BARI - È stata presentata oggi a Palazzo di Città “Spàrano? Via da Bari”, la campagna promossa dal coordinamento barese di Libera - associazione nomi e numeri contro le mafie per sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza sui temi dell’antimafia sociale. Sono tanti gli appuntamenti in programma, iniziato lo scorso 17 settembre e che andrà avanti fino al 12 ottobre. “Il calendario però - ha dichiarato il referente regionale di Libera Alessandro Cobianchi - è assolutamente aperto perché intendiamo confermare lo spirito spontaneo con il quale nasce questa iniziativa, cui ogni giorno aderiscono le diverse realtà associative locali”.
La campagna è nata a seguito dei recenti fatti di sangue accaduti a Bari. “Abbiamo deciso di lanciare la campagna - continua Cobianchi - nel momento in cui abbiamo maturato, come associazione schierata quotidianamente in difesa dei temi dell’antimafia, due convinzioni. La prima era una consapevolezza concreta, e cioè che a Bari si sarebbe sparato ancora perché ogni omicidio, da sempre, contribuisce ad aprire recipienti che contengono violenza. La seconda era una riflessione su ciò che ognuno di noi può fare: le parole rabbiose e indignate non avrebbero, almeno non da sole, fermato le sparatorie ma noi tutti abbiamo il dovere metterci insieme per costruire un sistema alternativo alle mafie”. Cobianchi ha posto quindi l’accento sulla responsabilità della cittadinanza in merito alle dinamiche sociali da cui poi derivano gli episodi criminali: “se esistono gli spacciatori è perché qualcuno compra la droga; se le donne si prostituiscono, è perché ci sono clienti”.
Numerose le sigle che hanno già aderito, tra cui Cgil Puglia, Cisl Puglia, Uil Puglia, Rete della Conoscenza Puglia, Avviso Pubblico, Teatro Casa di Pulcinella, Comitato Fibronit, Persone-libro, associazione Bene Comune.
“Siamo in un momento storico in cui il contrasto alle mafie - ha sottolineato Stefano Fumarulo dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari - è lasciata alla buona volontà dei singoli più che ad una strategia complessiva elaborata a livello nazionale da declinare poi a livello locale. Il fatto che a fine settembre non si sia ancora insediata la commissione parlamentare Antimafia perché il governo delle larghe intese non riesce a trovare un nome condiviso, è uno degli esempi più eclatanti. A differenza di quanto accade in altri Paesi, tra cui la Colombia dove siamo stati invitati poche settimane fa per uno scambio di buone prassi, qui i Comuni, e quindi i sindaci, non hanno accesso neanche alla georeferenziazione dei reati predatori. Di conseguenza, non possiamo dare risposte alle continue domande di sicurezza dei cittadini. L’azione congiunta che l’Agenzia porta avanti con Libera e le altre realtà associative in materia di prevenzione sociale, dunque, diventa centrale nell’operazione di rinnovamento culturale”.
Per informazioni e adesioni alla campagna “Spàrano? Via da Bari” scrivere a stampa.liberapuglia@gmail.com e bari@libera.it.
La campagna è nata a seguito dei recenti fatti di sangue accaduti a Bari. “Abbiamo deciso di lanciare la campagna - continua Cobianchi - nel momento in cui abbiamo maturato, come associazione schierata quotidianamente in difesa dei temi dell’antimafia, due convinzioni. La prima era una consapevolezza concreta, e cioè che a Bari si sarebbe sparato ancora perché ogni omicidio, da sempre, contribuisce ad aprire recipienti che contengono violenza. La seconda era una riflessione su ciò che ognuno di noi può fare: le parole rabbiose e indignate non avrebbero, almeno non da sole, fermato le sparatorie ma noi tutti abbiamo il dovere metterci insieme per costruire un sistema alternativo alle mafie”. Cobianchi ha posto quindi l’accento sulla responsabilità della cittadinanza in merito alle dinamiche sociali da cui poi derivano gli episodi criminali: “se esistono gli spacciatori è perché qualcuno compra la droga; se le donne si prostituiscono, è perché ci sono clienti”.
Numerose le sigle che hanno già aderito, tra cui Cgil Puglia, Cisl Puglia, Uil Puglia, Rete della Conoscenza Puglia, Avviso Pubblico, Teatro Casa di Pulcinella, Comitato Fibronit, Persone-libro, associazione Bene Comune.
“Siamo in un momento storico in cui il contrasto alle mafie - ha sottolineato Stefano Fumarulo dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari - è lasciata alla buona volontà dei singoli più che ad una strategia complessiva elaborata a livello nazionale da declinare poi a livello locale. Il fatto che a fine settembre non si sia ancora insediata la commissione parlamentare Antimafia perché il governo delle larghe intese non riesce a trovare un nome condiviso, è uno degli esempi più eclatanti. A differenza di quanto accade in altri Paesi, tra cui la Colombia dove siamo stati invitati poche settimane fa per uno scambio di buone prassi, qui i Comuni, e quindi i sindaci, non hanno accesso neanche alla georeferenziazione dei reati predatori. Di conseguenza, non possiamo dare risposte alle continue domande di sicurezza dei cittadini. L’azione congiunta che l’Agenzia porta avanti con Libera e le altre realtà associative in materia di prevenzione sociale, dunque, diventa centrale nell’operazione di rinnovamento culturale”.
Per informazioni e adesioni alla campagna “Spàrano? Via da Bari” scrivere a stampa.liberapuglia@gmail.com e bari@libera.it.