LONDRA - Quali sono le zone più erogene del nostro corpo? Un nuovo studio britannico rivela la mappa di uomini e donne. Una classifica di punti ad alta eccitazione sessuale che smaschera diverse sorprese e sfata numerosi luoghi comuni su corpo e piacere. In primo luogo, i piedi: il loro posto come zona erogena per eccellenza non sembra trovare riscontro nei risultati della ricerca scientifica promossa, tra gli altri, dall'Universita' di Bangor.
Dai dati e' emerso, infatti, che i piedi non sono considerati sessualmente attraenti. L'indagine ha dimostrato anche che le differenze tra uomini e donne sono eccessivamente enfatizzate dalla cultura, ma non trovano riscontro nelle risposte del cervello alle stimolazioni: maschi e femmine hanno pressocche' lo stesso numero di zone erogene, con un leggero, ma di poco, vantaggio per le seconde. Ai genitali, ovviamente, e' andato il primo posto della classifica, seguiti da labbra, orecchie, interno cosce e scapole.
Poche le differenze tra i due sessi: la parte posteriore della gamba e' a malapena considerata dalle donne mentre gli uomini la valutano come importante quanto le orecchie mentre le mani risultano piu' erotiche per gli uomini di quanto non lo siano per le donne. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista Cortex. (AGI) .
Dai dati e' emerso, infatti, che i piedi non sono considerati sessualmente attraenti. L'indagine ha dimostrato anche che le differenze tra uomini e donne sono eccessivamente enfatizzate dalla cultura, ma non trovano riscontro nelle risposte del cervello alle stimolazioni: maschi e femmine hanno pressocche' lo stesso numero di zone erogene, con un leggero, ma di poco, vantaggio per le seconde. Ai genitali, ovviamente, e' andato il primo posto della classifica, seguiti da labbra, orecchie, interno cosce e scapole.
Poche le differenze tra i due sessi: la parte posteriore della gamba e' a malapena considerata dalle donne mentre gli uomini la valutano come importante quanto le orecchie mentre le mani risultano piu' erotiche per gli uomini di quanto non lo siano per le donne. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista Cortex. (AGI) .