ROMA - Prendere o lasciare perchè i problemi del paese sono ''tanti e urgenti'' e non si può andare avanti in un clima di tensione continua.
E' l'atteggiamento con cui il premier Enrico Letta ha intenzione di presentarsi al più presto, già lunedì o martedì prossimo, al Parlamento.
+ L'allarme del Fmi, tensioni Governo mettono a rischio economia
Il presidente del Consiglio ha chiarito al presidente Napolitano che il cammino del governo non può andare avanti con ''tensioni insostenibili'' causate in particolare dalla mancata separazione del piano di governo dalle vicende personali di Silvio Berlusconi. A questo punto o, è la posizione di Letta, si mette fine ''al logoramento'' del governo o non si va avanti perchè prima viene il paese ed i suoi problemi
Una verifica al più presto, se possibile già ad inizio della settimana, lunedì o martedì, perchè ''così non si può andare avanti''. Sarebbe questo il percorso condiviso dal premier Enrico Letta e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel colloquio al Colle.
NAPOLITANO, PIENO CONSENSO - ''C'e' il pieno consenso di Giorgio Napolitano sul percorso che il presidente del Consiglio gli ha rappresentato intendendo seguirlo in sede di cdm questa sera e , successivamente, a breve, in sede di Parlamento''. E' quanto emerso dall'incontro di questa sera tra il Capo dello Stato ed Enrico Letta.
Il premier ha avuto incontri con tutti i leader della maggioranza, compreso un colloquio telefonico con Mario Monti, e a tutti, si apprende da fonti di governo, ha espresso la determinazione a procedere ad un chiarimento, del quale parlerà con Napolitano, e che per quanto lo riguarda dovrà avvenire al più presto in Parlamento e dovrà essere senza se e senza ma.
RIUNIONE PDL A PALAZZO GRAZIOLI - Riunione in corso a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi ed i big del Pdl. A via del Plebiscito sono ora presenti i due capigruppo di Camera e Senato Renato Brunetta e Renato Schifani. Atteso anche il vice premier Angelino Alfano, ora a palazzo Chigi per incontrare il premier Enrico Letta.
Oggi gli scontri politici, diversamente che in passato, producono "smarrimento di ogni nozione di confronto civile e di ogni costume di rispetto istituzionale e personale". Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano, ricordando a Milano la figura di Luigi Spaventa.
BONDI, STOP A AGONIA GOVERNO - "In queste condizioni, prolungare l'agonia di questo governo e di questa legislatura non giova a nessuno tantomeno all'Italia. Questo Napolitano lo sa bene". Così il senatore Sandro Bondi, uno dei coordinatori del Pdl, in una nota, che invita tutti a "prendere atto" della situazione.
Secondo il leader della Lega, Roberto Maroni le firme raccolte dal Pdl ''sono una mozione di sfiducia palese nei confronti del Governo e quindi Letta dovrebbe fare solo una cosa, rassegnare le dimissioni al presidente Napolitano''.
GIOVANARDI, NON FIRMO - 'Non ho firmato e non firmero' le dimissioni perche' ritengo non siano la modalita' giusta per costringere le forze politiche ad assumersi le responsabilita' nei confronti del paese, soprattutto in vista della prossima imminente campagna elettorale''. Lo sostiene il senatore Pdl Carlo Giovanardi, che ribadisce come la decisione della giunta su Berlusconi sia ''una mascalzonata" "incostituzionale".
E' l'atteggiamento con cui il premier Enrico Letta ha intenzione di presentarsi al più presto, già lunedì o martedì prossimo, al Parlamento.
+ L'allarme del Fmi, tensioni Governo mettono a rischio economia
Il presidente del Consiglio ha chiarito al presidente Napolitano che il cammino del governo non può andare avanti con ''tensioni insostenibili'' causate in particolare dalla mancata separazione del piano di governo dalle vicende personali di Silvio Berlusconi. A questo punto o, è la posizione di Letta, si mette fine ''al logoramento'' del governo o non si va avanti perchè prima viene il paese ed i suoi problemi
Una verifica al più presto, se possibile già ad inizio della settimana, lunedì o martedì, perchè ''così non si può andare avanti''. Sarebbe questo il percorso condiviso dal premier Enrico Letta e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel colloquio al Colle.
NAPOLITANO, PIENO CONSENSO - ''C'e' il pieno consenso di Giorgio Napolitano sul percorso che il presidente del Consiglio gli ha rappresentato intendendo seguirlo in sede di cdm questa sera e , successivamente, a breve, in sede di Parlamento''. E' quanto emerso dall'incontro di questa sera tra il Capo dello Stato ed Enrico Letta.
Il premier ha avuto incontri con tutti i leader della maggioranza, compreso un colloquio telefonico con Mario Monti, e a tutti, si apprende da fonti di governo, ha espresso la determinazione a procedere ad un chiarimento, del quale parlerà con Napolitano, e che per quanto lo riguarda dovrà avvenire al più presto in Parlamento e dovrà essere senza se e senza ma.
Sandro Bondi, Fi |
Oggi gli scontri politici, diversamente che in passato, producono "smarrimento di ogni nozione di confronto civile e di ogni costume di rispetto istituzionale e personale". Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano, ricordando a Milano la figura di Luigi Spaventa.
Secondo il leader della Lega, Roberto Maroni le firme raccolte dal Pdl ''sono una mozione di sfiducia palese nei confronti del Governo e quindi Letta dovrebbe fare solo una cosa, rassegnare le dimissioni al presidente Napolitano''.
GIOVANARDI, NON FIRMO - 'Non ho firmato e non firmero' le dimissioni perche' ritengo non siano la modalita' giusta per costringere le forze politiche ad assumersi le responsabilita' nei confronti del paese, soprattutto in vista della prossima imminente campagna elettorale''. Lo sostiene il senatore Pdl Carlo Giovanardi, che ribadisce come la decisione della giunta su Berlusconi sia ''una mascalzonata" "incostituzionale".
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