ROMA - "In questa condizione non e' possibile evitarlo. L'aumento Iva ci sara'": a confermarlo e' il ministro Delrio al termine del Consiglio dei ministri che ha deciso il rinvio dell'esame della 'manovrina' che doveva contenere il congelamento dell'aumento dell'Iva dal 21 al 22%. L'esame del testo avverra' solo dopo il chiarimento di maggioranza.
Il rinvio del decreto, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi, non e' dovuto a problemi di merito, visto che sulle misure era stata raggiunta un'intesa nelle ore passate. Il rinvio e' dovuto a una valutazione condivisa, per cui non si puo' impegnare il bilancio con una misura che investe diversi miliardi se non si ha la garanzia, non solo della durata del governo, ma anche nella possibilita' che le Camere possano convertire il provvedimento in legge.
Per questo motivo, spiegano le stesse fonti, si e' deciso di rinviare, concordemente, l'esame del testo subito dopo il chiarimento di maggioranza. L'aumento dell'Iva dovrebbe scattare il primo ottobre; nella bozza del dl che il Cdm avrebbe dovuto esaminare stasera era previsto uno slittamento a gennaio. In attesa del chiarimento si e' reputato inevitabile il blocco di ogni decisione governativa su temi, anche rilevanti, di natura fiscale ed economica. Saltata dunque la 'manovrina' con il rinvio dell'aumento dell'Iva.
Intanto il premier Enrico Letta avrebbe chiesto di non esaminare il rinvio dell'aumento dell'Iva. Il Cdm - secondo quanto si apprende da un partecipante - non approverebbe quindi alcun provvedimento, ma attenderebbe prima un chiarimento in Parlamento. Il clima in Consiglio dei ministri è teso. E, a quanto si apprende da fonti di governo, i ministri del Pdl starebbero mettendo in discussione il via libera al decreto per evitare l'aumento dell'Iva.
Il rinvio del decreto, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi, non e' dovuto a problemi di merito, visto che sulle misure era stata raggiunta un'intesa nelle ore passate. Il rinvio e' dovuto a una valutazione condivisa, per cui non si puo' impegnare il bilancio con una misura che investe diversi miliardi se non si ha la garanzia, non solo della durata del governo, ma anche nella possibilita' che le Camere possano convertire il provvedimento in legge.
Per questo motivo, spiegano le stesse fonti, si e' deciso di rinviare, concordemente, l'esame del testo subito dopo il chiarimento di maggioranza. L'aumento dell'Iva dovrebbe scattare il primo ottobre; nella bozza del dl che il Cdm avrebbe dovuto esaminare stasera era previsto uno slittamento a gennaio. In attesa del chiarimento si e' reputato inevitabile il blocco di ogni decisione governativa su temi, anche rilevanti, di natura fiscale ed economica. Saltata dunque la 'manovrina' con il rinvio dell'aumento dell'Iva.