BARI - “Ancora una volta registriamo un primato poco edificante per il sistema ospedaliero pugliese. E’ da tempo, ormai, che denunciamo l’arrivo a un punto di non ritorno: la Regione Puglia ha il dovere di accelerare il processo che porta a un miglioramento dell’offerta sanitaria, mettendo in campo ogni iniziativa possibile, anche in virtù dello slegamento dai vincoli del piano di rientro e della possibilità di assumere nuovi medici e infermieri”.
Aldo Pugliese, riferendosi allo studio realizzato dall’Agenas, che visto gli ospedali pugliesi piazzarsi al penultimo posto a causa dei tempi d’attesa troppo lunghi e dell’elevato tasso di mortalità, invita “a prendere esempio da quanto fatto in Veneto, laddove la Regione ha aperto gli ospedali, per i servizi diagnostici, dalle 8 alle 24 per almeno quattro giorni a settimana con l’obiettivo di abbattere il problema delle liste d’attesa. Sarebbe interessante ripetere tale esperienza anche qui in Puglia: si tratterebbe di un investimento redditizio, in tutti i sensi, sia economici che sociali”.
“Non dimentichiamo – spiega Pugliese – che le annose liste d’attesa, a cui purtroppo ci stiamo abituando, acuiscono le patologie, anche da un punto di vista psicologico. Pertanto, investire su una dotazione tecnologica finalmente all’avanguardia e dare vita a turnazioni, che tra l’altro eviterebbero disagi a tanti lavoratori dipendenti che necessitano del servizio sanitario, permetterebbe alla Puglia di compiere un sensibile balzo in avanti nelle graduatorie che si riferiscono alla qualità della sanità”.
Il Segretario Generale della UIL regionale auspica inoltre che “quanto prima la Regione Puglia realizzi i distretti socio-sanitari su tutto il territorio, che consentirebbero di evitare ricoveri spesso fuori luogo e di risparmiare risorse importanti da poter investire in un servizio diagnostico di livello europeo”.
Aldo Pugliese, riferendosi allo studio realizzato dall’Agenas, che visto gli ospedali pugliesi piazzarsi al penultimo posto a causa dei tempi d’attesa troppo lunghi e dell’elevato tasso di mortalità, invita “a prendere esempio da quanto fatto in Veneto, laddove la Regione ha aperto gli ospedali, per i servizi diagnostici, dalle 8 alle 24 per almeno quattro giorni a settimana con l’obiettivo di abbattere il problema delle liste d’attesa. Sarebbe interessante ripetere tale esperienza anche qui in Puglia: si tratterebbe di un investimento redditizio, in tutti i sensi, sia economici che sociali”.
“Non dimentichiamo – spiega Pugliese – che le annose liste d’attesa, a cui purtroppo ci stiamo abituando, acuiscono le patologie, anche da un punto di vista psicologico. Pertanto, investire su una dotazione tecnologica finalmente all’avanguardia e dare vita a turnazioni, che tra l’altro eviterebbero disagi a tanti lavoratori dipendenti che necessitano del servizio sanitario, permetterebbe alla Puglia di compiere un sensibile balzo in avanti nelle graduatorie che si riferiscono alla qualità della sanità”.
Il Segretario Generale della UIL regionale auspica inoltre che “quanto prima la Regione Puglia realizzi i distretti socio-sanitari su tutto il territorio, che consentirebbero di evitare ricoveri spesso fuori luogo e di risparmiare risorse importanti da poter investire in un servizio diagnostico di livello europeo”.
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