BARI - “Giù le mani dalle retribuzioni della Bari Multiservizi”.
Le Segreterie territoriali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil non usano giri di parole a seguito dell’incontro con il CdA della Barimultiservizi in merito alla volontà, manifestata dal Comune di Bari, di imporre alla società la riduzione delle retribuzioni dei lavoratori riportando le stesse ai livelli del 2011, assumendo “errata e forzata interpretazione della spending review”.
“L’azienda – spiegano i dirigenti sindacali – ha convocato le organizzazioni sindacali per riferire di un’ulteriore sollecitazione pervenuta dall’assessore alle partecipate del Comune di Bari, Alfonso Pisicchio, circa l’immediata applicazione della riduzione salariale”. “Abbiamo ribadito al presidente Olivieri – continuano i sindacati – che le retribuzioni dei lavoratori non devono essere in alcun modo toccate, anche perché la società applica un contratto di natura privatistica, il Ccnl del terziario commercio, e di conseguenza ogni pur minimo intervento in tal senso vedrà la nostra decisa reazione, sia in termini legali che si iniziative volte a una massiccia mobilitazione”.
E ancora. “Non riusciamo a comprendere per quali motivazioni il Comune di Bari sia l’unica amministrazione pubblica in Puglia a voler ridurre le retribuzioni, mentre sono numerosi gli esempi, sia a livello comunale che provinciale, di amministrazioni che stanno agendo a garanzia dei diritti dei lavoratori delle rispettive società partecipate. Inoltre, non bisogna dimenticare che il blocco delle retribuzioni potrebbe anche delineare profili di incostituzionalità, pregiudicando fortemente la libertà e la titolarità sindacale di contrattazione, anche con riferimento al contratto integrativo aziendale recentemente rinnovato”.
“L’azienda – spiegano i dirigenti sindacali – ha convocato le organizzazioni sindacali per riferire di un’ulteriore sollecitazione pervenuta dall’assessore alle partecipate del Comune di Bari, Alfonso Pisicchio, circa l’immediata applicazione della riduzione salariale”. “Abbiamo ribadito al presidente Olivieri – continuano i sindacati – che le retribuzioni dei lavoratori non devono essere in alcun modo toccate, anche perché la società applica un contratto di natura privatistica, il Ccnl del terziario commercio, e di conseguenza ogni pur minimo intervento in tal senso vedrà la nostra decisa reazione, sia in termini legali che si iniziative volte a una massiccia mobilitazione”.
E ancora. “Non riusciamo a comprendere per quali motivazioni il Comune di Bari sia l’unica amministrazione pubblica in Puglia a voler ridurre le retribuzioni, mentre sono numerosi gli esempi, sia a livello comunale che provinciale, di amministrazioni che stanno agendo a garanzia dei diritti dei lavoratori delle rispettive società partecipate. Inoltre, non bisogna dimenticare che il blocco delle retribuzioni potrebbe anche delineare profili di incostituzionalità, pregiudicando fortemente la libertà e la titolarità sindacale di contrattazione, anche con riferimento al contratto integrativo aziendale recentemente rinnovato”.