Ilva: sequestrati beni Riva Fire per 1 miliardi. Verdi, si crei fondo per Taranto

TARANTO - I militari della Guardia di finanza di Taranto e di Milano hanno eseguito un sequestro di beni riferiti a 13 società con sede nel capoluogo lombardo, controllate o collegate alla holding Riva Fire, che controlla l'Ilva spa. Il valore dei beni sfiora il miliardo di euro. I finanzieri stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo per equivalente, firmato dal gip di Taranto Patrizia Todisco, che estende un provvedimento analogo del 22 maggio, fino alla concorrenza di 8.1 miliardi.

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PEACELINK: NUOVO SEQUESTRO CI INCORAGGIA - "Il nuovo sequestro da un miliardo di euro ai danni della famiglia Riva e' una notizia importante che ci incoraggia a proseguire a supporto dell'unica speranza che abbiamo: la lotta nonviolenta per la legalita"'. Lo afferma Alessandro Marescotti, presidente dell'associazione ambientalista Peacelink, a proposito della prosecuzione delle operazioni di sequestro preventivo per equivalente finalizzata alla confisca disposto il 22 maggio dal gip del tribunale del capoluogo jonico.

"Nel mirino delle Fiamme Gialle sarebbero finite oltre dieci societa' collegate alla holding Riva Fire, e questo da' l'idea di quanto esteso e ramificato sia il potere economico che abbiamo di fronte", aggiunge. "Mentre la politica delude e, tranne rari casi, ci abbandona - conclude Marescotti - la magistratura persevera e ci consente di dire che per Taranto ci puo' essere un futuro diverso".

VERDI: TUTTI I BENI SEQUESTRATI IN UN FONDO PER TARANTO - "Chiediamo che tutti i beni sequestrati nell'indagine sull'Ilva vadano a costituire un fondo per Taranto, che dopo i processi possa essere utilizzato per la salute, le bonifiche ed il lavoro dei tarantini che hanno il sacrosanto diritto ad un futuro migliore". Lo dichiara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli commentando la notizia che la Guardia di Finanza del capoluogo ionico sta proseguendo nelle operazioni di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni, disponibilita' finanziarie e conti correnti a carico di Riva Fire e Ilva Spa.

"La magistratura sta restituendo la speranza a Taranto una citta' abbandonata dalla politica che si e' girata dall'altra parte e che ha si e' lavata le mani concedendo un'Aia che non risolvera' i gravissimi problemi di salute - aggiunge il leader ecologista -. E' ormai evidente che Taranto e' difesa dalla magistratura e dai suoi cittadini che continuano a credere in un futuro libero dalla diossina e dall'inquinamento".

"Bisogna ringraziare i magistrati di Taranto perche' non solo hanno avuto il coraggio di portare alla luce un disastro ambientale e sanitario che fa rabbrividire ma anche perche' stanno scrivendo una pagina importantissima nella battaglia contro l'inquinamento - conclude Bonelli -. In nome del popolo inquinato: grazie!".

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