BARI - “La questione della revoca del Piano paesaggistico, non si pone affatto. La Puglia ha bisogno di questo strumento e deve averlo. Siamo molto soddisfatti dal grande lavoro di consultazione che sta portando avanti l’assessore Barbanente che, tra l’altro, ha già dimostrato la propria disponibilità a modificare alcuni punti del Piano. Infatti, ha già recepito la mia istanza sull’ampliamento della casistica che esclude alcuni casi soggetti a salvaguardia, al fine di evitare possibili contenziosi allo stesso Piano”.
Lo sottolinea in una nota il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano.
“Siamo consapevoli - aggiunge - che il Piano deve rispondere rigorosamente ai dettati del Codice nazionale in materia di beni culturali e ambientali. Pur tuttavia, riteniamo opportuno affrontare il problema che riguarda oltre il 50% degli amministratori locali, i cui territori sono dotati di Piani regolatori o addirittura di programmi di fabbricazione mai adeguati agli strumenti pianificatori previsti dalle norme successive a quelle del 1980. Va trovata una soluzione che eviti la paralisi, perché avere un Piano con molti contenziosi equivarrebbe a non avere un Piano paesaggistico”.
"Per ovviare a questo problema - per Romano - si potrebbe pensare a una norma che consenta a questa ampia platea di beneficiare di un tempo più lungo, magari un anno, per potersi adeguare alle direttive del Piano paesaggistico. Trascorso questo lasso di tempo e scaduti questi termini, si potranno applicare meccanismi sanzionatori o poteri sostitutivi. Il Piano non deve tradire il suo obiettivo, e cioè quello di aiutare gli amministratori a gestire meglio i loro territori”.
“Inoltre – aggiunge Romano - c’è una questione tecnica: il Piano deve assorbire al suo interno tutti gli strumenti di pianificazione territoriale di cui la Puglia si è dotata in questi anni, per impedire che questi stessi strumenti vadano in conflitto con lo stesso Piano”.
“Per quello che ci riguarda – conclude - da ottobre partiremo con nuovi temi della nostra campagna d’ascolto dei territori. E promuoverò personalmente, a nome del Gruppo consiliare che presiedo, assemblee provinciali sul Piano dei rifiuti e sul Piano paesaggistico territoriale”.
Lo sottolinea in una nota il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano.
“Siamo consapevoli - aggiunge - che il Piano deve rispondere rigorosamente ai dettati del Codice nazionale in materia di beni culturali e ambientali. Pur tuttavia, riteniamo opportuno affrontare il problema che riguarda oltre il 50% degli amministratori locali, i cui territori sono dotati di Piani regolatori o addirittura di programmi di fabbricazione mai adeguati agli strumenti pianificatori previsti dalle norme successive a quelle del 1980. Va trovata una soluzione che eviti la paralisi, perché avere un Piano con molti contenziosi equivarrebbe a non avere un Piano paesaggistico”.
"Per ovviare a questo problema - per Romano - si potrebbe pensare a una norma che consenta a questa ampia platea di beneficiare di un tempo più lungo, magari un anno, per potersi adeguare alle direttive del Piano paesaggistico. Trascorso questo lasso di tempo e scaduti questi termini, si potranno applicare meccanismi sanzionatori o poteri sostitutivi. Il Piano non deve tradire il suo obiettivo, e cioè quello di aiutare gli amministratori a gestire meglio i loro territori”.
“Inoltre – aggiunge Romano - c’è una questione tecnica: il Piano deve assorbire al suo interno tutti gli strumenti di pianificazione territoriale di cui la Puglia si è dotata in questi anni, per impedire che questi stessi strumenti vadano in conflitto con lo stesso Piano”.
“Per quello che ci riguarda – conclude - da ottobre partiremo con nuovi temi della nostra campagna d’ascolto dei territori. E promuoverò personalmente, a nome del Gruppo consiliare che presiedo, assemblee provinciali sul Piano dei rifiuti e sul Piano paesaggistico territoriale”.
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