BARI - Dare ulteriore slancio al cammino della Fiera del Levante “verso la modernità”, affidando la sua gestione a un partner privato, ma conservando la proprietà pubblica del suo patrimonio immobiliare.
E’ quanto prevede il protocollo d’intesa, siglato oggi da Regione Puglia, Fiera Levante e Invitalia, con cui si avvia lo studio di fattibilità per privatizzare la gestione della Fiera.
Ad annunciarlo alla stampa, questa mattina nel quartiere fieristico, sono stati il governatore pugliese, Nichi Vendola, il presidente della Campionaria, Ugo Patroni Griffi, e l’amministratore delegato di Invitalia (l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), Domenico Arcuri.
“Noi – ha precisato Vendola - non immaginiamo la privatizzazione come la svendita di un gioiello di famiglia. Noi immaginiamo un processo di privatizzazione che sia la valorizzazione dei contenuti della Fiera, mentre il suo contenitore non si tocca”.
L’esigenza di rintracciare nuove forze sul mercato, in grado di rendere “la Fiera uno spazio di vita, socialità ed economia”, nasce dalla constatazione che le sorti della Campionaria, “non possono poggiare solo sulla pubblica amministrazione, le cui risorse sono sempre più razionalizzate”.
“La Fiera era a un bivio – ha rilevato il governatore - e doveva decidere se aggrapparsi alla logica della sopravvivenza, finendo per morire, o se imboccare la strada del cambiamento”. Per questo la Regione “ha chiesto a un partner di grande prestigio, come Invitalia, di accompagnarla in questa operazione complessa”.
“Dobbiamo tirare fuori – ha spiegato Arcuri – le potenzialità della Fiera del Levante per farle conoscere al mercato. Da due giorni il governo nazionale ci ha incaricati del progetto ‘Destinazione Italia’, tra i cui obiettivi c'è proprio quello di portare sul mercato beni del nostro Paese, che non sono sufficientemente valorizzati. E penso che il protocollo che sigliamo oggi, rappresenti il primo passo di questo nuovo cammino”.
La collaborazione tra Regione, Fiera e Invitalia, che partirà dal giorno successivo alla sottoscrizione del protocollo e si concluderà a gennaio 2014, servirà a verificare le diverse soluzioni attivabili per lo sviluppo e la riqualificazione degli asset patrimoniali e immateriali dell’Ente Fiera, esplorando e valutando anche le opportunità tecnico gestionali che prevedono il coinvolgimento di una partnership privata, al fine di pervenire alla stesura di un Piano strategico.
L’obiettivo è massimizzare il contributo del sistema fieristico regionale allo sviluppo socio-economico pugliese, in linea con la legge per la “Promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale” (n. 2 del 9 marzo 2009) con cui la Puglia si è dotata di uno strumento per lo sviluppo delle attività produttive, commerciali e per l’internazionalizzazione dell’economia del territorio.
“Siamo partiti da una situazione di deterioramento di relazioni ed economico-finanziaria”, ha ricordato Patroni Griffi, “ma in un mese abbiamo fatto tanto e ora procediamo concretamente sulla strada della privatizzazione”.
Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, è d’accordo nel seguire la strada della privatizzazione: “Dobbiamo fare della Fiera uno strumento di promozione e di attrazione degli investimenti che sia adeguato al mercato globale”, ha commentato da Roma, dove si trova per impegni di lavoro: “La Fiera del Levante è per la Puglia un patrimonio unico – ha aggiunto – e per valorizzarlo intendiamo puntare in alto, guardando alle migliori esperienze internazionali. È innegabile che siamo in un momento di crisi e difficoltà per tutte le manifestazioni fieristiche, ma per questo è importante raccogliere le esperienze migliori di altre fiere per avere successo soprattutto nei mercati esteri”.
E’ quanto prevede il protocollo d’intesa, siglato oggi da Regione Puglia, Fiera Levante e Invitalia, con cui si avvia lo studio di fattibilità per privatizzare la gestione della Fiera.
Ad annunciarlo alla stampa, questa mattina nel quartiere fieristico, sono stati il governatore pugliese, Nichi Vendola, il presidente della Campionaria, Ugo Patroni Griffi, e l’amministratore delegato di Invitalia (l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), Domenico Arcuri.
“Noi – ha precisato Vendola - non immaginiamo la privatizzazione come la svendita di un gioiello di famiglia. Noi immaginiamo un processo di privatizzazione che sia la valorizzazione dei contenuti della Fiera, mentre il suo contenitore non si tocca”.
L’esigenza di rintracciare nuove forze sul mercato, in grado di rendere “la Fiera uno spazio di vita, socialità ed economia”, nasce dalla constatazione che le sorti della Campionaria, “non possono poggiare solo sulla pubblica amministrazione, le cui risorse sono sempre più razionalizzate”.
“La Fiera era a un bivio – ha rilevato il governatore - e doveva decidere se aggrapparsi alla logica della sopravvivenza, finendo per morire, o se imboccare la strada del cambiamento”. Per questo la Regione “ha chiesto a un partner di grande prestigio, come Invitalia, di accompagnarla in questa operazione complessa”.
“Dobbiamo tirare fuori – ha spiegato Arcuri – le potenzialità della Fiera del Levante per farle conoscere al mercato. Da due giorni il governo nazionale ci ha incaricati del progetto ‘Destinazione Italia’, tra i cui obiettivi c'è proprio quello di portare sul mercato beni del nostro Paese, che non sono sufficientemente valorizzati. E penso che il protocollo che sigliamo oggi, rappresenti il primo passo di questo nuovo cammino”.
La collaborazione tra Regione, Fiera e Invitalia, che partirà dal giorno successivo alla sottoscrizione del protocollo e si concluderà a gennaio 2014, servirà a verificare le diverse soluzioni attivabili per lo sviluppo e la riqualificazione degli asset patrimoniali e immateriali dell’Ente Fiera, esplorando e valutando anche le opportunità tecnico gestionali che prevedono il coinvolgimento di una partnership privata, al fine di pervenire alla stesura di un Piano strategico.
L’obiettivo è massimizzare il contributo del sistema fieristico regionale allo sviluppo socio-economico pugliese, in linea con la legge per la “Promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale” (n. 2 del 9 marzo 2009) con cui la Puglia si è dotata di uno strumento per lo sviluppo delle attività produttive, commerciali e per l’internazionalizzazione dell’economia del territorio.
“Siamo partiti da una situazione di deterioramento di relazioni ed economico-finanziaria”, ha ricordato Patroni Griffi, “ma in un mese abbiamo fatto tanto e ora procediamo concretamente sulla strada della privatizzazione”.
Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, è d’accordo nel seguire la strada della privatizzazione: “Dobbiamo fare della Fiera uno strumento di promozione e di attrazione degli investimenti che sia adeguato al mercato globale”, ha commentato da Roma, dove si trova per impegni di lavoro: “La Fiera del Levante è per la Puglia un patrimonio unico – ha aggiunto – e per valorizzarlo intendiamo puntare in alto, guardando alle migliori esperienze internazionali. È innegabile che siamo in un momento di crisi e difficoltà per tutte le manifestazioni fieristiche, ma per questo è importante raccogliere le esperienze migliori di altre fiere per avere successo soprattutto nei mercati esteri”.