Siria: Obama incassa il sì repubblicano. Putin, intervento solo con ok Onu


MOSCA - Barack Obama incassa il sì repubblicano all'attacco in Siria: la bozza approvata in commissione al Senato prevede un limite di 90 giorni e il no alle truppe di terra. Il presidente Usa parlerà oggi da Stoccolma. Ban Ki-moon frena però sull'intervento. Oggi i campioni raccolti dagli ispettori Onu arriveranno ai laboratori. A Parigi riunione del Parlamento sulla crisi siriana.

Primo ok ai raid, che in extremis incassano anche l'appoggio di John McCain. Al termine di una giornata piena di tensione, con continui colpi di scena, la Commissione Esteri del Senato approva l'intervento armato, seppure con appena 10 si, 7 no e un astenuto. La partita si sposta la settimana prossima, nell'aula del Senato. E qui i favorevoli dell'azione militare devono superare 60 si' per scongiurare il rischio di ostruzionismo. Poi tocca alla Camera, a maggioranza repubblicana

Incrociatore russo 'Moskva' verso Mediterraneo
+ Navi italiane in Mediterraneo a difesa truppe Unfil

Il presidente russo Vladimir Putin non esclude l'appoggio della Russia ad un'operazione militare in Siria, se fosse provata la responsabilità di Damasco nell'uso di armi chimiche e comunque solo a fronte di un'approvazione dell'intervento da parte dell'Onu. Riguardo alle armi chimiche ''ci convincerà solo lo studio molto dettagliato e profondo del problema e la presenza di prove evidenti che dimostrino chi ha usato l'arma e con quali mezzi'', ha dichiarato Putin in un'intervista al primo canale della tv statale russa.

''E solo dopo la Russia sarà pronta ad agire in modo piu' decisivo e serio''. Tuttavia, ha precisato, ''la Russia non ha intenzione di intervenire e non interverrà mai in nessun conflitto all'estero''.Quanto alla fornitura dei missili S-300 promessi a Damasco dalla Russia,  Putin, ha detto che  è stata congelata ma non interrotta.

CICCHITTO, NON CAPISCO I DIGIUNI - "Pur non essendo interventista, francamente non condivido nè il momento nè lo scopo dei digiuni annunciati. Li avrei capiti se fossero stati per i 100mila morti della guerra civile in Siria, contro i mille morti provocati dalle armi chimiche di Assad, e invece tutti i digiuni preannunciati appaiono essere fatti solo contro il futuro intervento americano e ciò a mio avviso è unilaterale e discutibile". Lo afferma il presidente della Commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto (Pdl).

Papa Francesco in un'immagine d'archivio
PAPA FRANCESCO, SI ALZI GRIDO DI PACE - "Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!". E' il monito di Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale di oggi. "Sabato prossimo - ha ripetuto ai 100 mila fedeli presenti - vivremo insieme una speciale giornata di preghiera e digiuno, per la pace in Siria e nel mondo intero, anche per la pace nei nostri cuori".

"Rinnovo - ha continuato Francesco - l'invito a tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno, e, sin d'ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volonta' che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento".

"Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini - ha concluso il Pontefice - a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19 per invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!".

GB, SENZA INTERVENTO ALTRI RAID GAS - Se gli Stati Uniti non dovessero intervenire in Siria il regime di Assad continuera' a utilizzare armi chimiche. Lo ha detto il primo ministro britannico David Cameron rispondendo a domande dei parlamentari alla camera dei comuni.

Cameron ha ribadito che intende rispettare il volere del Parlamento che la scorsa settimana ha bocciato la mozione del suo governo per un'azione militare in Siria, ma ha anche sottolineato che se a questo punto non ci fosse una reazione si correrebbero seri pericoli.

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