BARI - “Per lungo tempo Vendola con SEL e i suoi direttori generali, in buona compagnia dell’assessore Gentile e fiancheggiato da un quotidiano notoriamente schierato, ha avviato in Puglia un’ ingiusta, iniqua e strumentale battaglia punitiva e limitativa della libera scelta all’obiezione di coscienza dei medici ginecologi. Sono ritenuti, a torto, causa del triste primato che la Puglia detiene come regione con il più alto tasso di abortività per ricorso all’IVG.
Per tanto tempo si è tentato, unitamente agli Ordini dei Medici e alle associazioni cattoliche, di far comprendere che non è una questione di obiettori, ma di organizzazione dei servizi e dei percorsi. Ovviamente invano: il furore ideologico abortista è in Puglia come un fiume in piena.
La relazione ministeriale pubblicata nei giorni scorsi sconfessa Vendola, SEL, l’assessore Gentile, i quotidiani schierati nella caccia all’obiettore e i quotidiani indifferenti rispetto a una guerriglia incivile, illegale e lesiva della libera espressione della coscienza, tutelata dalla Costituzione, in una Puglia governata con furore ideologico, con l’idea dittatoriale di far prevalere il sentire di una parte minoritaria della popolazione pugliese alla totalità della stessa.
Per la prima volta, come ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ‘è stato avviato un monitoraggio articolato sul territorio relativamente ad alcuni aspetti dell’applicazione della 194, quelli più specificamente legati all’obiezione di coscienza, che arriva fino ad ogni singola struttura e ad ogni singolo consultorio’.
Questo monitoraggio ci consegna il dato che il numero di obiettori aumenta e, di contro, il tasso di abortività decresce e che il problema è insito nell’organizzazione dei servizi e dei percorsi, e non nell’esercizio di diritti costituzionalmente garantiti come la libertà di coscienza.
Eppure, quanto male e quanto danno è stato arrecato in Puglia a medici che hanno avuto il solo torto di essere coerenti con il proprio credo e la propria coscienza.
E’ la Puglia migliore? No, è la Puglia dell’inciviltà che tra non molto abbiamo il dovere tutti quanti di cambiare”.
A riferirlo in una nota il capogruppo del Pdl Ignazio Zullo.
Per tanto tempo si è tentato, unitamente agli Ordini dei Medici e alle associazioni cattoliche, di far comprendere che non è una questione di obiettori, ma di organizzazione dei servizi e dei percorsi. Ovviamente invano: il furore ideologico abortista è in Puglia come un fiume in piena.
La relazione ministeriale pubblicata nei giorni scorsi sconfessa Vendola, SEL, l’assessore Gentile, i quotidiani schierati nella caccia all’obiettore e i quotidiani indifferenti rispetto a una guerriglia incivile, illegale e lesiva della libera espressione della coscienza, tutelata dalla Costituzione, in una Puglia governata con furore ideologico, con l’idea dittatoriale di far prevalere il sentire di una parte minoritaria della popolazione pugliese alla totalità della stessa.
Per la prima volta, come ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ‘è stato avviato un monitoraggio articolato sul territorio relativamente ad alcuni aspetti dell’applicazione della 194, quelli più specificamente legati all’obiezione di coscienza, che arriva fino ad ogni singola struttura e ad ogni singolo consultorio’.
Questo monitoraggio ci consegna il dato che il numero di obiettori aumenta e, di contro, il tasso di abortività decresce e che il problema è insito nell’organizzazione dei servizi e dei percorsi, e non nell’esercizio di diritti costituzionalmente garantiti come la libertà di coscienza.
Eppure, quanto male e quanto danno è stato arrecato in Puglia a medici che hanno avuto il solo torto di essere coerenti con il proprio credo e la propria coscienza.
E’ la Puglia migliore? No, è la Puglia dell’inciviltà che tra non molto abbiamo il dovere tutti quanti di cambiare”.
A riferirlo in una nota il capogruppo del Pdl Ignazio Zullo.
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