"La mia vita nel giornalismo", l'intervista esclusiva a Paolo Giordano

di Marco Masciopinto - Una passione nata tra i banchi di scuola, quando frequentava il liceo. La musica e il giornalismo erano la strada che lo avrebbero portato ad essere quello che ora è, un grande giornalista e critico musicale ma non solo: anche Responsabile di Area Sanremo. Paolo Giordano, giornalista de Il Giornale, è riuscito a farsi strada riuscendo ad avere molte esperienze lavorative nel mondo dell’informazione.

Ironico, crudo e pungente, Giordano è una delle più importanti firme del giornalismo italiano. E come dice lui: ‘Nel nostro mestiere bisogna essere curiosi e saper catturare subito la notizia’’. Mentre l’intervista ha inizio, una telefonata ‘inaspettata’ arriva a Paolo. E’ il suo amico Fabio Fazio.


E’ vero che ha iniziato a scrivere di musica sui banchi del liceo? 

‘’Sì, durante i miei anni al liceo classico, avevo intenzione di riscrivere la storia del rock. Ero appassionato degli Ac/Dc, Led Zeppelin e di tutto il panorama rock di quei tempi’’.

Quali sono state le sue prime esperienze nel mondo dell’informazione? 

‘’Ho iniziato a scrivere per un giornale di Alessandria (la città di Giordano, ndr), che aveva un nome particolare ‘La Pulce nell’orecchio’, poi ero passato a scrivere per il ‘Piccolo’, il secondo giornale più venduto nel Piemonte e man mano ho collezionato tante belle esperienze ed una bella gavetta. Diciamo che ho vissuto di giornalismo’’.

Nella sua lunga carriera, le è mai capitato di intervistare un artista che le stava un pò ‘scomodo’? 

‘’Certo, succede nel nostro campo’’.

Ci fa dei nomi? 

‘’Non mi sono stati particolarmente simpatici Kylie Minogue, Rob Stewart, Geri Halliwell e tanti altri’’.

Su quale artista o band non scriverà mai una riga negativa? 

‘’Sicuramente i Led Zeppelin. E’ la band che ho scoperto dopo la mia adolescenza’’.

Lei è anche il Direttore Responsabile di Area Sanremo. E’ una grande responsabilità ricoprire questo ruolo? 

‘’Tantissimo. Ti porta via molto tempo e poi non c’e cosa più difficile e responsabilizzante di scegliere il destino di ragazzi che hanno il sogno di diventare cantanti e professionisti. Ogni volta che devo prendere delle decisioni ci rifletto su centomila volte’’.

Ha ascoltato i brani dei giovani talenti che si sono proposti? 

‘’Ancora no, perchè in corso ci sono ancora le iscrizioni’’.

Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo Festival? 

‘’Una novità l’ha già annunciata Fazio in una recente intervista.  Dal mio canto, io al Festival proporrei volentieri il rap. Spero che si accorgano che questo genere musicale è la nuova novità musicale che non va di certo messa da parte, vedi l’esempio di Moreno, Fedez e altri rapper che stanno andando alla grande’’.

Restando nel tema della musica, come vede il futuro della discografia? 

‘’Sinceramente non vedo molto futuro. Se riuscissero a cambiare il regolamento e se ci fossero più contatti, i giovani artisti avrebbero più possibilità di emergere e farsi conoscere, proponendosi alle grandi major discografiche. Ci vorrebbe più gente che impari a investire come succede
in altri campi come quello del cinema, del calcio e della tv’’.

Ricordo volentieri l’esordio di Lucio Dalla e Vasco Rossi, che all’inizio erano dei perfetti sconosciuti e dopo sono diventati delle ‘bombe’ discografiche, riuscendo a vendere milioni di dischi’’.

La rivedremo ad Amici? 

‘’Non si sa, vedremo. A me piacerebbe ritornarci’’.

Secondo lei, qual è la caratteristica principale che non deve mai mancare ad un bravo giornalista? 

‘’La curiosità. Se non ce l’hai, non vai da nessuna parte. E’ fondamentale per noi giornalisti’’.