BARI - "Costruire un nuovo modello del sistema sanitario regionale, con il contributo di tutti gli operatori del settore, che rappresentano gli interlocutori più qualificati con cui dialogare". Così il capogruppo del Pd, Pino Romano, sintetizza il senso della legge presentata dal Gruppo consiliare del Partito democratico, per l'istituzione del "Consiglio regionale delle professioni sanitarie", un organismo consultivo a disposizione della Giunta e del Consiglio regionale.
Tra i suoi compiti, infatti, ci sarà anche quello di fornire un parere obbligatorio sulle deliberazioni di Giunta e sui progetti di legge del Consiglio in materia di tutela della salute. Ma il Consiglio regionale delle professioni sanitarie, farà anche consulenza sui percorsi formativi relativi alle figure professionali che lavorano nella sanità. E dovrà elaborare linee guida e pareri sugli aspetti tecnico-scientifici delle attività sanitarie.
Per il Partito democratico “si rende necessario affrontare la riforma del sistema sanitario seguendo tre principi: la cessione della sovranità della politica in materia sanitaria e sociale; il riconoscimento pieno della maturità del mondo delle Professioni sanitarie in materia di politiche della salute e il benessere delle persone; e il metodo concertativo ampio e diffuso come priorità politica per concretizzare processi di riforma condivisi”.
“Il tema del rigore dei costi, reso più incalzante dalla crisi economica, rende sempre più probabile una contrazione dei diritti dei cittadini in materia di tutela e promozione della salute.
Ma le condivisibili ragioni del contenimento della spesa pubblica, non devono intaccare il diritto, costituzionalmente garantito, alla salute. Anzi, la politica ha il compito di garantirlo, ancor più se questo è messo a repentaglio da circostanze che ne minano l’universalità dell’offerta. Lo sa bene la Puglia, che negli ultimi anni ha visto aggiungersi alla contrazione dei trasferimenti pubblici in materia sociale e sanitaria, anche i pesanti effetti del Piano di rientro. Per questo, ora che le difficoltà maggiori sono superate grazie soprattutto ai sacrifici dei cittadini, è il momento di voltare pagina. Per farlo, però, occorre il contributo di chi vive e opera quotidianamente nel mondo della sanità”.
Tra i suoi compiti, infatti, ci sarà anche quello di fornire un parere obbligatorio sulle deliberazioni di Giunta e sui progetti di legge del Consiglio in materia di tutela della salute. Ma il Consiglio regionale delle professioni sanitarie, farà anche consulenza sui percorsi formativi relativi alle figure professionali che lavorano nella sanità. E dovrà elaborare linee guida e pareri sugli aspetti tecnico-scientifici delle attività sanitarie.
Per il Partito democratico “si rende necessario affrontare la riforma del sistema sanitario seguendo tre principi: la cessione della sovranità della politica in materia sanitaria e sociale; il riconoscimento pieno della maturità del mondo delle Professioni sanitarie in materia di politiche della salute e il benessere delle persone; e il metodo concertativo ampio e diffuso come priorità politica per concretizzare processi di riforma condivisi”.
“Il tema del rigore dei costi, reso più incalzante dalla crisi economica, rende sempre più probabile una contrazione dei diritti dei cittadini in materia di tutela e promozione della salute.
Ma le condivisibili ragioni del contenimento della spesa pubblica, non devono intaccare il diritto, costituzionalmente garantito, alla salute. Anzi, la politica ha il compito di garantirlo, ancor più se questo è messo a repentaglio da circostanze che ne minano l’universalità dell’offerta. Lo sa bene la Puglia, che negli ultimi anni ha visto aggiungersi alla contrazione dei trasferimenti pubblici in materia sociale e sanitaria, anche i pesanti effetti del Piano di rientro. Per questo, ora che le difficoltà maggiori sono superate grazie soprattutto ai sacrifici dei cittadini, è il momento di voltare pagina. Per farlo, però, occorre il contributo di chi vive e opera quotidianamente nel mondo della sanità”.
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