ROMA - Il futuro politico del Cavaliere è appeso ad un filo: la vera e propria 'contesa' sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore e' ufficialmente iniziata alle 13.30, quando si e' riunito l'ufficio di presidenza della Giunta per le elezioni e l'immunita del Senato. La riunione serve infatti a fissare i tempi e il giorno sul voto finale della decadenza di Berlusconi. Lunedi' prossimo, 9 settembre, iniziera' invece l'esame con la relazione di Andrea Augello.
Il Pd sembra deciso a votare compatto contro il Cavaliere, tanto da spingere il Pdl, con Berlusconi in testa, a 'rompere' con l'esecutivo aprendo di fatto la crisi di governo. La tentazione dell'ex premier di staccare la spina e' forte: non intende continuare una collaborazione di governo "con chi mi butta a mare". I ministri sono pronti alle dimissioni: se il Pd "non cambia atteggiamento" sulla decadenza "sono pronte le dimissioni di tutti i ministri e di tutti i parlamentari del Popolo della Liberta'", assicura Gianfranco Rotondi, deputato del Pdl.
"E' la conseguenza politica della loro scelta. Non possono fare il governo con Berlusconi, cacciarlo e poi pretendere che dica anche grazie. Francamente mi sembra un po' troppo. E' sciocco dire che siamo noi che apriamo la crisi, ma e' il Pd che ci accompagna alla porta", ha spiegato. Una ipotesi che l'assemblea del gruppo Pdl di Palazzo Madama sta esaminando in queste ore. I senatori pidiellini dovranno infatti stabilire la strategia in vista del voto in Giunta.
Il Pd sembra deciso a votare compatto contro il Cavaliere, tanto da spingere il Pdl, con Berlusconi in testa, a 'rompere' con l'esecutivo aprendo di fatto la crisi di governo. La tentazione dell'ex premier di staccare la spina e' forte: non intende continuare una collaborazione di governo "con chi mi butta a mare". I ministri sono pronti alle dimissioni: se il Pd "non cambia atteggiamento" sulla decadenza "sono pronte le dimissioni di tutti i ministri e di tutti i parlamentari del Popolo della Liberta'", assicura Gianfranco Rotondi, deputato del Pdl.
"E' la conseguenza politica della loro scelta. Non possono fare il governo con Berlusconi, cacciarlo e poi pretendere che dica anche grazie. Francamente mi sembra un po' troppo. E' sciocco dire che siamo noi che apriamo la crisi, ma e' il Pd che ci accompagna alla porta", ha spiegato. Una ipotesi che l'assemblea del gruppo Pdl di Palazzo Madama sta esaminando in queste ore. I senatori pidiellini dovranno infatti stabilire la strategia in vista del voto in Giunta.
Tags
Politica