MOSCA - Nuove sponde da parte di Mosca a Damasco. Il regime siriano ha accolto con favore la proposta russa di porre i propri arsenali di armi chimiche sotto controllo internazionale. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, siriano, Walid al-Mouallem. L'iniziativa diplomatica della Russia per sventare un attacco militare Usa in Siria era partita dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che aveva chiesto al regime alleato di Bashar al-Assad di aderire all'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac) e di permettere all'Onu di mettere sotto controllo i suoi arsenali chimici in vista di una loro distruzione.
Lavrov ha anche offerto la disponibilita' russa a collaborare per mettere sotto controllo le armi chimiche siriane, "se questo servira' a evitare un attacco militare".
Poche ore prima, lo stesso segretario di Stato americano, John Kerry, aveva avvertito che il regime siriano puo' ancora evitare l'attacco militare se consegnera' alla comunita' internazionale le armi chimiche entro una settimana, ma poi aveva escluso che cio' possa avvenire. "Il punto", ha precisato un portavoce, "e' che non ci si puo' fidare di questo brutale dittatore abituato a travisare i fatti per quanto riguarda la consegna delle armi chimiche perche' altrimenti le avrebbe consegnate gia' da tempo".
In Siria "i rischi che si corrono a non agire sono superiori a quelli di un intervento militare" ha affermato Kerry a Londra, al termine di un colloquio con il collega britannico, Willim Hague.
Lavrov ha anche offerto la disponibilita' russa a collaborare per mettere sotto controllo le armi chimiche siriane, "se questo servira' a evitare un attacco militare".
Poche ore prima, lo stesso segretario di Stato americano, John Kerry, aveva avvertito che il regime siriano puo' ancora evitare l'attacco militare se consegnera' alla comunita' internazionale le armi chimiche entro una settimana, ma poi aveva escluso che cio' possa avvenire. "Il punto", ha precisato un portavoce, "e' che non ci si puo' fidare di questo brutale dittatore abituato a travisare i fatti per quanto riguarda la consegna delle armi chimiche perche' altrimenti le avrebbe consegnate gia' da tempo".
In Siria "i rischi che si corrono a non agire sono superiori a quelli di un intervento militare" ha affermato Kerry a Londra, al termine di un colloquio con il collega britannico, Willim Hague.
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