BARI - “Un tempo c’era a Taranto un reparto di Otorinolaringoiatria d’avanguardia, peraltro anche l’unico della Provincia. Ecco cosa ne è stato nell’ultimo anno.
Dal 1 Novembre 2012 l'ex primario, Procaccini, è andato in pensione e per noi sono iniziati i problemi.
Inizialmente il primario ‘ad interim’ è stato il dott. Addabbo (primario del reparto Oculistica). Le sedute operatorie si sono ridotte e il reparto di Otorinolaringoiatria è stato unito al reparto di Oculistica al terzo piano dell'ospedale Moscati. La motivazione dell'accorpamento è stata la riduzione del personale infermieristico che doveva essere trasferito in altri reparti (quattro infermieri). Questo ha comportato una riduzione drastica dei posti letto che sono passati da circa 18 a solo 9 (per un'utenza di circa 620.000 persone). Il reparto del Moscati è l'unico di Otorinolaringoiatria di tutta l’ASL di Taranto. E' stato ridotto il numero delle sedute operatorie: da cinque settimanali, con possibilità di operare alcuni giorni (sino alle 16) e qualche sabato al mese (solo i pazienti in anestesia locale), sono diventate 3 (con una seduta il mercoledì dove si operano i pazienti in anestesia locale).
La riduzione del numero delle sedute operatorie ha comportato naturalmente un prolungamento notevole dei tempi d'attesa per i pazienti che devono essere sottoposti ad intervento ( ad esempio, un bambino per poter essere operato di adenoidectomia o tonsillectomia deve attendere 8-9 mesi). Le liste d’attesa per intervento o per eseguire una endoscopia sono lunghissime (circa un anno). Ciò sta inducendo i pazienti di Taranto a rivolgersi presso altre strutture in Puglia, nonostante gli sforzi dei pochi operatori per aiutarli.
Nell'ultimo anno e mezzo sono andati in pensione quattro medici, di cui uno licenziato ‘destabilizzato’, senza che nessuno venisse rimpiazzato. Ad oggi, coprono i turni di reperibilità e operano quattro medici provenienti dagli ospedali di Martina e di Manduria, dove svolgono un'attività ambulatoriale e di pronto soccorso.
I pazienti in lista presso l'ospedale di Martina Franca, dove prima si effettuavano alcuni interventi chirurgici sono affluiti in quelli dell'ospedale Moscati con ulteriore allungamento delle liste d'attesa. Il colpo finale è arrivato il 1 maggio: da struttura complessa di Otorinolaringoiatria (con un primario che comunque non c'era), il reparto è diventato struttura semplice dipartimentale (con un dirigente medico responsabile) con soli 9 posti letto.
E' possibile che non esista più l'unica struttura complessa di otorinolaringoiatria dell'ASL di TA che copre un'utenza di 620.000 persone ?
La delibera in questione diceva che questa è stata una scelta strategica, senza dire quale strategia intendono perseguire.
In ultimo, il servizio di audio-fonologia del padiglione Vinci del ‘SS.Annunziata’ che svolgeva funzioni di screening audiologico neonatale per prevenire la sordità infantile, adesso non funziona più perchè i medici non sono in numero sufficiente e uno di essi copre il servizio solo il giovedì.
Questa è la Sanità ‘migliore’ di Vendola”.
A riferirlo in una nota il Consigliere Regionale PdL, Pietro Lospinuso.
Dal 1 Novembre 2012 l'ex primario, Procaccini, è andato in pensione e per noi sono iniziati i problemi.
Inizialmente il primario ‘ad interim’ è stato il dott. Addabbo (primario del reparto Oculistica). Le sedute operatorie si sono ridotte e il reparto di Otorinolaringoiatria è stato unito al reparto di Oculistica al terzo piano dell'ospedale Moscati. La motivazione dell'accorpamento è stata la riduzione del personale infermieristico che doveva essere trasferito in altri reparti (quattro infermieri). Questo ha comportato una riduzione drastica dei posti letto che sono passati da circa 18 a solo 9 (per un'utenza di circa 620.000 persone). Il reparto del Moscati è l'unico di Otorinolaringoiatria di tutta l’ASL di Taranto. E' stato ridotto il numero delle sedute operatorie: da cinque settimanali, con possibilità di operare alcuni giorni (sino alle 16) e qualche sabato al mese (solo i pazienti in anestesia locale), sono diventate 3 (con una seduta il mercoledì dove si operano i pazienti in anestesia locale).
La riduzione del numero delle sedute operatorie ha comportato naturalmente un prolungamento notevole dei tempi d'attesa per i pazienti che devono essere sottoposti ad intervento ( ad esempio, un bambino per poter essere operato di adenoidectomia o tonsillectomia deve attendere 8-9 mesi). Le liste d’attesa per intervento o per eseguire una endoscopia sono lunghissime (circa un anno). Ciò sta inducendo i pazienti di Taranto a rivolgersi presso altre strutture in Puglia, nonostante gli sforzi dei pochi operatori per aiutarli.
Nell'ultimo anno e mezzo sono andati in pensione quattro medici, di cui uno licenziato ‘destabilizzato’, senza che nessuno venisse rimpiazzato. Ad oggi, coprono i turni di reperibilità e operano quattro medici provenienti dagli ospedali di Martina e di Manduria, dove svolgono un'attività ambulatoriale e di pronto soccorso.
I pazienti in lista presso l'ospedale di Martina Franca, dove prima si effettuavano alcuni interventi chirurgici sono affluiti in quelli dell'ospedale Moscati con ulteriore allungamento delle liste d'attesa. Il colpo finale è arrivato il 1 maggio: da struttura complessa di Otorinolaringoiatria (con un primario che comunque non c'era), il reparto è diventato struttura semplice dipartimentale (con un dirigente medico responsabile) con soli 9 posti letto.
E' possibile che non esista più l'unica struttura complessa di otorinolaringoiatria dell'ASL di TA che copre un'utenza di 620.000 persone ?
La delibera in questione diceva che questa è stata una scelta strategica, senza dire quale strategia intendono perseguire.
In ultimo, il servizio di audio-fonologia del padiglione Vinci del ‘SS.Annunziata’ che svolgeva funzioni di screening audiologico neonatale per prevenire la sordità infantile, adesso non funziona più perchè i medici non sono in numero sufficiente e uno di essi copre il servizio solo il giovedì.
Questa è la Sanità ‘migliore’ di Vendola”.
A riferirlo in una nota il Consigliere Regionale PdL, Pietro Lospinuso.
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