RUVO DI PUGLIA (BA) - Si è conclusa con il solo del chitarrista uzbeco Enver Izmailov, considerato uno dei massimi esponenti del tapping, e con i ritmi frenetici del Taraf de Haidouks e della Kocani Orchestra l'edizione 2013 del Talos Festival di Ruvo di Puglia. La manifestazione, diretta dal trombettista e compositore ruvese Pino Minafra e costruita attorno al tema delle bande, ha registrato dal 5 al 15 settembre una massiccia partecipazione di pubblico, sfiorando nuovamente le ventimila presenze.
Realizzato dal Comune di Ruvo di Puglia con il sostegno di Regione Puglia, Provincia di Bari, Puglia Promozione, Pro Loco Ruvo di Puglia, Associazione Terra Gialla, GAL Murgia Più e Parco Nazionale dell'Alta Murgia, con il supporto di piccoli ma fondamentali sponsor privati, il festival ha portato nella cittadina pugliese oltre 200 musicisti, 20 concerti, workshop e masterclass d'improvvisazione, mostre fotografiche, presentazioni di libri e proiezioni, chiudendosi, nell'ultima lunga giornata di programmazione, con il secondo convegno sul tema “La Banda, un patrimonio da salvare”, l'abituale concerto pomeridiano ospitato dalla Cantina Crifo e un triplo concerto serale in Piazzetta Le Monache.
Sulla scia del discorso iniziato lo scorso anno, anche in questa edizione ruolo fondamentale ha avuto la banda, patrimonio del sud di assoluta unicità che oggi più che mai merita di essere riscoperto e valorizzato per il ruolo educativo e formativo che ha avuto per intere generazioni di musicisti e per la capacità che ha storicamente dimostrato di riuscire a portare la grande musica in luoghi spesso depressi e isolati, facendo scoprire il grande patrimonio lirico italiano e le grandi sinfonie, attraverso un suono nuovo e originale. "Da circa 30 anni è partita una provocazione politico-culturale. Il sud ha una potenzialità incredibile. O lo vivi da turista o ti rimbocchi le maniche e provi a cambiare le cose. Noi stiamo facendo politica, ci stiamo interessando al territorio", ha sottolineato Pino Minafra, direttore artistico Talos Festival.
Anche in questa edizione il festival ha avuto un'anteprima molto partecipata in Largo Cattedrale, dal 5 all'11 settembre, che ha ospitato le bande nate in seno a istituzioni culturali, l'Orchestra di Fiati Città "Nicola Cassano" di Ruvo di Puglia, l'Orchestra di Fiati Città di Cisternino, l'Orchestra di Fiati Amici della Musica, l'Orchestra MusicaInGioco-MomArt di Adelfia, la Fanfara del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea di Bari, la Banda del Conservatorio Nino Rota di Monopoli, la Big Band del Conservatorio Duni di Matera.
Dal 12 al 15 settembre il festival è entrato poi nel vivo con tre concerti al giorno che hanno contribuito a dimostrare il ruolo di ecletticità , poliedricità e innovazione che la banda può svolgere nel panorama internazionale. Tra gli ospiti il duo composto da Gianni Coscia e Gianluigi Trovesi, Moni Ovadia con lo spettacolo "Ebrei e zingari", Giancarlo Schiaffini e Sebi Tramontana, Javier Girotto e Luciano Biondini, MinAfric Orchestra che ha eseguito brani inediti di e con Pino e Livio Minafra, Nicola Pisani, Roberto Ottaviano e la partecipazione del Quartetto vocale Faraualla. Inoltre Monica Affatato ha presentato il documentario edito da Feltrinelli “La Voce Stratos”, realizzato insieme a Luciano D’Onofrio, mentre nella chiesa di San Domenico Vincenzo Deluci ha incontrato il Coro Novum Gaudium di Anna Caldaralo e Rosalia Schettini, accompagnando con la sua tromba i brani originali gregoriani del Coro. Nella Cantina Crifo il fisarmonicista Vince Abbracciante ha presentato il concerto in solo “In vino musicas” e Giancarlo Schiaffini ha guidato la “Talos Master Band" con gli allievi della masterclass "L'improvvisazione non si improvvisa" ospitata per tre giorni nell'Ex Convento dei Domenicani. Le ultime due serate hanno vista tra i protagonisti il clarinettista Gabriele Mirabassi e il chitarrista Roberto Taufic, il chitarrista uzbeco Enver Izmailov e le sonorità irrefrenabili della girandola di timbri, ritmi e melodie meticcie nate dalla combinazione di Oriente e Occidente della banda macedone Kocani Orkestar che si è esibita sabato 14 e nel gran finale di domenica 15 in un inedito duetto con Taraf De Haidouks: una esclusiva "Band of Gypsies" balcanica che ha fatto ballare la piazza.
Nel Chiostro dell'ex Convento dei Domenicani il festival ha ospitato inoltre la mostra di taccuini di viaggio di Sebi Tramontana "Unfolding Story #6", la collettiva fotografica "Gente di Jazz", con opere di Giovanni Albore, Andrea Boccalini, Gianni Cataldi, Enzo Paparella, Domenico Tattoli, Cosmo Laera; e “Note di Talos” della fotografa Maria Pansini.
"La banda è un bene prezioso per il nostro sud e per la nostra città e noi ci teniamo", ha sottolineato il sindaco di Ruvo di Puglia Vito Ottombrini. "Senza l'apporto regionale e di altri enti e sponsor sarebbe stato difficile portare avanti il progetto Talos. Come Comune non possiamo costituire fondazioni in base alle leggi attuali ma coinvolgendo i privati proveremo a farlo. Non è semplice ma ci impegneremo perché il Talos trovi finalmente una nuova casa".
“Il Talos rappresenta un grande sforzo per tutti gli uffici comunali e per centinaia di ruvesi che hanno compreso l'importanza di un festival così importante nella nostra città ", ha precisato in più occasioni l'assessore alla Cultura Pasquale De Palo. "Un festival che è stato realizzato grazie alla collaborazione degli esercenti del nostro Paese che hanno ben compreso l’importanza che il Talos può avere per la nostra città ”.
Il Talos Festival ha offerto, infatti, anche quest'anno una efficace offerta integrata di servizi e opportunità per il pubblico, grazie al supporto di enti quali il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, il GAL Murgia Più, l'agenzia regionale Puglia Promozione, l'ASCOM ConfCommercio di Ruvo di Puglia, l'Associazione Esercenti Associati per il Turismo (EAT Ruvo di Puglia), l'Associazione Turistica Pro Loco, il Gruppo speleologico ruvese e l'ASD Talos Bike, l'Associazione Italiana di Gastronomia Storica, l'Associazione CampeRuvo.
Media partner del Talos Festival sono Ruvodipugliaweb e Il Tacco di Bacco.
Info e programma www.talosfestival.it
Realizzato dal Comune di Ruvo di Puglia con il sostegno di Regione Puglia, Provincia di Bari, Puglia Promozione, Pro Loco Ruvo di Puglia, Associazione Terra Gialla, GAL Murgia Più e Parco Nazionale dell'Alta Murgia, con il supporto di piccoli ma fondamentali sponsor privati, il festival ha portato nella cittadina pugliese oltre 200 musicisti, 20 concerti, workshop e masterclass d'improvvisazione, mostre fotografiche, presentazioni di libri e proiezioni, chiudendosi, nell'ultima lunga giornata di programmazione, con il secondo convegno sul tema “La Banda, un patrimonio da salvare”, l'abituale concerto pomeridiano ospitato dalla Cantina Crifo e un triplo concerto serale in Piazzetta Le Monache.
Sulla scia del discorso iniziato lo scorso anno, anche in questa edizione ruolo fondamentale ha avuto la banda, patrimonio del sud di assoluta unicità che oggi più che mai merita di essere riscoperto e valorizzato per il ruolo educativo e formativo che ha avuto per intere generazioni di musicisti e per la capacità che ha storicamente dimostrato di riuscire a portare la grande musica in luoghi spesso depressi e isolati, facendo scoprire il grande patrimonio lirico italiano e le grandi sinfonie, attraverso un suono nuovo e originale. "Da circa 30 anni è partita una provocazione politico-culturale. Il sud ha una potenzialità incredibile. O lo vivi da turista o ti rimbocchi le maniche e provi a cambiare le cose. Noi stiamo facendo politica, ci stiamo interessando al territorio", ha sottolineato Pino Minafra, direttore artistico Talos Festival.
Anche in questa edizione il festival ha avuto un'anteprima molto partecipata in Largo Cattedrale, dal 5 all'11 settembre, che ha ospitato le bande nate in seno a istituzioni culturali, l'Orchestra di Fiati Città "Nicola Cassano" di Ruvo di Puglia, l'Orchestra di Fiati Città di Cisternino, l'Orchestra di Fiati Amici della Musica, l'Orchestra MusicaInGioco-MomArt di Adelfia, la Fanfara del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea di Bari, la Banda del Conservatorio Nino Rota di Monopoli, la Big Band del Conservatorio Duni di Matera.
Dal 12 al 15 settembre il festival è entrato poi nel vivo con tre concerti al giorno che hanno contribuito a dimostrare il ruolo di ecletticità , poliedricità e innovazione che la banda può svolgere nel panorama internazionale. Tra gli ospiti il duo composto da Gianni Coscia e Gianluigi Trovesi, Moni Ovadia con lo spettacolo "Ebrei e zingari", Giancarlo Schiaffini e Sebi Tramontana, Javier Girotto e Luciano Biondini, MinAfric Orchestra che ha eseguito brani inediti di e con Pino e Livio Minafra, Nicola Pisani, Roberto Ottaviano e la partecipazione del Quartetto vocale Faraualla. Inoltre Monica Affatato ha presentato il documentario edito da Feltrinelli “La Voce Stratos”, realizzato insieme a Luciano D’Onofrio, mentre nella chiesa di San Domenico Vincenzo Deluci ha incontrato il Coro Novum Gaudium di Anna Caldaralo e Rosalia Schettini, accompagnando con la sua tromba i brani originali gregoriani del Coro. Nella Cantina Crifo il fisarmonicista Vince Abbracciante ha presentato il concerto in solo “In vino musicas” e Giancarlo Schiaffini ha guidato la “Talos Master Band" con gli allievi della masterclass "L'improvvisazione non si improvvisa" ospitata per tre giorni nell'Ex Convento dei Domenicani. Le ultime due serate hanno vista tra i protagonisti il clarinettista Gabriele Mirabassi e il chitarrista Roberto Taufic, il chitarrista uzbeco Enver Izmailov e le sonorità irrefrenabili della girandola di timbri, ritmi e melodie meticcie nate dalla combinazione di Oriente e Occidente della banda macedone Kocani Orkestar che si è esibita sabato 14 e nel gran finale di domenica 15 in un inedito duetto con Taraf De Haidouks: una esclusiva "Band of Gypsies" balcanica che ha fatto ballare la piazza.
Nel Chiostro dell'ex Convento dei Domenicani il festival ha ospitato inoltre la mostra di taccuini di viaggio di Sebi Tramontana "Unfolding Story #6", la collettiva fotografica "Gente di Jazz", con opere di Giovanni Albore, Andrea Boccalini, Gianni Cataldi, Enzo Paparella, Domenico Tattoli, Cosmo Laera; e “Note di Talos” della fotografa Maria Pansini.
"La banda è un bene prezioso per il nostro sud e per la nostra città e noi ci teniamo", ha sottolineato il sindaco di Ruvo di Puglia Vito Ottombrini. "Senza l'apporto regionale e di altri enti e sponsor sarebbe stato difficile portare avanti il progetto Talos. Come Comune non possiamo costituire fondazioni in base alle leggi attuali ma coinvolgendo i privati proveremo a farlo. Non è semplice ma ci impegneremo perché il Talos trovi finalmente una nuova casa".
“Il Talos rappresenta un grande sforzo per tutti gli uffici comunali e per centinaia di ruvesi che hanno compreso l'importanza di un festival così importante nella nostra città ", ha precisato in più occasioni l'assessore alla Cultura Pasquale De Palo. "Un festival che è stato realizzato grazie alla collaborazione degli esercenti del nostro Paese che hanno ben compreso l’importanza che il Talos può avere per la nostra città ”.
Il Talos Festival ha offerto, infatti, anche quest'anno una efficace offerta integrata di servizi e opportunità per il pubblico, grazie al supporto di enti quali il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, il GAL Murgia Più, l'agenzia regionale Puglia Promozione, l'ASCOM ConfCommercio di Ruvo di Puglia, l'Associazione Esercenti Associati per il Turismo (EAT Ruvo di Puglia), l'Associazione Turistica Pro Loco, il Gruppo speleologico ruvese e l'ASD Talos Bike, l'Associazione Italiana di Gastronomia Storica, l'Associazione CampeRuvo.
Media partner del Talos Festival sono Ruvodipugliaweb e Il Tacco di Bacco.
Info e programma www.talosfestival.it
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Cultura e Spettacoli