Escherichia coli nel Ciappetta-Camaggio, Pastore: "Quando i controlli?"

BARI - Intervento del consigliere regionale Franco Pastore (Misto-Psi) sulla presenza di escherichia coli, batterio responsabile della sindrome emolitico urenica, nel canale Ciappetta-Camaggio.

“La La procura di Trani torna a occuparsi del Ciappetta-Camaggio e della sua pericolosità per l'ambiente e per la salute pubblica. I reflui che scorrono in quel canalone contengono, fra gli altri veleni, “escherichia coli”, il batterio all'origine della Seu, la “Sindrome emolitico urenica” che lo scorso  agosto, ha colpito soprattutto i bambini. Tracce di escherichi coli sono state rinvenute anche nei reflui trattati dal depuratore di Bisceglie. Per quanto grave, però, in questo secondo caso, quei reflui finiscono in mare e la stagione balneare è finita.
Quelli del Ciappetta-Camaggio, purtroppo, vengono utilizzati spesso anche per irrigare i campi adiacenti il canale. Un illecito pericoloso e noto, ma sul quale, mai si è intervenuti. Lo ha fatto la magistratura alcuni anni fa, poi tutto è rimasto come prima, mentre sul da farsi per la bonifica e la manutenzione si susseguono tavoli tecnici, incontri, ipotesi e parole. Nulla di concreto, niente, che nel frattempo, tuteli il diritto alla salute dei cittadini, in particolare dei più piccoli, i bambini.
Quanto accade è grave, e il percorso di quel canalone, perché di una cloaca si tratta, non può restare ancora terra di nessuno, 14 chilometri, fra Andria e Barletta, dove il canale sfocia in mare, alla mercé di malfattori di ogni genere. Dai ladri d'auto che abbandonano le scocche delle vetture, a coloro che lo usano come discarica per sversarvi rifiuti di ogni tipo, dagli elettrodomestici ai pneumatici. E poi ci sono  gli agricoltori che, da quello stesso canale in cui abbandonano i flaconi di fertilizzanti chimici, attingono acqua per irrigare i loro campi, coltivati a ortaggi o oliveti.
A questo punto i controlli sono indispensabili e tutte le istituzioni interessate devono intervenire, la Provincia, i comuni, con tutti gli strumenti a loro disposizione. Lo facciano i vigili urbani, la polizia ambientale, i nuclei ambientali e le forze dell'ordine. Non si può mettere a repentaglio la salute pubblica e dei soggetti più delicati e a rischio, come i bambini.
Mi auguro che quanto emerso sia il punto di partenza per approfondire la questione e che i sindaci di Andria e Barletta intervengano con tempestività”.