Caro scuola, "Aiutiamo le famiglie leccesi in difficoltà"

LECCE - Mancano ornai pochi giorni all’inizio del nuovo anno scolastico e come sempre per le famiglie il “caro  scuola” rappresenta un problema, in quanto si deve affrontare il costante aumento del costo dei libri e degli accessori.
La ben nota e diffusa difficoltà economica, rappresenta, pertanto, un vero e proprio salasso, una drammatica emergenza, che molte famiglie non sono in grado di affrontare.

I libri, comunque, sono importanti per la crescita e l’apprendimento dei ragazzi e giovani studenti e rappresentano una spesa necessaria.

Intanto è giusto garantire a tutti il diritto allo studio, per evitare o tenere lontano il fenomeno della dispersione scolastica, con tutte le conseguenze che ciò comporta (devianza minorile, reclutamento da parte della criminalità, turbe psichiche,ecc.).

Un primo consiglio è quello di risparmiare sull’acquisto del cosiddetto corredo scolastico (astucci, quaderni, zainetti, diari ), cercando di non inseguire le mode, che una deviante e talvolta subdola pubblicità cerca di imporre, ma facendo acquisti oculati, ad esempio, presso le cartolibrerie, dove si può risparmiare, acquistando dei kit a prezzo calmierato fino al 20-30%, oppure ricercare le promozioni messe in campo nei punti vendita che consentono lo scambio o l’acquisto di libri usati, come  spesso si realizza in molte realtà italiane.

Il problema, infatti, non è solo nostro, dove comunque la disoccupazione e la mancanza del lavoro è più evidente, per cui il problema del “caro scuola” è ancor più sentito.

Le Amministrazioni locali possono prevedere per le famiglie che si trovano in difficoltà economiche e che non possono spendere fino a 400 euro ( costo medio calcolato), delle agevolazioni, per comprare i libri consigliati ai propri figli, specie se sono più di uno a frequentare la scuola.

Nella città di Bari, tanto per rimanere nel nostro territorio, l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alla Famiglia, sta attivando, ad esempio, il cosiddetto  “comodato d’uso”. In pratica le scuole mettono a disposizione delle famiglie più bisognose o in difficoltà economiche, i testi scolastici necessari.
Ci sentiamo di suggerire, pertanto, al nostro Assessorato alla P.I. e alla Famiglia di attivare presso le scuole dell’obbligo, una analoga iniziativa.

Più recentemente, in occasione delle feste Patronali, l’Arcivescovo di Lecce, ha lanciato l’idea di istituire una sorta di “microcredito” per coloro, in particolare giovani, che pur volenterosi non si trovano in condizione di intraprendere un inizio di una qualsivoglia attività lavorativa.

Ciò a nostro parere, potrebbe efficacemente estendersi nei confronti di quelle famiglie in difficoltà per far continuare gli studi ai propri figli, che rappresentano, comunque, un sicuro investimento per il loro futuro.
Ovviamente questo lo diciamo in subordine alla Curia, perché ci rendiamo conto che deve essere la civica  amministrazione a sostenere ciò, in quanto non si può chiedere sempre alla Chiesa di svolgere quel ruolo di supplenza, finora encomiabilmente svolto, nel campo dei Servizi Sociali (ad esempio, pasti per i bisognosi, un tetto agli emarginati, ecc).
Infine, l’Assessorato alla Pubblica Istruzione potrebbe farsi carico dell’idea, da me condivisa, del collega Melica, cioè di destinare a questo scopo la riduzione dell’indennità deliberata nei confronti di tutti noi amministratori, in uno degli ultimi Consigli comunali in nome della spending review, piuttosto che occultarla nei rivoli dei conti economici, che spesso servono per essere impiegati, come premi di produttività, per la realizzazione di non ben precisi progetti”.

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