"La guerra segna sempre una sconfitta per l'umanità ", è "un fallimento", "porta solo morte" e "parla di morte". E' questo il grido che papa Francesco ha lanciato ieri sera durante la veglia di 4 ore per la pace in Siria e in Medio Oriente, da lui indetta a piazza San Pietro. Centomila persone - secondo dati della Questura e della Prefettura vaticana - hanno pregato con lui, in una cerimonia segnata da lunghi silenzi, da letture bibliche, da canti liturgici, da litanie, in un clima di grande raccoglimento e compostezza.
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Ad ascoltare la sua voce, in piazza San Pietro, erano presenti diversi politici e rappresentanti delle istituzioni italiani, dalla presidente della Camera Laura Boldrini al ministro della Difesa, Mario Mauro. E c'erano anche, tra gli altri, il sindaco di Roma Ignazio Marino e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. L'appello alla preghiera e al digiuno di Francesco per la pace in Siria è stato seguito oggi un pò in tutto il mondo.
Quello di Papa Francesco e' stato un discorso di forte impronta spirituale, legato agli intendimenti di preghiera e digiuno per la pace. Un papa particolarmente concentrato, quasi schiacciato dal peso dell'angoscia per quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni, ha parlato dell'armonia del Creato voluta da Dio e del caos scatenato dall'uomo che "alza la mano contro il suo fratello per ucciderlo". Ovvero dai tanti Caini di ieri e di oggi. Non ha fatto alcun riferimento al progetto del presidente Usa Barack Obama di punire con un attacco militare il presunto uso di armi chimiche da parte del regime siriano. ''E' possibile - pero' si è chiesto - percorrere un'altra strada?'', diversa da quella della guerra.
''Possiamo uscire da questa spirale di dolore e morte?'', ha domandato, aggiungendo a braccio "penso ai bambini, soltanto a loro...". "Sì, è possibile per tutti", ha risposto Francesco, con un'espressione che ha ricordato molto quel ''Yes, we can'' della prima presidenza Obama. "Questa sera - ha detto Bergoglio - vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti". "Perdono, dialogo, riconciliazione - ha concluso - sono le parole della pace: nell'amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo". (Foto: ANSA)
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