BARI - Numeri da capogiro. L’anno scorso risultavano essere circa centoottantamila, una media di quindicimila al mese i telefonini rubati o anche semplicemente smarriti. Basti pensare che la polizia americana ha rilevato una media di 113 cellulari persi o oggetto di furto ogni minuto, per un totale di 162 mila al giorno. Ma nel corso degli ultimi tempi, con l’acuirsi della crisi è stata denunciata una vera e propria escalation di tali furti nel Paese dei telefonini, l’Italia, con una particolare predilezione per smartphone e cellulari d’ultima generazione.
Tra ladri occasionali che, notato un telefonino dimenticato, se ne impossessano quasi ingenuamente, alla criminalità che utilizza i telefonini rubati per essere sempre meno rintracciabili, il fenomeno non conosce sosta nonostante le precauzioni individuate o proposte dalle case produttrici tipo l’applicazione “Trova il mio Iphone” o il software della Endoacustica Europe che s’installa sul dispositivo e permette di ricevere su un altro smartphone predefinito (chiamato pilota) la posizione GPS dello stesso.
Sono centinaia, infatti, ogni giorno le denunce che arrivano alle forze dell’Ordine per furti di telefoni cellulari anche perché oltre alla perdita del bene materiale deve registrarsi anche l’elevato numero di dati personali contenuti nei dispositivi e che spesso vengono irrimediabilmente persi a seguito del ladrocinio. La perdita di queste informazioni, infatti, potrebbe arrecare danni ben superiori rispetto alla sottrazione stessa del cellulare come numeri di conto corrente, password varie ed entrare nella disponibilità di soggetti quasi mai raccomandabili che gli utilizzano per i loro loschi scopi.
Il sito della Polizia di Stato fornisce alcuni utili consigli in caso di furto del proprio telefono cellulare che Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile meglio specificare di seguito.
La prima cosa da fare è contattare il servizio clienti del proprio gestore al fine di bloccare l'utenza telefonica ed eventualmente chiedere la sostituzione della scheda per mantenere il proprio numero telefonico.
In seguito, bisognerà recarsi presso il più vicino ufficio di Polizia per denunciare l'accaduto, portando con sè un documento di identità valido ed il codice IMEI del telefono cellulare. Il codice IMEI è il numero che contraddistingue un cellulare da un altro. Esso è composto da 15-17 numeri ed inscritto di solito sul telefono (sotto la batteria), sulla scatola del telefono, e di tanto in tanto sulla batteria. Questo codice è disponibile anche digitando “* # 06 #” sulla tastiera del telefono.
Per questo motivo è importante trascrivere e conservare con cura il codice IMEI del proprio telefono riportato sulla confezione di acquisto o comunque indicato nel vano batteria dell'apparecchio stesso.
La denuncia all’autorità giudiziaria è necessaria per l'eventuale restituzione in caso di rinvenimento del cellulare, o per il perseguimento penale di terzi che se ne siano appropriati o lo usino indebitamente.
Una volta sporta la denuncia è utile comunicare il codice IMEI al proprio operatore, che attraverso il suo database lo disattiverà presso tutti gli altri operatori italiani (il cellulare non sarebbe più utilizzabile in qualsiasi modo).
A riferirlo in una nota lo 'Sportello dei Diritti'.
Tra ladri occasionali che, notato un telefonino dimenticato, se ne impossessano quasi ingenuamente, alla criminalità che utilizza i telefonini rubati per essere sempre meno rintracciabili, il fenomeno non conosce sosta nonostante le precauzioni individuate o proposte dalle case produttrici tipo l’applicazione “Trova il mio Iphone” o il software della Endoacustica Europe che s’installa sul dispositivo e permette di ricevere su un altro smartphone predefinito (chiamato pilota) la posizione GPS dello stesso.
Sono centinaia, infatti, ogni giorno le denunce che arrivano alle forze dell’Ordine per furti di telefoni cellulari anche perché oltre alla perdita del bene materiale deve registrarsi anche l’elevato numero di dati personali contenuti nei dispositivi e che spesso vengono irrimediabilmente persi a seguito del ladrocinio. La perdita di queste informazioni, infatti, potrebbe arrecare danni ben superiori rispetto alla sottrazione stessa del cellulare come numeri di conto corrente, password varie ed entrare nella disponibilità di soggetti quasi mai raccomandabili che gli utilizzano per i loro loschi scopi.
Il sito della Polizia di Stato fornisce alcuni utili consigli in caso di furto del proprio telefono cellulare che Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile meglio specificare di seguito.
La prima cosa da fare è contattare il servizio clienti del proprio gestore al fine di bloccare l'utenza telefonica ed eventualmente chiedere la sostituzione della scheda per mantenere il proprio numero telefonico.
In seguito, bisognerà recarsi presso il più vicino ufficio di Polizia per denunciare l'accaduto, portando con sè un documento di identità valido ed il codice IMEI del telefono cellulare. Il codice IMEI è il numero che contraddistingue un cellulare da un altro. Esso è composto da 15-17 numeri ed inscritto di solito sul telefono (sotto la batteria), sulla scatola del telefono, e di tanto in tanto sulla batteria. Questo codice è disponibile anche digitando “* # 06 #” sulla tastiera del telefono.
Per questo motivo è importante trascrivere e conservare con cura il codice IMEI del proprio telefono riportato sulla confezione di acquisto o comunque indicato nel vano batteria dell'apparecchio stesso.
La denuncia all’autorità giudiziaria è necessaria per l'eventuale restituzione in caso di rinvenimento del cellulare, o per il perseguimento penale di terzi che se ne siano appropriati o lo usino indebitamente.
Una volta sporta la denuncia è utile comunicare il codice IMEI al proprio operatore, che attraverso il suo database lo disattiverà presso tutti gli altri operatori italiani (il cellulare non sarebbe più utilizzabile in qualsiasi modo).
A riferirlo in una nota lo 'Sportello dei Diritti'.
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