BARI - “Il tema dell’indipendenza dell’informazione dalla politica è strategico per una democrazia, ancora più – se possibile - quando si prevede che a finanziare i media sia una istituzione come la Regione e quindi in ultima analisi la stessa politica..
Una garanzia in tal senso è data certamente dalla autonomia e dalla professionalità degli operatori, dei giornalisti e delle redazioni.
E tuttavia il tema non è secondario se l’estensore della proposta di legge che l’Ufficio di Presidenza ha consegnato ai Capigruppo prevede esplicitamente l’esclusione dal sostegno regionale delle ‘imprese riconducibili a partiti o movimenti politici’ estendendolo per di più anche a confessioni religiose, sindacati, associazioni di categoria economica e professionale.
L’osservazione che avanzo e su cui credo sia utile un confronto sereno e non stizzito e sul come stabilire questa ‘riconducibilità’.
Mentre infatti per radio, giornali e TV di proprietà dei Partiti e quindi risalenti ai propri amministratori l’individuazione è facile, non lo è per quei media che sono di proprietà di esponenti della politica o delle loro famiglie.
In Puglia ci sono diversi casi di questo possibile conflitto di interessi, con media che vedono la proprietà in importanti assisi istituzionali in rappresentanza di partiti e movimenti.
Sarebbe incongruo considerare queste situazioni diverse dal finanziamento a strutture di partito e sulla riconducibilità è bene essere più chiari onde evitare ricorsi e polemiche.
L’approfondimento è necessario e doveroso. Meglio se in presenza di un dibattito pubblico.
Ringrazio, pertanto, il Presidente del Consiglio per l’attenzione e l’impegno al confronto scevro da pregiudizi”.
A riferirlo in una nota il Presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio.
Una garanzia in tal senso è data certamente dalla autonomia e dalla professionalità degli operatori, dei giornalisti e delle redazioni.
E tuttavia il tema non è secondario se l’estensore della proposta di legge che l’Ufficio di Presidenza ha consegnato ai Capigruppo prevede esplicitamente l’esclusione dal sostegno regionale delle ‘imprese riconducibili a partiti o movimenti politici’ estendendolo per di più anche a confessioni religiose, sindacati, associazioni di categoria economica e professionale.
L’osservazione che avanzo e su cui credo sia utile un confronto sereno e non stizzito e sul come stabilire questa ‘riconducibilità’.
Mentre infatti per radio, giornali e TV di proprietà dei Partiti e quindi risalenti ai propri amministratori l’individuazione è facile, non lo è per quei media che sono di proprietà di esponenti della politica o delle loro famiglie.
In Puglia ci sono diversi casi di questo possibile conflitto di interessi, con media che vedono la proprietà in importanti assisi istituzionali in rappresentanza di partiti e movimenti.
Sarebbe incongruo considerare queste situazioni diverse dal finanziamento a strutture di partito e sulla riconducibilità è bene essere più chiari onde evitare ricorsi e polemiche.
L’approfondimento è necessario e doveroso. Meglio se in presenza di un dibattito pubblico.
Ringrazio, pertanto, il Presidente del Consiglio per l’attenzione e l’impegno al confronto scevro da pregiudizi”.
A riferirlo in una nota il Presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio.
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