BARI - “Il decreto scuola, sia per risorse impegnate che per le priorità individuate, rappresenta sicuramente un passo in avanti che denota maggiore attenzione nei confronti del sistema formativo e istruttivo italiano”.
Giovanni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, esprime un giudizio positivo dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto scuola, “a partire dall’aumento dei posti di organico di diritto per gli insegnanti di sostegno, al piano triennale e soprattutto alle assunzioni, fino ad oggi bloccate, per il personale Ata, per le quali la Uil ha portato avanti con costanza una battaglia che ora sta finalmente dando i suoi frutti”.
Verga, tuttavia, sottolinea come “ora non è il caso di cullarsi sugli allori: il sistema scolastico nazionale e regionale pugliese pagano lo scotto di anni contraddistinti da una politica volta esclusivamente ai tagli indiscriminati, che hanno dato vita a un gap, in termini di competitività formativa, con il resto d’Europa, nonché criticità importanti dal punto di vista occupazionale, creando condizioni instabili e precarie per tanti lavoratori della scuola”.
Proprio dal lavoro bisogna quindi ripartire, “con un cambio di passo deciso: il Governo deve tornare sulle decisioni che hanno condotto al blocco del contratto e alla sospensione degli scatti di anzianità. Una buona scuola è fatta dal lavoro di ogni giorno di insegnanti e personale della scuola al quale non va imposta una doppia penalizzazione: senza contratto e senza progressione per anzianità”.
“Il decreto scuola – conclude Verga - potrà avere riflessi positivi anche sulla situazione del sistema scuola pugliese, aiutandolo a dare uno scatto di reni verso livelli di efficienza in questo momento non sempre garantiti. In tal senso, il sistema scolastico pugliese può contare sul valore aggiunto di Diritti a Scuola, che la Regione Puglia ha confermato anche per il prossimo anno scolastico. Del resto, la UIL Scuola Puglia non ha lesinato il proprio impegno per il riconoscimento del punteggio legato al servizio. Ebbene, la speranza è che anche le risorse impegnate nel progetto non vengano decurtate, al fine di non intaccare gli ottimi risultati ottenuti nelle precedenti esperienze”.
Giovanni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, esprime un giudizio positivo dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto scuola, “a partire dall’aumento dei posti di organico di diritto per gli insegnanti di sostegno, al piano triennale e soprattutto alle assunzioni, fino ad oggi bloccate, per il personale Ata, per le quali la Uil ha portato avanti con costanza una battaglia che ora sta finalmente dando i suoi frutti”.
Verga, tuttavia, sottolinea come “ora non è il caso di cullarsi sugli allori: il sistema scolastico nazionale e regionale pugliese pagano lo scotto di anni contraddistinti da una politica volta esclusivamente ai tagli indiscriminati, che hanno dato vita a un gap, in termini di competitività formativa, con il resto d’Europa, nonché criticità importanti dal punto di vista occupazionale, creando condizioni instabili e precarie per tanti lavoratori della scuola”.
Proprio dal lavoro bisogna quindi ripartire, “con un cambio di passo deciso: il Governo deve tornare sulle decisioni che hanno condotto al blocco del contratto e alla sospensione degli scatti di anzianità. Una buona scuola è fatta dal lavoro di ogni giorno di insegnanti e personale della scuola al quale non va imposta una doppia penalizzazione: senza contratto e senza progressione per anzianità”.
“Il decreto scuola – conclude Verga - potrà avere riflessi positivi anche sulla situazione del sistema scuola pugliese, aiutandolo a dare uno scatto di reni verso livelli di efficienza in questo momento non sempre garantiti. In tal senso, il sistema scolastico pugliese può contare sul valore aggiunto di Diritti a Scuola, che la Regione Puglia ha confermato anche per il prossimo anno scolastico. Del resto, la UIL Scuola Puglia non ha lesinato il proprio impegno per il riconoscimento del punteggio legato al servizio. Ebbene, la speranza è che anche le risorse impegnate nel progetto non vengano decurtate, al fine di non intaccare gli ottimi risultati ottenuti nelle precedenti esperienze”.