Cig, scatta l’allarme: straordinaria a +240,8%

BARI - In Puglia la crisi morde sempre di più con la spirale recessiva, che si traduce in continui record per la cassa integrazione e nella chiusura di uno smisurato numero di aziende.

Sono più che da bollino rosso gli indici di aumento della cassa integrazione nella nostra regione. Ad agosto 2013, complessivamente, le ore autorizzate di cassa integrazione sono state 10,2 milioni, quasi il doppio rispetto al precedente dato di luglio, di per sé preoccupante, quando le ore sono state quasi 5,5 milioni. Dunque, incrementi dell’86,3% in termini congiunturali, nonché dell’80,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (5,6 milioni).

Nel merito, registrano una diminuzione di 71,9 punti percentuali sul precedente mese gli interventi ordinari (Cigo), passati da 1,8 milioni di ore di luglio 2013 a 524 mila ore di agosto 2013. Ma vero e proprio record negativo è quello della cassa straordinaria (Cigs), le cui ore autorizzate ad agosto 2013 (8,3 milioni) segnano una pericolosissima impennata del 240,8% sul precedente dato di luglio 2013 (quasi 2,5 milioni) e del 589% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (1,2 milioni).
“Destabilizzanti gli incrementi della cassa straordinaria – commenta Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari – per via della natura stessa della prestazione, che viene sovente accordata nell’ipotesi di crisi aziendale. Quindi, non si tratta di una difficoltà temporanea. Con un simile aumento della Cigs ne consegue che sempre più aziende della Puglia rischiano di cessare l’attività produttiva e pertanto molti licenziamenti sono dietro l’angolo. Dal 2008, anno d’inizio della crisi, mai si è registrato un dato simile se si esclude il triste primato di luglio 2010 (11,4 milioni di ore di Cigs)”.

Infine, ancorché in presenza dei noti problemi di finanziamento dello strumento, continua ancora a crescere in Puglia la  cassa in deroga (Cigd), che segna un rialzo del 15% su luglio scorso, mentre diminuisce di 69,8 punti percentuali in termini tendenziali. Questi dati sarebbero più allarmanti se fossero esigibili le risorse messe a disposizione dal governo Letta, ad oggi impantanate negli uffici della burocrazia italiana. “La situazione di crisi congiunturale e tendenziale della Puglia e dell’intero Paese – chiosa il Segretario Generale della UIL regionale - obbliga le istituzioni a reagire alla caduta libera della nostra economia affinché i lavoratori, i giovani e i cittadini possano riacquisire la fiducia persa. Quindi, dare soluzione immediata a quelle emergenze che alimentano la disoccupazione. Determinante ai fini della ripresa economica è la riduzione delle tasse sul costo del lavoro, tema già messo in evidenza a Cernobbio nel recente workshop Ambrosetti sia dal Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che da quello dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Ciò produrrebbe notevoli ricadute positive sia per i lavoratori sia per le imprese. In altri termini, occorrono subito misure in grado di dare ossigeno al mercato del lavoro e consentire la ripresa dei consumi e dell’occupazione”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto