Oasi di Torre Caldano di Molfetta, Romano Carone (PD): “L’ampliamento dell’area industriale è provvedimento che mina la qualità dell’ambiente"

MOLFETTA (BA) - "Abbiamo chiesto, assieme ai consiglieri di Idv, Socialisti Italiani e Gruppo Indipendente, un intervento del Prefetto per ristabilire un'agibilità politica in sede di Consiglio Provinciale calpestata e violata per l'ennesima volta senza troppe remore".
Romano Carone, capogruppo del PD della Provincia di Bari, si riferisce allo stralcio del vincolo ambientale nell'area dell'oasi di protezione Torre Caldano, nel territorio di Molfetta, che consentirà insediamenti industriali in 500642 mq.
"Al di là dell'evidente danno che verrà arrecato a un'area di estrema rilevanza ambientale - spiega Carone - sono tanti i punti interrogativi che restano privi di spiegazione".

Punti interrogativi che hanno portato i consiglieri di opposizione ad abbandonare temporaneamente l'aula nel corso del dibattimento e a chiedere la verifica del numero legale, poi negata dal presidente del Consiglio Provinciale.
"In primis ci chiediamo perché tanta fretta nell'approvazione di un provvedimento che, in principio e sulla base delle richieste provenute da un'azienda privata, doveva riguardare solo 20000 mq e che poi, improvvisamente, è stato esteso a più di 500000 mq. Inoltre, fanno riflettere le assenze tra i banchi della maggioranza, ma soprattutto quelle del presidente Schittulli, ormai divenuta triste abitudine in certi casi, e dell'assessore all'ambiente".

Carone denuncia "un vulnus democratico fuori dal comune: non si è concesso ai consiglieri il tempo previsto dalla legge per prendere visione della documentazione, incluso il parere, sfavorevole, dell'ufficio ambiente della Provincia. Né, tantomeno, si è chiesto il parere al Comune di Molfetta, diretto interessato del provvedimento, così come sono rimaste senza risposta le questioni sollevate in VI commissione".

"Non si può abusare così sfrontatamente - chiosa Carone - delle regole democratiche. Decisioni che influiscono sulla qualità della vita e dell'ambiente andrebbero affrontate con maggiore condivisione e attenzione e non con il piglio di chi crede di essere l'unico e il solo in grado di decidere le sorti amministrative della provincia barese".