Tribunali minori: al via l'iter del referendum abrogativo della soppressione
BARI - Soppressione dei tribunali minori: l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha fatto propria la richiesta di referendum popolare abrogativo delle norme che prevedono la chiusura o accorpamento delle sezioni distaccate.
La delibera passa alla settima commissione permanente, prima di approdare all’Assemblea, che la prenderà in esame con urgenza nella seduta di martedì 24 settembre , per la definitiva approvazione. “Entro la fine del mese, servono le richieste di almeno cinque Consigli regionali per promuovere un pronunciamento degli elettori , ai sensi dell’art. 75 della Costituzione. Mi auguro – fa presente il presidente del parlamento pugliese, Onofrio Introna – che altre Assemblee, non solo del Mezzogiorno, seguano l’iniziativa già adottata dall’Abruzzo e in via di adozione tra gli altri da Basilicata, Calabria e Campania, oltre alla Puglia”.
La delibera passa alla settima commissione permanente, prima di approdare all’Assemblea, che la prenderà in esame con urgenza nella seduta di martedì 24 settembre , per la definitiva approvazione. “Entro la fine del mese, servono le richieste di almeno cinque Consigli regionali per promuovere un pronunciamento degli elettori , ai sensi dell’art. 75 della Costituzione. Mi auguro – fa presente il presidente del parlamento pugliese, Onofrio Introna – che altre Assemblee, non solo del Mezzogiorno, seguano l’iniziativa già adottata dall’Abruzzo e in via di adozione tra gli altri da Basilicata, Calabria e Campania, oltre alla Puglia”.
“Si tratta di un segnale politicamente forte e costituzionalmente corretto delle istituzioni locali, che chiedono al Governo nazionale di dialogare, per rivedere un taglio indiscriminato degli uffici giudiziari periferici che sta già sollevando enormi problemi, paralizzando l’amministrazione della giustizia nel territorio”. Tanto vale per l’intero Paese: erano 220 infatti le sedi interessate inizialmente in tutta Italia, ma per quanto riguarda in particolare la Puglia, “ho preso atto – fa notare sempre Introna – delle preoccupazioni espresse da delegazioni forensi ioniche, di Terra di Bari, alle quali si sono aggiunti i legali di Monopoli e Putignano che ho ricevuto oggi. E so di proteste vibranti, da Casarano, Tricase e l’intero Salento alla provincia di Foggia. Come si vede, focolai di disapprovazione ma soprattutto di sofferenza sono estesi a tutta la regione”.
“Resto del parere che sarebbe quanto mai opportuna una pausa di riflessione. Non un annullamento, ma una sospensione sia pure temporanea degli effetti dei provvedimenti, da rivedere attraverso un confronto coi territori, per arrivare ad una decisione coerente con un’analisi obiettiva costi-benefici e attenta alla domanda locale di giustizia”.
“C’è qualcosa che non funziona nella scelta di tagliare per risparmiare. E c’è un’amministrazione giudiziaria che funzionerà peggio”, osserva il presidente. “Pensando alla Puglia, al riemergere di una violenta criminalità organizzata ed ai ritardi del processo civile – aggiunge – questo provvedimento si risolve in una caduta della fiducia dei cittadini nella macchina della giustizia”.
Ad essere esposti e penalizzati sono gli avvocati, interfaccia tra la legge, i tribunali e gli assistiti. I rappresentanti dell’ordine forense di Monopoli e Putignano, incontrati dal presidente Introna, hanno denunciato da parte loro la situazione, “al limite dell’interruzione di pubblico servizio”, conseguente all’accorpamento a Rutigliano. Una sede strutturalmente inidonea, hanno rilevato, non in grado di accogliere i nuovi archivi e comunque da completare, onerosamente, per assicurare il necessario cablaggio informatico.
Sul fronte degli interventi nei confronti del Governo, è da segnalare la richiesta di incontro avanzata al premier Letta e al ministro Cancellieri dalla Conferenza dei presidenti dei Parlamenti regionali e rinnovata dal presidente Introna, per quanto riguarda il Consiglio regionale pugliese, nella nota a Palazzo Chigi in cui annuncia l’avvio dell’iter della richiesta di referendum abrogativo.
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