Letta, non voglio essere re Travicello. Mercoledì fiducia in Parlamento

ROMA - 'Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del PdL e dello stesso Presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica. Da ciò il Presidente del Consiglio ha tratto, d'intesa con il Presidente della Repubblica, la decisione di illustrare in Parlamento - che è la sede propria di ogni risolutivo chiarimento - le proprie valutazioni sull'accaduto e sul da farsi. Il Presidente del Consiglio concorderà la data dei dibattiti con i Presidenti delle Camere'.
E' questa la nota del Presidente della Repubblica al termine dell'incontro questa sera con il premier Enrico Letta, durato poco più di un'ora e mezza., in cui 'e' stata attentamente esaminata la situazione che si è venuta a creare a seguito delle dichiarazioni del Presidente Berlusconi e delle dimissioni rassegnate dai ministri del PdL in adesione a quell'invito'. Nella nota diffusa dalla presidenza della Repubblica al termine dell'incontro fra Giorgio Napolitano ed Enrico Letta non si fa menzione di dimissioni del premier.

I ministri del Pdl hanno posto delle valutazioni e sento che in Parlamento c'è incertezza. Per questo vado in Parlamento a chiarire. Non voglio essere un re Travicello". Così il premier Enrico Letta, a 'Che tempo che fa', afferma che mercoledì chiederà la fiducia, sia "alla Camera che al Senato". Non dovrà, sottolinea, essere una fiducia che "dura tre giorni": "In caso contrario trarrò le conseguenze". Quanto ai numeri, Letta sottolinea che "tutto dipende dal dibattito interno al Pdl".

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