Pd: Renzi, dobbiamo avere ambizione di governare. Ma è ancora caos sulle regole

ROMA - Assemblea del Pd vota, ancora senza intesa, sulle regole per il congresso. Nella bozza di regolamento varata stanotte dalla commissione salta l'automatismo tra segretario e candidato premier del partito. La proposta, infatti, è di tenere l'8 dicembre le primarie per eleggere il segretario, il 27 settembre la direzione nazionale che approva il regolamento e di fissare all'11 ottobre il termine per presentare le candidature. La bozza, quindi, prevede che il candidato alla presidenza del Consiglio sia scelto attraverso primarie di partito o di coalizione alle quali possano essere candidati, oltre al segretario, anche altri iscritti al Pd. La bozza non raccoglie l'accordo di tutti.

"Sono qui - ha detto renzi parlando all'Assemblea del Pd - per dirvi che sogno un partito democratico che abbia l'ambizione di governare il Paese e, lo dico a Fassina, di governare l'Italia da soli" perchè "la linea la dobbiamo dare noi". "Se dovessi essere sconfitto sarei in prima fila, accanto a Gianni" Cuperlo. La crisi - ha detto il sindaco di Firenze - non è crisi del modello della destra, cui dobbiamo corrispondere con la nostra proposta. La crisi" della politica "interpella tutti noi. In questi 20 anni abbiamo governato anche noi, ci siamo stati anche noi. Se non siamo in grado di interpretare il cambiamento è un nostro problema. Lo dico a Enrico, che va sostenuto, ma sostenere sullo sforamento del deficit-Pil che compito del governo è farsi carico di un problema che deriva dall'instabilità politica è ingiusto. E' antipolitica. Se si è sforato, ha sottolineato Renzi, anche se di uno 0,1, "o si ha il coraggio di dire che quei parametri vanno rivisti" o "si rientra con l'Imu" o con altre politiche.

"Una volta stabilite le regole, inizieremo da Bari. Il Pd deve avere al centro i sindaci: questa sarà una delle partite più importanti". Così Matteo Renzi, intervenendo all'assemblea nazionale del Pd, indica nel capoluogo pugliese il punto di partenza della sua campagna per il congresso democratico.

ANCORA CAOS SULLE REGOLE - Ancora caos sulle regole per il congresso Pd dell'8 dicembre. La commissione propone di ritirare le modifiche allo statuto anche perché non c'è una maggioranza qualificata". Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani parlando all'Assemblea del partito. La pratica, ora, passerà alla Direzione.

"Ora - ha detto il segretario - dobbiamo decidere il modo in cui concludiamo l'Assemblea. E' stata annunciata la data del congresso e oggi con l'80% dei votanti approvato un documento con le regole congressuali". "Sulle modifiche statutarie - ha aggiunto - è subentrato un problema attorno a quei nodi che si sono palesati. La commissione propone di ritirare le modifiche allo statuto anche perché non c'è una maggioranza qualificata" per approvarle.

"Il percorso - ha concluso - nell'ambito del regolamento che è stato votato" rimane fermo e "andrà in Direzione per le procedure necessarie per il congresso. La Direzione ha i poteri per quanto riguarda il percorso e in Direzione si proseguirà sulla base di queste scelte".

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