Ppr, WWF Puglia auspica che abbia al più presto piena efficacia normativa.

BARI - L'aumento esponenziale del consumo di suolo, che ha interessato nell'ultimo ventennio anche la Puglia, dimostra l'inefficacia degli attuali strumenti di tutela basati essenzialmente su vincoli e divieti. Il PPTR, invece, grazie al fatto che indica anche modelli virtuosi di trasformazione del paesaggio, ha in sè tutte le premesse per avviare un nuovo modello di sviluppo che riconosca nel paesaggio pugliese la vera ricchezza di questa terra.

“Il WWF Puglia ritiene che le polemiche sollevate in queste settimane dal mondo politico sul PPTR siano del tutto ingiustificate – afferma il presidente del WWF Puglia ing. Matteo Orsino - e dimostrino, ancora una volta, dopo la deprecabile vicenda dell'allentamento della normativa sulla protezione degli ulivi secolari, una sudditanza verso un modello di sviluppo economico basato sulle nuove costruzioni, che ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti”.

Destano sconcerto gli attacchi rivolti in questi giorni agli estensori del Piano sulla questione di una presunta mancata concertazione e su un'asserita fretta nella sua adozione, se si tiene conto del fatto che la procedura per la sua formazione è stata avviata sin dal 2008 e che il quadro conoscitivo è stato messo da anni a disposizione di tutti tramite una piattaforma informatica accessibile a chiunque.

Anche i riferimenti fatti recentemente da qualche esponente politico su una sostanziale duplicazione del PPTR rispetto ad altri strumenti di tutela, in particolare rispetto al PAI, sono, a parere del WWF, poco pertinenti. L'applicazione del PAI fatta in questi anni ha infatti evidenziato un approccio esclusivamente ingegneristico alle problematiche connesse all'assetto idrogeologico del territorio, autorizzando pesanti interventi di "messa in sicurezza" finalizzati all'esecuzione di opere pubbliche e private, che hanno letteralmente violentato il paesaggio pugliese. Un esempio per tutti è la lottizzazione privata autorizzata negli anni scorsi alla foce dell'Ofanto, in agro di Margherita di Savoia, che, a distanza di meno di un lustro dalla sua attuazione, viene minacciata dall'inesorabile arretramento della linea di costa.

Ad aggravare questa situazione, si stanno organizzando incontri senza la partecipazione delle associazioni sindacali, culturali e ambientaliste. L’ultimo, in ordine di tempo, si è svolto nel pomeriggio di martedì 23 settembre, presso la sede della Provincia di Barletta - Andria – Trani. Nella riunione il Presidente Francesco Ventola ha incontrato i dieci Sindaci della BAT unitamente agli Ordini Professionali degli Ingegneri, Architetti, Geologi, Agronomi e Forestali, Geometri, Periti Agrari, Agrotecnici ed Agrotecnici laureati, per discutere del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia con relative ricadute sui Piani e sui programmi dei comuni della Provincia. Anche nel prossimo incontro di venerdì 27 la Provincia BAT ha evitato di invitare le associazioni ambientaliste.

“Non comprendiamo come possano essere attuati gli strumenti di copianificazione e i principi di partecipazione e sussidiarietà, previsti dalla LR 27/2001, senza il coinvolgimento delle realtà ambientaliste – ha aggiunto il dott. Mauro Sasso, vicepresidente del WWF Puglia – che si sono dimostrate un presidio permanente in difesa del territorio e contro l’aggressione delle lobby del cemento”.
Per questi motivi il WWF Puglia esprime l'auspicio che il PPTR abbia al più presto piena efficacia normativa al fine di esplicare i propri effetti sulla tutela del fragile e minacciato paesaggio pugliese.

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