BARI - “Salvo che mi sia sfuggito, e in tal caso chiedo preventivamente scusa, spiace dover rilevare l’inadempienza della Giunta regionale al più importante compito in materia di semplificazione del procedimento amministrativo, contenuto nella recente legge n. 19 del 2013. Spero che si possa rimediare al più presto, evitando decine di controversie giudiziarie; in questo senso, invito anche il Presidente Introna a farsi portavoce della circostanza presso il Presidente della Giunta regionale.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, segnalando l’inadempimento della Giunta regionale agli articoli 1 e 9 (comma 1°) della legge regionale numero 19 del 2013 (“Norme in materia di riordino degli organismi collegiali operanti a livello tecnico-amministrativo e consultivo e di semplificazione dei procedimenti amministrativi”).
“Quando il Presidente della Regione promulga una legge utilizza una formula quasi sacra: ‘E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia’. Stupisce che questo monito debba funzionare per tutti, tranne che per l’organo presieduto dalla stesso soggetto che promulga la legge.
Le norme in questione riguardano l’obbligo della Giunta regionale di adottare, entro e non oltre il 24 agosto 2013 (art. 9 comma 1 della legge), una delibera con cui provvedere alla ricognizione, con puntuale motivazione, dei comitati, delle commissioni, dei consigli e ogni altro organo collegiale con funzioni amministrative e tecnico-consultive indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali dell’amministrazione regionale o dell’ente interessato (art. 1 della legge). Il tutto, naturalmente, per recuperare efficienza nei tempi dei procedimenti amministrativi e conseguire risparmi di spesa.
La stessa legge, inoltre, prevede la soppressione automatica degli organismi non ritenuti indispensabili.
È accaduto – invece – che nessuna ricognizione con puntuale motivazione è stata effettuata nei termini, per cui due sono le ipotesi: o illegittimamente restano in piedi decine e decine di comitati, commissioni e consigli, oppure tutti questi organismi collegiali sono decaduti – come lascerebbe presagire il termine perentorio che la legge assegna alla Giunta regionale per provvedere. In ambedue i casi, non è plausibile che il Governo regionale disattenda una così importante norma di semplificazione, e delegificazione, dei procedimenti amministrativi, aprendo potenzialmente il campo a numerose controversie. Ad evitare tutto questo, o per ridurre i danni derivanti da questo inadempimento, consiglio di procedere rapidamente all’adozione della delibera, così come la legge prescrive con termini perentori."
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, segnalando l’inadempimento della Giunta regionale agli articoli 1 e 9 (comma 1°) della legge regionale numero 19 del 2013 (“Norme in materia di riordino degli organismi collegiali operanti a livello tecnico-amministrativo e consultivo e di semplificazione dei procedimenti amministrativi”).
“Quando il Presidente della Regione promulga una legge utilizza una formula quasi sacra: ‘E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia’. Stupisce che questo monito debba funzionare per tutti, tranne che per l’organo presieduto dalla stesso soggetto che promulga la legge.
Le norme in questione riguardano l’obbligo della Giunta regionale di adottare, entro e non oltre il 24 agosto 2013 (art. 9 comma 1 della legge), una delibera con cui provvedere alla ricognizione, con puntuale motivazione, dei comitati, delle commissioni, dei consigli e ogni altro organo collegiale con funzioni amministrative e tecnico-consultive indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali dell’amministrazione regionale o dell’ente interessato (art. 1 della legge). Il tutto, naturalmente, per recuperare efficienza nei tempi dei procedimenti amministrativi e conseguire risparmi di spesa.
La stessa legge, inoltre, prevede la soppressione automatica degli organismi non ritenuti indispensabili.
È accaduto – invece – che nessuna ricognizione con puntuale motivazione è stata effettuata nei termini, per cui due sono le ipotesi: o illegittimamente restano in piedi decine e decine di comitati, commissioni e consigli, oppure tutti questi organismi collegiali sono decaduti – come lascerebbe presagire il termine perentorio che la legge assegna alla Giunta regionale per provvedere. In ambedue i casi, non è plausibile che il Governo regionale disattenda una così importante norma di semplificazione, e delegificazione, dei procedimenti amministrativi, aprendo potenzialmente il campo a numerose controversie. Ad evitare tutto questo, o per ridurre i danni derivanti da questo inadempimento, consiglio di procedere rapidamente all’adozione della delibera, così come la legge prescrive con termini perentori."
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