di Luigi Laguaragnella - Lo scorso sabato 28 settembre si è inaugurata presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti la mostra documentario-bibliografica “Un patrimonio da esplorare: manoscritti e libri dalle antiche biblioteche dei conventi cappuccini soppressi in Puglia” e si potrà visitare fino al 26 ottobre. Si tratta di un’occasione utile per avvicinarsi, soprattutto le scolaresche alla storia e alla ricchezza dei frati cappuccini della nostra regione proprio nel mese di ottobre in cui si ricorda nel giorno 4, San Francesco d’Assisi.
L’inaugurazione, in concomitanza con le giornate europee del patrimonio e con i 55 anni dalla nascita della biblioteca dei frati cappuccini a Santa Fara ha presentato un excursus storico della presenza di quest’ordine in Puglia. La mostra raccoglie, infatti, il patrimonio librario ecclesiastico prima delle soppressioni che lo Stato nel corso dei secoli ha effettuato nei confronti della Chiesa. Molti volumi sono riemersi e portati alla luce e sono testimonianza di questo passaggio da bene ecclesiastico a statale. Come ha affermato la direttrice della Biblioteca di Bari Eugenia Vantaggiata, nella conferenza inaugurale, la storia recente sta invertendo i passaggi; prima i beni andavano dalla Chiesa allo Stato, oggi è lo Stato a concederli ai privati per renderli usufruibili alla comunità.
E’ stato svolto un lavoro di ricerca che ha fatto emergere, grazie a Maria Virno (della Biblioteca Nazionale, Beatrice Viganotti (dell’Archivio di Stato) e Francesco Nocco (della Biblioteca dei cappuccini di Puglia) i percorsi e i temi che ogni volume porta con sé, i passaggi da una paese all’altro fino ad arrivare alla biblioteca di Santa Fara. La presenza dei frati cappuccini è radicata in Puglia e nella provincia barese. Sono presenti documenti che testimoniano la presenza di conventi a Triggiano, Capurso, Modugno che ovviamente il loro patrimonio, solo con le soppressioni statali, rischiava di smarrirsi. Durante l’inaugurazione fra Ruggero Doronzo direttore della biblioteca provinciale di Santa Fara ha sottolineato l’importanza di questo presidio culturale e del ruolo di tutela per questi beni culturali. I frati cappuccini, così, si scoprono da secoli radicati nella nostra regione: Rosa Anna Modugno, direttrice dell’Archivio di Stato di Brindisi e presente all’inaugurazione di sabato scorso ha tracciato l’intero percorso storico dell’ordine religioso nato dopo la morte di San Francesco, concentrando l’attenzione sulla Puglia e sulle relative soppressioni nei confronti dei beni ecclesiastici soprattutto nell’Ottocento.
Inoltre il vice-direttore della facoltà Teologica Pugliese fra Francesco Neri ha parlato del rapporto dei frati cappuccini con il valore del libro. Partendo da San Francesco ha sottolineato quanto il libro sia associato alla preghiera e alla buona notizia del Vangelo. Per i francescani è essenzialmente la rivelazione di Dio. Grazie a tutti i documenti ritrovati e analizzati in cui emergono la stesura delle Riforme francescane, oltre che libri di preghiera e descrizioni dei luoghi di missione si può dire che per i cappuccini, il libro è lo strumento della memoria in cui ognuno tende a ritrovarsi. Non è un caso che l’essenzialità francescana la associ al rapporto cella-libro, un luogo in cui il fedele ritorna a sé stesso. Fra Francesco ha definito alcune figure religiose francescane pugliesi di cui nella mostra è possibile visionare nella miniature.
La mostra “Un patrimonio da esplorare” è suddivisa nelle sue due parti, quella in Archivio con i volumi che testimoniano con i timbri i periodi e i luoghi di confisca e in un’ala della Biblioteca con i volumi che descrivono le attività, gli studi (non solo religiosi, ma di scienze di differente natura), le preghiere e la vita comunitaria dei frati cappuccini che permettono di esplorare l’ordine religioso a livello meditativo e culturale; è aperta da lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12.
L’inaugurazione, in concomitanza con le giornate europee del patrimonio e con i 55 anni dalla nascita della biblioteca dei frati cappuccini a Santa Fara ha presentato un excursus storico della presenza di quest’ordine in Puglia. La mostra raccoglie, infatti, il patrimonio librario ecclesiastico prima delle soppressioni che lo Stato nel corso dei secoli ha effettuato nei confronti della Chiesa. Molti volumi sono riemersi e portati alla luce e sono testimonianza di questo passaggio da bene ecclesiastico a statale. Come ha affermato la direttrice della Biblioteca di Bari Eugenia Vantaggiata, nella conferenza inaugurale, la storia recente sta invertendo i passaggi; prima i beni andavano dalla Chiesa allo Stato, oggi è lo Stato a concederli ai privati per renderli usufruibili alla comunità.
E’ stato svolto un lavoro di ricerca che ha fatto emergere, grazie a Maria Virno (della Biblioteca Nazionale, Beatrice Viganotti (dell’Archivio di Stato) e Francesco Nocco (della Biblioteca dei cappuccini di Puglia) i percorsi e i temi che ogni volume porta con sé, i passaggi da una paese all’altro fino ad arrivare alla biblioteca di Santa Fara. La presenza dei frati cappuccini è radicata in Puglia e nella provincia barese. Sono presenti documenti che testimoniano la presenza di conventi a Triggiano, Capurso, Modugno che ovviamente il loro patrimonio, solo con le soppressioni statali, rischiava di smarrirsi. Durante l’inaugurazione fra Ruggero Doronzo direttore della biblioteca provinciale di Santa Fara ha sottolineato l’importanza di questo presidio culturale e del ruolo di tutela per questi beni culturali. I frati cappuccini, così, si scoprono da secoli radicati nella nostra regione: Rosa Anna Modugno, direttrice dell’Archivio di Stato di Brindisi e presente all’inaugurazione di sabato scorso ha tracciato l’intero percorso storico dell’ordine religioso nato dopo la morte di San Francesco, concentrando l’attenzione sulla Puglia e sulle relative soppressioni nei confronti dei beni ecclesiastici soprattutto nell’Ottocento.
Inoltre il vice-direttore della facoltà Teologica Pugliese fra Francesco Neri ha parlato del rapporto dei frati cappuccini con il valore del libro. Partendo da San Francesco ha sottolineato quanto il libro sia associato alla preghiera e alla buona notizia del Vangelo. Per i francescani è essenzialmente la rivelazione di Dio. Grazie a tutti i documenti ritrovati e analizzati in cui emergono la stesura delle Riforme francescane, oltre che libri di preghiera e descrizioni dei luoghi di missione si può dire che per i cappuccini, il libro è lo strumento della memoria in cui ognuno tende a ritrovarsi. Non è un caso che l’essenzialità francescana la associ al rapporto cella-libro, un luogo in cui il fedele ritorna a sé stesso. Fra Francesco ha definito alcune figure religiose francescane pugliesi di cui nella mostra è possibile visionare nella miniature.
La mostra “Un patrimonio da esplorare” è suddivisa nelle sue due parti, quella in Archivio con i volumi che testimoniano con i timbri i periodi e i luoghi di confisca e in un’ala della Biblioteca con i volumi che descrivono le attività, gli studi (non solo religiosi, ma di scienze di differente natura), le preghiere e la vita comunitaria dei frati cappuccini che permettono di esplorare l’ordine religioso a livello meditativo e culturale; è aperta da lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12.