LECCE - Cassate le parole "Colacem e Enel" dal Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani: nessun impianto (né a Galatina né a Brindisi) potrà richiedere l'autorizzazione a bruciare rifiuti vantando il lasciapassare preventivo della Regione Puglia. Lo ha deciso questa mattina la V commissione regionale all'Ambiente, approvando gli emendamenti presentati da Antonio Galati e Michele Losappio e ulteriormente affinati dall'assessore regionale all'Ecologia Lorenzo Nicastro. La Commissione ha quindi congedato il testo definitivo del PRGRU che ora è destinato all'approvazione del Consiglio.
«Ãˆ una vittoria che viene dal basso - sottolinea il consigliere Galati (Sel/La Puglia per Vendola) - da tutto il territorio: i suoi abitanti, le sue associazioni, le sue amministrazioni, i suoi rappresentanti avevano già espresso netta contrarietà all'idea antistorica di bruciare i rifiuti anziché differenziarli e riciclarli. Dal territorio è partita la richiesta partecipata di una gestione moderna dei rifiuti, che vanno recuperati e non inceneriti, che è stata raccolta anche da Michele Losappio, co-firmatario degli emendamenti, e ben interpretata dall'assessore Lorenzo Nicastro, che ne ha elaborati di ulteriori per rendere compatibile il "no" all'incenerimento di rifiuti nel cementificio Colacem di Galatina con la filosofia generale del Piano rifiuti.
Doveroso quindi il mio ringraziamento, anche a nome delle tante associazioni e dei numerosi cittadini che hanno chiesto a gran voce di non aggravare ulteriormente la pressione ambientale di un territorio che registra già picchi preoccupanti di patologie tumorali».
Nello specifico, gli emendamenti approvati oggi dalla V commissione richiamano l'ordine del giorno contrario al co-incenerimento di rifiuti in impianti non espressamente nati per questo scopo, approvato dal Consiglio regionale nel 2011; ma soprattutto eliminano dal Piano le parole "Colacem e Enel", sostituendole con "impianti autorizzati": il cementificio di Galatina (come la centrale di Cerano) non sono ad oggi autorizzati a incenerire CSS e non potranno quindi, nel corso dell'istruttoria ministeriale, esibire il Prgru a riprova dell'interesse "pubblico" sotteso alle loro richieste di bruciare rifiuti.
"L'interesse pubblico della collettività è ben altro - conclude Galati - e sta nella differenziata, nel recupero, nel riciclo e in tutte quelle moderne attività di gestione dei rifiuti che assicurano un ambiente meno inquinato nonché sviluppo e occupazione: una filosofia che sono orgoglioso di sostenere e che è stata sancita oggi ufficialmente dalla Regione Puglia".
«Ãˆ una vittoria che viene dal basso - sottolinea il consigliere Galati (Sel/La Puglia per Vendola) - da tutto il territorio: i suoi abitanti, le sue associazioni, le sue amministrazioni, i suoi rappresentanti avevano già espresso netta contrarietà all'idea antistorica di bruciare i rifiuti anziché differenziarli e riciclarli. Dal territorio è partita la richiesta partecipata di una gestione moderna dei rifiuti, che vanno recuperati e non inceneriti, che è stata raccolta anche da Michele Losappio, co-firmatario degli emendamenti, e ben interpretata dall'assessore Lorenzo Nicastro, che ne ha elaborati di ulteriori per rendere compatibile il "no" all'incenerimento di rifiuti nel cementificio Colacem di Galatina con la filosofia generale del Piano rifiuti.
Doveroso quindi il mio ringraziamento, anche a nome delle tante associazioni e dei numerosi cittadini che hanno chiesto a gran voce di non aggravare ulteriormente la pressione ambientale di un territorio che registra già picchi preoccupanti di patologie tumorali».
Nello specifico, gli emendamenti approvati oggi dalla V commissione richiamano l'ordine del giorno contrario al co-incenerimento di rifiuti in impianti non espressamente nati per questo scopo, approvato dal Consiglio regionale nel 2011; ma soprattutto eliminano dal Piano le parole "Colacem e Enel", sostituendole con "impianti autorizzati": il cementificio di Galatina (come la centrale di Cerano) non sono ad oggi autorizzati a incenerire CSS e non potranno quindi, nel corso dell'istruttoria ministeriale, esibire il Prgru a riprova dell'interesse "pubblico" sotteso alle loro richieste di bruciare rifiuti.
"L'interesse pubblico della collettività è ben altro - conclude Galati - e sta nella differenziata, nel recupero, nel riciclo e in tutte quelle moderne attività di gestione dei rifiuti che assicurano un ambiente meno inquinato nonché sviluppo e occupazione: una filosofia che sono orgoglioso di sostenere e che è stata sancita oggi ufficialmente dalla Regione Puglia".
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