BARI - “Ricordare e soprattutto riflettere su quanto accaduto nel settembre del 1943 in Puglia”: questo per il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna il significato della conferenza che ha ricordato gli eventi di 70 anni fa. Con il direttore dell’Ipsaic Vito Antonio Leuzzi, alla presenza di autorità militari e civili e del presidente dell’Anpi provinciale Salamanna, sono stati rievocati momenti intensi di storia del Paese e di storia locale, in un appuntamento nell’ambito delle manifestazioni ospitate nello stand consiliare durante la Fiera del Levante, a cura del servizio comunicazione istituzionale e biblioteca.
L’incontro, aperto dalle immagini di un documentario di Costantino Foschini sulle stragi naziste nel territorio pugliese dopo l’armistizio, è stato introdotto da Introna con un cenno alle emozioni dei cittadini, sorpresi dall’annuncio della cessazione delle ostilità contro gli Alleati. “L’8 settembre, i baresi, andarono a dormire convinti che la guerra era finita. Il giorno dopo si svegliarono con la guerra in corso nelle loro strade, quando i tedeschi assaltarono la posta centrale e il porto per distruggere le installazioni”.
“Ma era una guerra diversa, fatta anche da donne, da popolani, da ragazzi, come il quattordicenne Michele Romito, che nella Città Vecchia fermò un cingolato con una bomba a mano. Lo stesso è accaduto in altre parti della Puglia nei giorni successivi – ha osservato il presidente – e questo ci aiuta a comprendere quanto sia stato importante il contributo della gente del Sud alla liberazione, alla riconquista della democrazia e dei diritti costituzionali”.
Sia pure di durata e dinamiche differenti, “la reazione del Mezzogiorno all’occupazione nazista è stata a pieno diritto Resistenza – ha rivendicato Introna – una storia che non può essere trascurata, che va insegnata nelle scuole, raccontata alle nuove generazioni”.
“La Resistenza in Puglia e nel Sud fu un fatto di popolo. Donne e uomini hanno collaborato a scrivere una grande pagina, da cui è nato il nostro Stato democratico e repubblicano”. Ha concluso il presidente del Consiglio regionale. Presso la biblioteca (Teca del Mediterraneo, a Bari, via Capruzzi 19/a) è attivo un centro di documentazione che su queste vicende rappresenta un punto di riferimento di rilievo internazionale, per autorità , anche giudiziarie, studiosi e scuole, in particolare. Aiuta a sostenere una memoria storica che andrebbe rafforzata.
L’incontro, aperto dalle immagini di un documentario di Costantino Foschini sulle stragi naziste nel territorio pugliese dopo l’armistizio, è stato introdotto da Introna con un cenno alle emozioni dei cittadini, sorpresi dall’annuncio della cessazione delle ostilità contro gli Alleati. “L’8 settembre, i baresi, andarono a dormire convinti che la guerra era finita. Il giorno dopo si svegliarono con la guerra in corso nelle loro strade, quando i tedeschi assaltarono la posta centrale e il porto per distruggere le installazioni”.
“Ma era una guerra diversa, fatta anche da donne, da popolani, da ragazzi, come il quattordicenne Michele Romito, che nella Città Vecchia fermò un cingolato con una bomba a mano. Lo stesso è accaduto in altre parti della Puglia nei giorni successivi – ha osservato il presidente – e questo ci aiuta a comprendere quanto sia stato importante il contributo della gente del Sud alla liberazione, alla riconquista della democrazia e dei diritti costituzionali”.
Sia pure di durata e dinamiche differenti, “la reazione del Mezzogiorno all’occupazione nazista è stata a pieno diritto Resistenza – ha rivendicato Introna – una storia che non può essere trascurata, che va insegnata nelle scuole, raccontata alle nuove generazioni”.
“La Resistenza in Puglia e nel Sud fu un fatto di popolo. Donne e uomini hanno collaborato a scrivere una grande pagina, da cui è nato il nostro Stato democratico e repubblicano”. Ha concluso il presidente del Consiglio regionale. Presso la biblioteca (Teca del Mediterraneo, a Bari, via Capruzzi 19/a) è attivo un centro di documentazione che su queste vicende rappresenta un punto di riferimento di rilievo internazionale, per autorità , anche giudiziarie, studiosi e scuole, in particolare. Aiuta a sostenere una memoria storica che andrebbe rafforzata.