Barcone naufraga a Lampedusa, ritrovati oltre 111 morti e 200 dispersi. Papa, una vergogna (VIDEO)

(GUARDA VIDEO) LAMPEDUSA - Il peggioramento delle condizioni meteo marine a Lampedusa sta rendendo più complicate le operazioni di recupero dei corpi dei migranti morti in seguito al naufragio avvenuto ieri mattina.Il relitto, localizzato ad 1,5 miglia da Cala Croce grazie al sonar di un peschereccio,ha presentato ai sub uno spettacolo raccapricciante "con decine di corpi accatastati nella stiva e alcuni -ha raccontato un sub che partecipa alle ricerche- annegati aggrappati alla barca, affondati insieme a lei".

Ancora una tragedia sulle coste della Sicilia. Sono oltre 100 i corpi recuperati fino ad ora nel naufragio avvenuto davanti alle coste di Lampedusa. Tra di loro anche donne e bambini. Lo ha detto tra le lacrime il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.

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I migranti soccorsi e salvati sono circa 150 ma diverse fonti sottolineano che il bilancio, sia dei vivi che dei morti, è ancora provvisorio in quanto diverse persone sono ancora in acqua.

Uno dei presunti scafisti è stato fermato dalla polizia. E' un giovane tunisino che era stato raccolto tra i superstiti. Sarebbe stato riconosciuto da un gruppo di migranti.

Il barcone - ha commentato all'Ansa il commissario straordinario dell'Asp di Palermo, Antonio Candela, che sta coordinando le operazioni di assistenza ai feriti - trasportava circa 500 migranti.

ALFANO, ORA DRAMMA EUROPEO - "Speriamo che l'Unione Europea si renda conto che non è un dramma italiano ma europeo" ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. I pescherecci "non lo hanno visto, altrimenti sarebbero intervenuti. Gli italiani sono di grande cuore, abbiamo soccorso 16mila naufraghi". "Purtroppo nessuno aveva cellulari a bordo della nave affondata e nessuno ha avvisato, come sono abituati a fare in questi viaggi, il numero di ricerca e soccorso. Se avessero avuto la possibilità di telefonare si sarebbero salvati". Il ministro ha poi ricostruito la dinamica del naufragio. "Il peschereccio - ha spiegato - era arrivato a 0,6 miglia dalla costa. Il motore era spento e, avendo imbarcato acqua, sono emersi idrocarburi ed olii dalla sentina dell'imbarcazione. I passeggeri si sono preoccupati ed hanno acceso una fiamma su una coperta per segnalare la loro posizione alle barche in transito ed è scoppiato l'incendio. Si sono quindi spostati tutti su un lato provocando l'affondamento dell'imbarcazione". Il fatto, ha proseguito Alfano, "è stato segnalato intorno alle sei di mattina ed in pochi minuti sono partite le operazioni di soccorso. I sommozzatori stanno cercando se ci sono corpi sotto lo scafo, le operazioni sono complesse perchè il fondale è profondo una quarantina di metri". Il barcone era partito dal porto libico di Misurata. A bordo soprattutto eritrei e somali, ha detto il ministro dell'Interno.

NAPOLITANO, STRAGE DI INNOCENTI - "Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti, sino alla più sconvolgente questa mattina a Lampedusa, che non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della Comunità internazionale e in primo luogo dell'Unione Europea" dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "E' indispensabile stroncare il traffico criminale di esseri umani in cooperazione con i paesi di provenienza dei flussi di emigranti e richiedenti asilo. Sono pertanto indispensabili presidi adeguati lungo le coste da cui partono questi viaggi di disperazione e di morte".

Un altro momento del dramma vissuto a Lampedusa da oltre 200 immigrati
IL CORDOGLIO DEL CONSIGLIO REGIONALE - Cordoglio per le vittime e per le famiglie, vicinanza anche ai lampedusani e ai siciliani, soli davanti a un problema “epocale”. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ha scritto al presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone e al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.

“Con commossa partecipazione personale, a nome del Consiglio e interpretando i sentimenti dell’intera Comunità regionale per la penosa sciagura che ancora una volta ha trasformato le acque di Lampedusa in un mare di morte, esprimo il dolore e la sofferenza dei pugliesi, sempre sensibili alle tragedie dell’umanità migrante, con quello spirito di accoglienza e di solidarietà dimostrato anche di recente, di fronte all’esodo albanese di fine 1900 e con la collaborazione solidale alla fraterna Comunità lampedusana, in occasione degli ingenti approdi dalla Tunisia nel 2011”.

EMILIANO, PROCLAMAZIONE LUTTO NAZIONALE - “Una tragedia immane, quella avvenuta oggi a Lampedusa, come immane è stata la tragedia di tre giorni fa a Scicli. Auspico che venga proclamato il lutto nazionale per richiamare tutto il Paese e l’Europa alla gravità di episodi così drammatici e inaccettabili, affinché non accadano mai più”: è quanto dichiara il sindaco di Bari Michele Emiliano con riferimento alla strage di immigrati che questa mattina è costata la vita a oltre 90 persone, mentre altri 250 sono i dispersi. La stessa richiesta il sindaco Emiliano l’aveva formulata tre giorni fa a seguito della morte di tredici persone a Scicli.

AMATI, PUGLIA METTA A DISPOSIZIONE STRUTTURA PROTEZIONE CIVILE - "Con il carico di dolore e vergogna che sento per quanto è accaduto, chiedo al Governo regionale, come sempre è stato fatto negli ultimi anni, di dichiarare al Dipartimento nazionale e alla Regione Sicilia la disponibilità della struttura regionale della Protezione civile per affrontare le operazioni di soccorso e accoglienza a Lampedusa".
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati.(Foto: ANSA)

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