di Luigi Laguaragnella - Il primo derby d’Italia della stagione 2013-2014 finisce in parità. A San Siro un’Inter pimpante è fermata dalla solida Juve. Al primo gol nerazzurro di Icardi risponde la stoccata di Vidal. Tutto accade in due minuti a metà secondo tempo.
In un Meazza pieno come per le grandi occasioni e in festa per salutare Milito tornato disponibile in panchina, Mazzarri manda in campo gli undici che stanno sorprendendo questa prima parte di stagione; Palacio è il tuttofare dell’attacco, Guarin e soprattutto Alvarez lo supportano in modo eccellente senza dimenticare il compito di sostenere il centrocampo composto da Cambiasso e Taider (buona la prova del franco-algerino sempre deciso a recuperare palloni) che deve far fronte a Pirlo, Vidal e Pogba.
Gli uomini di Conte devono fare attenzione alle fasce dove Nagatomo riesce a pungere più di Jonathan. Liechtsteiner, infatti, dopo l’ammonizione, nel secondo tempo rimane in panchina. La gara è veloce e soprattutto a centrocampo si lotta su ogni pallone. L’Inter riesce a spuntarla in molti anticipi: Campagnaro giganteggia da una parte, mentre l’apache Tevez svolge azioni offensive che non si tramutano in gol per poca convinzione dei suoi compagni. Non sono molte le azioni da gol nel primo tempo, ma la partita è gradevole. Handanovic deve solo guardare sul fondo una punizione di Pirlo e un tiro di Pogba. La Juve fraseggia fuori area, ma l’Inter riesce a bloccare l’azione e ripartire sulle fasce. Nagatomo, infatti, impegna Buffon che anche su Taider deve deviare in calcio d’angolo. Sempre il centrocampista nerazzurro è autore di un fallo dubbio in area ai danni di Vidal che, però tocca la palla di mano.
Il secondo tempo presenta una Juve che tiene meglio il campo, ma l’Inter rimane sempre pericolosa con le incursioni di Alvarez e i passaggi di Guarin. Palacio, seppur solo in attacco tiene testa al trio difensivo juventino e della nazionale. Si creano anche più spazi. Allora Mazzarri decide di togliere Taider per aggiungere una punta: dopo pochi istanti Icardi ripaga la fiducia. Chiellini si fa rubare palla dal pressing di Alvarez che palla al piede va verso l’area di rigore, il tocco corto e preciso mette l’argentino davanti a Buffon che viene battuto. Icardi firma il suo primo gol pesante con la maglia dell’Inter e si conferma il castiga Juve dopo le reti dello scorso con la maglia della Sampdoria. Mette in rete proprio sotto la sua nuova curva. Tutto il Meazza esplode, ma dopo due minuti la Juve riacciuffa la partita: da sinistra Asamoah riesce ad andare sul fondo, superando Jonathan che non è impeccabile nell’intercettare. Sulla palla in area arriva prima di tutti Vidal che può piazzare all’angolo. E’ un pareggio che ha il sapore di beffa per l’Inter che dopo il vantaggio meritato stava pregustando la vittoria contro i bianconeri. La Juve potrebbe approfittare dell stanchezza dei nerazzurri sempre con Vidal che con un colpo di testa fa volare Handanovic e sulla palla successiva Isla ha una ghiotta occasione per mettere in rete da pochi metri.
Al fischio finale il pari è giusto, anche se l’Inter per intensità di gioco, corsa, azioni veloci avrebbe meritato i tre punti, avendo dinanzi i campioni d’Italia. Sicuramente gli applausi di San Siro per il gioco propositivo dell’Inter le assegna il posto tra le pretendenti allo scudetto e confermano le previsioni nel prepartita di Conte il quale ha affermato che un’eventuale prova positiva dell’Inter avrebbe incrementato l’autostima di Mazzarri e la sua squadra. Così è.
In un Meazza pieno come per le grandi occasioni e in festa per salutare Milito tornato disponibile in panchina, Mazzarri manda in campo gli undici che stanno sorprendendo questa prima parte di stagione; Palacio è il tuttofare dell’attacco, Guarin e soprattutto Alvarez lo supportano in modo eccellente senza dimenticare il compito di sostenere il centrocampo composto da Cambiasso e Taider (buona la prova del franco-algerino sempre deciso a recuperare palloni) che deve far fronte a Pirlo, Vidal e Pogba.
Gli uomini di Conte devono fare attenzione alle fasce dove Nagatomo riesce a pungere più di Jonathan. Liechtsteiner, infatti, dopo l’ammonizione, nel secondo tempo rimane in panchina. La gara è veloce e soprattutto a centrocampo si lotta su ogni pallone. L’Inter riesce a spuntarla in molti anticipi: Campagnaro giganteggia da una parte, mentre l’apache Tevez svolge azioni offensive che non si tramutano in gol per poca convinzione dei suoi compagni. Non sono molte le azioni da gol nel primo tempo, ma la partita è gradevole. Handanovic deve solo guardare sul fondo una punizione di Pirlo e un tiro di Pogba. La Juve fraseggia fuori area, ma l’Inter riesce a bloccare l’azione e ripartire sulle fasce. Nagatomo, infatti, impegna Buffon che anche su Taider deve deviare in calcio d’angolo. Sempre il centrocampista nerazzurro è autore di un fallo dubbio in area ai danni di Vidal che, però tocca la palla di mano.
Il secondo tempo presenta una Juve che tiene meglio il campo, ma l’Inter rimane sempre pericolosa con le incursioni di Alvarez e i passaggi di Guarin. Palacio, seppur solo in attacco tiene testa al trio difensivo juventino e della nazionale. Si creano anche più spazi. Allora Mazzarri decide di togliere Taider per aggiungere una punta: dopo pochi istanti Icardi ripaga la fiducia. Chiellini si fa rubare palla dal pressing di Alvarez che palla al piede va verso l’area di rigore, il tocco corto e preciso mette l’argentino davanti a Buffon che viene battuto. Icardi firma il suo primo gol pesante con la maglia dell’Inter e si conferma il castiga Juve dopo le reti dello scorso con la maglia della Sampdoria. Mette in rete proprio sotto la sua nuova curva. Tutto il Meazza esplode, ma dopo due minuti la Juve riacciuffa la partita: da sinistra Asamoah riesce ad andare sul fondo, superando Jonathan che non è impeccabile nell’intercettare. Sulla palla in area arriva prima di tutti Vidal che può piazzare all’angolo. E’ un pareggio che ha il sapore di beffa per l’Inter che dopo il vantaggio meritato stava pregustando la vittoria contro i bianconeri. La Juve potrebbe approfittare dell stanchezza dei nerazzurri sempre con Vidal che con un colpo di testa fa volare Handanovic e sulla palla successiva Isla ha una ghiotta occasione per mettere in rete da pochi metri.
Al fischio finale il pari è giusto, anche se l’Inter per intensità di gioco, corsa, azioni veloci avrebbe meritato i tre punti, avendo dinanzi i campioni d’Italia. Sicuramente gli applausi di San Siro per il gioco propositivo dell’Inter le assegna il posto tra le pretendenti allo scudetto e confermano le previsioni nel prepartita di Conte il quale ha affermato che un’eventuale prova positiva dell’Inter avrebbe incrementato l’autostima di Mazzarri e la sua squadra. Così è.
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