di Luca Losito - Organizzazione tattica impeccabile, qualità in tutti i reparti e meccanismi offensivi perfetti. A San Siro, la big, è vestita d'azzurro. E' giusto ammetterlo. Il Milan si da un gran da fare, meriterebbe anche qualcosa in più a conti fatti, ma alla fine s'inchina ad un progetto più ambizioso, alla maggiore qualità degli avversari e a tutta quella serie di fattori che vedono in questo momento il Napoli meritatamente al comando della Serie A.
L'inizio è da choc: i partenopei bucano la difesa rossonera con una facilità disarmante, Behrami e Higuaìn graziano Abbiati sbagliando mira da posizione favorevole. Due squilli che si trasformano presto in allarme: al 6' Britos porta in vantaggio il Napoli, beneficiando dell'ennesima dormita della difesa rossonera su palla inattiva. La furia azzurra si placa dopo il subitaneo vantaggio. Pur non avendo piedi pregiati in mezzo al campo, la squadra di Allegri solleva il baricentro e comincia a far la partita, con Balotelli che nel giro di pochi istanti terrorizza Reina con tentativi a ripetizione. Al 38', dopo aver presidiato a lungo l'area ospite, il Milan trova anche il modo di penetrarla: Zuniga travolge Poli. Sarebbe rigore: per tutti ma non per l'arbitro di porta, che fa cenno di continuare. I primi 45' si chiudono così.
I primi minuti della ripresa risultano ancora fatali per i rossoneri: all'8', infatti Higuain lascia partire un destro potente dai ventiinque metri, Abbiati interviene male e il raddoppio è servito. Per Benitez la gara è tutta in discesa e al Napoli non resta che interpretarla con giudizio, dando un occhio a Balotelli e cercando di non schiacciarsi troppo. Ma al quarto d'ora tutto rischia di complicarsi: il centravanti del Milan riceve palla spalla alla porta e Albiol lo sgambetta al limite dell'area. Il rigore è il segno della serata storta, Supermario si fa ipnotizzare da Reina e sbaglia per la prima volta dagli undici metri. Sembra il punto di non ritorno di una partita che il Milan, comunque, non abbandona mai del tutto. Entrano anche Robinho e Niang. I nuovi episodi abitano nella coda: Balo riesce a far centro e fa salire i decibel dello stadio, ma negli ultimi due minuti c'è spazio solo per un assalto convulso che non genera preoccupazione al Napoli. Anzi, a pagare per tutti è ancora Balotelli, che si scaglia contro il mondo e, dopo la fine, si prende un rosso.
Come l'allarme che scatta in casa Milan: 4 punti in 4 gare (e il -8 dalla vetta) sono davvero troppo pochi per avere velleità d'alta classifica. Le riflessioni dovranno scorrere molto rapidamente, mercoledì si va a Bologna e il campionato di quest'anno proprio non aspetta. Ad Allegri l'arduo compito di trovare il bandolo della matassa per la gara del Dall'Ara, dove bisognerà vincere anche senza Balotelli.
L'inizio è da choc: i partenopei bucano la difesa rossonera con una facilità disarmante, Behrami e Higuaìn graziano Abbiati sbagliando mira da posizione favorevole. Due squilli che si trasformano presto in allarme: al 6' Britos porta in vantaggio il Napoli, beneficiando dell'ennesima dormita della difesa rossonera su palla inattiva. La furia azzurra si placa dopo il subitaneo vantaggio. Pur non avendo piedi pregiati in mezzo al campo, la squadra di Allegri solleva il baricentro e comincia a far la partita, con Balotelli che nel giro di pochi istanti terrorizza Reina con tentativi a ripetizione. Al 38', dopo aver presidiato a lungo l'area ospite, il Milan trova anche il modo di penetrarla: Zuniga travolge Poli. Sarebbe rigore: per tutti ma non per l'arbitro di porta, che fa cenno di continuare. I primi 45' si chiudono così.
I primi minuti della ripresa risultano ancora fatali per i rossoneri: all'8', infatti Higuain lascia partire un destro potente dai ventiinque metri, Abbiati interviene male e il raddoppio è servito. Per Benitez la gara è tutta in discesa e al Napoli non resta che interpretarla con giudizio, dando un occhio a Balotelli e cercando di non schiacciarsi troppo. Ma al quarto d'ora tutto rischia di complicarsi: il centravanti del Milan riceve palla spalla alla porta e Albiol lo sgambetta al limite dell'area. Il rigore è il segno della serata storta, Supermario si fa ipnotizzare da Reina e sbaglia per la prima volta dagli undici metri. Sembra il punto di non ritorno di una partita che il Milan, comunque, non abbandona mai del tutto. Entrano anche Robinho e Niang. I nuovi episodi abitano nella coda: Balo riesce a far centro e fa salire i decibel dello stadio, ma negli ultimi due minuti c'è spazio solo per un assalto convulso che non genera preoccupazione al Napoli. Anzi, a pagare per tutti è ancora Balotelli, che si scaglia contro il mondo e, dopo la fine, si prende un rosso.
Come l'allarme che scatta in casa Milan: 4 punti in 4 gare (e il -8 dalla vetta) sono davvero troppo pochi per avere velleità d'alta classifica. Le riflessioni dovranno scorrere molto rapidamente, mercoledì si va a Bologna e il campionato di quest'anno proprio non aspetta. Ad Allegri l'arduo compito di trovare il bandolo della matassa per la gara del Dall'Ara, dove bisognerà vincere anche senza Balotelli.
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