di Luca Losito - Avvilente. L'unico aggettivo adatto a descrivere l'avvio di stagione rossonero è questo qui. Dal cambio di modulo in poi, il Milan non ci ha capito più nulla. Si è ormai perso il conto dei gol subiti, come si è persa completamente quella compattezza che aveva permesso la scalata alla Champions e il brillante superamento del turno col Psv. Il 4-3-3 resta inspiegabilmente in soffitta, mentre si continuano a perdere punti e autostima con lo sfilacciato 4-3-1-2 attuale.
Il pari di Bologna, come quello di Torino, è una grazia, anche perché giunge solo nei minuti finali. Eppure tutto era cominciato nel verso giusto, col bel gol di Poli al 12' su assist illuminante di Robinho. Un vantaggio che poteva essere subito rimpinguato da Matri, incapace però di realizzare occasioni ghiottissime. Gol sbagliato, gol subito. Puntuale al 33' arriva il pari del Bologna, Laxalt approfitta di un buco della difesa rossonera e fulmina Abbiati. Nel finale di primo tempo il Milan si divora ancora una volta la chance del raddoppio.
La ripresa consegna un Bologna diverso, più rabbioso, pronto a vendere cara la pelle: Matri si divora l'ennesimo gol della serata, Laxalt al contrario si erge ad eroe della gara firmando di testa il suo secondo gol. I rossoneri sono in balia dei felsinei, che ne approfittano siglando l'incredibile 3-1 con l'esordiente Cristaldo. Incredibile l'inconsistenza della fase difensiva rossonera. Allegri si sveglia e passa al 4-3-3: fuori Birsa, dentro Niang. Così si dove cominciare la gara, probabilmente. Dopo la traversa di Mexes su corner, i cambi producono una rimonta insperata nei minuti finali: prima Robinho, poi Abate bucano Curci e firmano l'incredibile 3-3. La difesa rossonera, non contenta, regala un ultimo brivido: traversa di Diamanti al 94' con tiro da distanza siderale. Finisce così.
Lo squillo finale del fantasista felsineo suona come un avvertimento. Se il Milan vuole davvero raddrizzare la stagione, serve un'inversione di tendenza immediata. Servono idee chiare, organizzazione tattica, serve tutto ciò che si era faticosamente costruito nei mesi passati. Quando Allegri lo capirà, potrebbe essere troppo tardi. La tensione è sempre più alta a Milanello, e le altre corrono.
Il pari di Bologna, come quello di Torino, è una grazia, anche perché giunge solo nei minuti finali. Eppure tutto era cominciato nel verso giusto, col bel gol di Poli al 12' su assist illuminante di Robinho. Un vantaggio che poteva essere subito rimpinguato da Matri, incapace però di realizzare occasioni ghiottissime. Gol sbagliato, gol subito. Puntuale al 33' arriva il pari del Bologna, Laxalt approfitta di un buco della difesa rossonera e fulmina Abbiati. Nel finale di primo tempo il Milan si divora ancora una volta la chance del raddoppio.
La ripresa consegna un Bologna diverso, più rabbioso, pronto a vendere cara la pelle: Matri si divora l'ennesimo gol della serata, Laxalt al contrario si erge ad eroe della gara firmando di testa il suo secondo gol. I rossoneri sono in balia dei felsinei, che ne approfittano siglando l'incredibile 3-1 con l'esordiente Cristaldo. Incredibile l'inconsistenza della fase difensiva rossonera. Allegri si sveglia e passa al 4-3-3: fuori Birsa, dentro Niang. Così si dove cominciare la gara, probabilmente. Dopo la traversa di Mexes su corner, i cambi producono una rimonta insperata nei minuti finali: prima Robinho, poi Abate bucano Curci e firmano l'incredibile 3-3. La difesa rossonera, non contenta, regala un ultimo brivido: traversa di Diamanti al 94' con tiro da distanza siderale. Finisce così.
Lo squillo finale del fantasista felsineo suona come un avvertimento. Se il Milan vuole davvero raddrizzare la stagione, serve un'inversione di tendenza immediata. Servono idee chiare, organizzazione tattica, serve tutto ciò che si era faticosamente costruito nei mesi passati. Quando Allegri lo capirà, potrebbe essere troppo tardi. La tensione è sempre più alta a Milanello, e le altre corrono.
Tags
Sport