Tutela armi chimiche, Damasco dice sì

DAMASCO - La Siria dice sì a mettere sotto controllo internazionale il suo arsenale chimico. Lo ha detto il ministro degli Esteri siriano Walid al Muallim, citato dalla tv di Damasco. L'annuncio arriva dopo che il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon aveva affermato di "accogliere con favore" la richiesta del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov alla Siria di mettere le sue armi chimiche sotto il controllo internazionale se questo evitera' gli attacchi militari. "Tra le proposte che intendo fare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite c'e' quella di inviare immediatamente le armi chimiche presenti in Siria in un posto sicuro all'interno del Paese dove possono essere distrutte'', ha continuato Ban Ki-moon.

L'idea di consegna delle armi chimiche da parte della Siria al controllo della comunita' internazionale non deve essere utilizzata come un 'diversivo'. Ha commentato il primo ministro britannico David Cameron mentre per il segretario di Stato Usa Kerry 'Assad potrebbe evitare un attacco consegnando le sue armi chimiche entro la settimana prossima'. Per Kerry 'la soluzione del conflitto non la si trova sul campo di battaglia' ma 'negoziando intorno a un tavolo'. Intanto arrivano nuove sponde da parte di Mosca a Damasco.

Il regime siriano ha accolto con favore la proposta russa di porre i propri arsenali di armi chimiche sotto controllo internazionale. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, siriano, Walid al-Mouallem. L'iniziativa diplomatica della Russia per sventare un attacco militare Usa in Siria era partita dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che aveva chiesto al regime alleato di Bashar al-Assad di aderire all'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac) e di permettere all'Onu di mettere sotto controllo i suoi arsenali chimici in vista di una loro distruzione.

Lavrov ha anche offerto la disponibilita' russa a collaborare per mettere sotto controllo le armi chimiche siriane, "se questo servira' a evitare un attacco militare".

Poche ore prima, lo stesso segretario di Stato americano, John Kerry, aveva avvertito che il regime siriano puo' ancora evitare l'attacco militare se consegnera' alla comunita' internazionale le armi chimiche entro una settimana, ma poi aveva escluso che cio' possa avvenire. "Il punto", ha precisato un portavoce, "e' che non ci si puo' fidare di questo brutale dittatore abituato a travisare i fatti per quanto riguarda la consegna delle armi chimiche perche' altrimenti le avrebbe consegnate gia' da tempo".

In Siria "i rischi che si corrono a non agire sono superiori a quelli di un intervento militare" ha affermato Kerry a Londra, al termine di un colloquio con il collega britannico, Willim Hague.

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