della Repubblica conceda lo scioglimento anticipato delle Camere quando non e' possibile dar vita ad una maggioranza ed ad un governo per il bene del Paese", ha ricordato Napolitano.
Un colpo di pistola nel buio. L'ex premier Silvio Berlusconi apre la crisi di governo, pretendendo ed ottenendo le dimissioni del 5 ministri del Pdl (anche se Quagliariello e Lorenzin si dissociano) e azzerando le speranze, già ridotte al lumicino, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del premier Enrico Letta di rilanciare, con una verifica in Parlamento, l'azione di governo. Letta, che domenica salirà al Quirinale, vuole comunque un 'chiarimento' davanti alle Camere per verificare se ci sono i numeri ma soprattutto per addossare al Cavaliere la responsabilità di un 'gesto folle - attacca il premier - solo per coprire le sue vicende personali'.
Il presidente della Repubblica Napolitano si dice preoccupato per lo scenario che si apre. "Fate domande di una ingenuità mai vista..." ha risposto il Capo dello Stato a chi chiedeva se preoccupato per lo scenario politico.
Angelino Alfano critico su una Fi che dà spazio a "posizioni estremistiche" |
CAV, ELEZIONI PIU' PRESTO POSSIBILE - "L'unica via è andare convinti verso le elezioni il più presto possibile. Tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo". Sono le parole di Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con una kermesse di Fi a Napoli, ribadendo: "Non potevano sostenere un governo delle tasse che aumenta la pressione fiscale e l'Iva. Un governo delle tasse non serve al Paese".
"A chi mi chiede di farmi da parte e accettare con cristiana rassegnazione la mia sorte giudiziaria, presente e futura, dico che lo farei senza esitazione, se ciò fosse utile al Paese". Così il Cavaliere in un messaggio on-line. "Invece darei il mio avallo a una democrazia dimezzata dove i magistrati politicizzati decidono chi deve governare".
"Se il governo proporrà una legge di stabilità realmente utile all'Italia, noi la voteremo - prosegue il Cav. Se bloccheranno l'aumento dell'Iva senza aumentare altre tasse noi lo voteremo. Se, come si sono impegnati a fare, taglieranno anche la seconda rata Imu, noi voteremo favorevolmente".
CREPE NEL PDL - Prime crepe nel Pdl dopo l'annuncio di Alfano di dimissioni dei propri ministri: "Silvio Berlusconi è un perseguitato - dice il ministro Beatrice Lorenzin - non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore tentano di distruggere tutto quello che Berlusconi ha costruito e rappresentato".
Lorenzin, pur dimettendosi, annuncia che non farà parte di questa FI che "spinge verso una destra radicale". "Io le dimissioni non ho avuto nessuna remora a darle - prosegue - però è evidente che se si fa in una sede in cui a discutere sono alcuni esponenti di un partito, senza il segretario, quel partito è geneticamente modificato: a questa Forza Italia non aderirò".
Rincara il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, tra le colombe del Pdl: 'Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra dice, alludendo, senza nominarla alla nuova Forza Italia - ne prenderò atto e mi dedicherò, magari, a creare il Napoli Club del Salario'.
Escalation del Pdl in una giornata tra le più convulse per la storia della Seconda Repubblica. 'I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni'. Lo fa sapere Angelino Alfano - tramite la sua portavoce -, dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà. Poco prima Silvio Berlusconi dichiarato irricevibile l'ultimatum di Letta e la decisione aumento Iva 'una grave violazione' dei patti di governo. 'Ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l'opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani'.
LETTA, CHIARIMENTO IN PARLAMENTO - 'Il chiarimento avvenga in Parlamento alla luce del sole e di fronte ai cittadini', ha dichiarato Enrico Letta. Il presidente del Consiglio è stato informato in anticipo dal vicepremier Angelino Alfano di quanto Berlusconi aveva deciso ed è in costante contatto con il Capo dello Stato. Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell'aumento dell'Iva è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché il mancato intervento è frutto delle dimissioni dei parlamentari Pdl e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge. E' la posizione di Enrico Letta secondo fonti di P.Chigi.
EPIFANI, NON CI INTERESSANO I GOVERNICCHI - ''Non ci interessano i governicchi - dice Epifani - ma lavorare per il paese e consideriamo fondamentale approvare la legge di stabilità e cambiare la legge elettorale. Se ce la facciamo a fare un governo di servizio bene, se no ritorna la parola ai cittadini e al voto. Il Pd è pronto a tutto''. Così il segretario Pd Guglielmo Epifani, a 'In mezz'ora'
ANNUNCIO CHOC FA GIRO DEL MONDO - L'annuncio delle dimissioni dei ministri del Pdl sta facendo il giro del mondo: è l'apertura di Bbc, Le Figaro, Nbc, ed è notizia di primo piano della Reuters e della France Presse.
'La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, di congelare l'attività di governo, determinando in questo modo l'aumento dell'Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso Premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto". Lo afferma in una nota Silvio Berlusconi, leader del Pdl.
CISL, PRONTI A MOBILITARCI CONTRO CRISI - ''La Cisl è pronta a mobilitarsi in tutta Italia per scongiurare una crisi di governo e nuove elezioni. Spiegheremo ai cittadini che non si possono vanificare tutti i sacrifici che i lavoratori ed i pensionati hanno fatto in questi mesi''.
A dirlo è il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in un ''appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche perché prevalga nelle prossime giornate la tutela degli interessi nazionali ed il buon senso''.
FASSINA, C'E' ALTRA MAGGIORANZA - "Non si andrà ad elezioni perché troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c'è una maggioranza in grado di evitarlo". Così il viceministro Stefano Fassina al TgLa7. "Dobbiamo approvare la legge stabilità e la legge elettorale perché se non lo facciamo vuol dire fare del male molto seriamente all'Italia".
MONTI, PRONTI A SOLUZIONI DI GOVERNO - "Aspetteremo ora con rispetto le decisioni del Primo Ministro Enrico Letta e poi del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Scelta Civica non mancherà di dare il proprio contributo a soluzioni di governo credibili, proiettate sull'intera legislatura e caratterizzate da impegni precisi nei contenuti e nel calendario di attuazione". Così Mario Monti, leader di Scelta civica.