Riforme: tensione alle stelle. Sospesa seduta alla Camera

(Foto: Alessandro Di Battista evoca con un gesto inequivocabile le manette)
ROMA - "Il Pdl fa slittare il voto. Solita melina berlusconiana per salvare un condannato a quattro anni". Lo scrivono su twitter i senatori del M5S riferendo i lavori della giunta del Senato sulla decadenza di Berlusconi.

"Stiamo "estorcendo" a Augello le conclusioni, vogliamo iniziare la discussione generale e votare subito! #fuoriberlusconi". È quanto scrivono i senatori del M5S.

NAPOLITANO, CONVIVIAMO O RISCHI - Napolitano, rafforzare convivenza nazionale o rischiamo - "Se noi non teniamo fermi e consolidiamo questi pilastri della nostra convivenza nazionale tutto è a rischio, tutto può essere a rischio".
Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricevendo al Quirinale una delegazione del Comune di Barletta, per il 70° anniversario della ribellione all'occupazione nazista.

IMPASSE DEL GOVERNO IN AULA - Grave impasse del Governo Letta quest'oggi. Seduta sospesa nell'Aula della Camera, con immediata convocazione della conferenza dei Capigruppo. La tensione è andata alle stelle dopo il voto sulle riforme: da qui la decisione della presidente Laura Boldrini di fermare i lavori.

Dopo la votazione, Giuseppe D'Ambrosio (M5S) ha chiesto conto del fatto che i commessi non abbiano permesso l'accesso in tribuna del pubblico di una donna solo perché indossava la t-shirt con lo slogan dell'occupazione del tetto di Montecitorio da parte dei deputati grillini. "La Costituzione è il simbolo di un gruppo", ha chiesto D'Ambrosio. Ma la presidente Boldrini ha rilevato che "quello slogan è stato fatto proprio da un gruppo parlamentare", per cui i commessi hanno fatto bene. Da qui, l'attacco dei M5S a Pd e Pdl. "Sono due partiti surreali", sbotta Alessio Villarosa. Ma il Pd non ci sta, con Ettore Rosato che dice basta "agli insulti ed alle provocazioni che sono inaccettabili" ed ai grillini chiede "senso di responsabilità e rispetto delle regole di convivenza invece di sollecitare i mal di pancia più profondi della gente". Ma Alessandro Di Battista non ci sta: e rievocando l'esposizione dello striscione dal tetto occupato di Montecitorio, all'esame di un ufficio di presidenza che non si è ancora riunito, sbotta: "Puniteci, sanzionateci a cinque stelle, tanto lo rifaremo mille volte". E urla: "Il Pd è peggio del Pdl. Puniteci ma prima sbattete fuori i ladri". E fa il gesto delle manette, scatenando le urla a destra e a sinistra. Boldrini lo redarguisce. "Non offenda, usi un linguaggio consono", gli dice la presidente della Camera. Ma a Simone Baldelli non basta e la attacca: "qui non è un asilo infantile. Quest'Aula va presieduta con fermezza e serietà". "Io non mi tiro indietro. A Di Battista non sarà consentito di nuovo offendere", dice la presidente. Ma la tensione sale. Angelo Cera dell'Udc va in escandescenze, arrivano i commessi per impedirgli di andare verso i banchi M5S. A quel punto, Boldrini sospende la seduta e convoca i capigruppo.

I lavori della Camera restano sospesi fino a domani mattina.


DECADENZA: E' SCONTRO TOTALE - Sembra essere agli sgoccioli il governo Letta. Salta l'intervento del premier questo pomeriggio alla Summer School del Pdl a Frascati. Lo si apprende da fonti di governo.

Letta sarebbe dovuto intervenire alle 18 assieme al vice premier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Continua quindi senza esclusione di colpi lo scontro 'finale' tra Pd e Pdl l'esame della Giunta delle elezioni del Senato del caso Silvio Berlusconi.

+ Brunetta, se cade Cav cade Governo. Il Pd, no a ricatti

''Siamo esterrefatti per il comportamento del Partito Democratico, ieri, in Giunta. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese". Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano. Il vice premier critica la decisione di applicare "retroattivamente, in fretta e furia, una norma che ormai innumerevoli giuristi, personalita' neutre e di sereno giudizio, ritengono pacificamente irretroattiva. Tutto - conclude Alfano - ciò è davvero incredibile oltre che insopportabile".

Oggi anche Renato Brunetta torna a minacciare la crisi se 'il Pd stasera vota contro'. Ma Roberto Speranza dice chiaramente che non c'è alcun accordo e che il Pd non accetta ricatti.

Annunciato da settimane dalle dichiarazioni di guerra del Pdl e dalle repliche dei democratici, il duro braccio di ferro si è concretizzato tra le mura di S. Ivo alla Sapienza quando il relatore Andrea Augello ha presentato alla Giunta tre questioni pregiudiziali prima ancora di entrare nel merito della decadenza. Il Pdl ha chiesto il rinvio della discussione, pena la rottura totale e l'inizio della crisi di governo. Pd e M5S hanno reagito tirando dritto e chiedendo e ottenendo un voto unico che valga per l'intera relazione e le tre pregiudiziali.

Voto che, se avesse luogo oggi, fungerebbe da ghigliottina per le larghe intese, è stata la linea rossa tracciata in serata da Renato Schifani. Linea che la Giunta sembra apprestarsi a varcare avendo rinviato la discussione a oggi alle 20 e senza escludere, ma neanche confermare, la possibilità di un voto al termine dei lavori. L'aut-aut del capogruppo Pdl è giunto alla fine di una serata trascorsa sul filo della tensione e quasi in contemporanea all'ennesimo muro calato del Pd a qualsiasi cessione a favore del Cavaliere. "Mi pare che il Pd su questo abbia le idee assolutamente chiare e sia assolutamente unito: lo stato di diritto viene prima di qualsiasi cosa", ha puntualizzato il ministro per il Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, a cui hanno fatto eco le parole del segretario Pd Guglielmo Epifani secondo il quale una crisi di governo darebbe frutto "dell'irresponsabilità" del Pdl. Parole che alimentano il potenziale incendio che a breve potrebbe far crollare il governo, con ripercussioni imprevedibili sui mercati, le avvisaglie delle quali sono già visibili.

PRESENTATA QUARTA PREGIUDIZIALE - La quarta pregiudiziale sulla decadenza di Berlusconi, annunciata ieri, sarà presentata stasera da Lucio Malan e riguarda la presunta amministratività della misura della decadenza, che secondo il senatore ha invece valore penale perchè è afflittiva tanto quanto il carcere. Un altro punto riguarderà la riabilitazione dell'imputato.

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